Negli ultimi giorni si è alzato un polverone mediatico importante sul tema del nuovo spin off di casa Disney: parliamo ovviamente dell’ancora senza titolo film su Han Solo.
Dalle lamentele dei fan, più o meno fondate, ai dissapori in casa – tra i quali il recente cambio repentino di regista – le opinioni si sono sprecate.
La domanda che ancora molti si pongono è: qualcuno sente veramente il bisogno di questo spin off?
Siamo sicuri che sia stata fatta la scelta giusta nel continuare la tradizione iniziata dall’ottimo Rogue One?
Facciamo un po’ di chiarezza. Han Solo, che dovrebbe uscire nel maggio 2018, è il secondo film antologico che affiancherà le uscite al cinema dei capitoli principali della saga (episodio VII, VIII e IX). La trama dovrebbe occuparsi del giovane contrabbandiere corelliano prima di Episodio IV, fornendo un background storico di un personaggio iconico della saga.
Partiamo da qui: la scelta deliberata e soppesata della Lucasfilm ha deciso di utilizzare proprio questo personaggio, scegliendolo tra migliaia di altre possibilità. La domanda che sorge spontanea è: quindi perché rischiare con un’icona e un volto – quello di Harrison Ford – che in una saga come Star Wars è difficile, se non impossibile, rimpiazzare?
La stessa spinosa questione è già stata affrontata in Rogue One, dove per portare sullo schermo due figure fondamentali della saga si è voluto (e dovuto) ricorrere alla CGI. Scelta ardita e coraggiosa, ma necessaria. Nonostante infatti l’impossibilità di utilizzare gli attori originali, il fatto di doverne mostrare due “surrogati” era semplicemente improponibile: meglio il computer.
Vogliamo pensare che la decisione sia stata fatta con tutti gli accorgimenti del caso e avvedutezza: il grande disegno che non vediamo potrebbe dipanarsi proprio da qui. Nonostante questo, sorge spontaneo chiedersi perché non mostrare storie e personaggi molto più abbordabili e meno inclini a soffrire dell’eredità che si portano dietro. L’universo di Star Wars è costellato di luoghi, personaggi e storie incredibili e varie, che spaziano in ogni epoca storica e raccontano eventi che possono fornire una chiave di lettura interessante. Con questo non si vuole criticare il film come privo di aspetti notevoli, ma semplicemente far osservare come si poteva affrontare la questione con più facilità.
Con il nuovo spin off ci troviamo davanti allo stesso dilemma. Mostrare un Han Solo più giovane, ma con un volto che non è quello di Ford è un rischio bello grosso. Non voglio pensare che non sia stato calcolato fin nei minimi dettagli, ma la curiosità di capire cosa ci sia dietro la scelta è veramente alta.
Curiosità che porta ad un’ansia generalizzata nei confronti di ogni notizia a riguardo, dal cast al cambio di registi alla data d’uscita, troppo vicina a Episodio VIII per pensare che possa godere della visibilità di cui avrebbe bisogno.
Personalmente, il pensiero di trovarmi davanti ad un prodotto estremamente complicato e incline a errori e passi falsi è reale e non nascondo una certa preoccupazione per il futuro della saga. Con Rogue One le aspettative non erano delle migliori, ma la regia di un incredibile Edwards e una storia ricca d’emozione ci ha regalato quello che molti definiscono il miglior film di Guerre Stellari.
Opinioni a parte, la capacità dietro Rogue One era supportata da una storia “nuova” (passatemi il termine) e dalla freschezza dell’esperimento. Inoltre, la presenza di Tarkin e Leia è rimasta segreta fino all’uscita in sala, permettendo ai fan di preoccuparsene a cose fatte.
È quindi lecito sentirsi spaesati dalla direzione che stanno prendendo le cose, sicuramente poco in sintonia con la serietà e professionalità a cui siamo abituati. La sensazione è quella di trovarsi a che fare con un prodotto raffazzonato, o meglio un prodotto acerbo che non ha goduto della giusta attenzione. Il tema delicatissimo non migliora le cose, anzi crea un rischio incredibilmente grosso per il successo sia del film in questione che del prossimo ancora non annunciato.
La direzione intrapresa nasconde tante insicurezze di fondo e incompatibilità che ovviamente ci auguriamo vengano risolte nel migliore dei modi.
In ogni caso per parlarne seriamente è ancora presto: possiamo solo giudicare come la vicenda si svolge, e farci un’opinione a film visto, quando capiremo se Disney e Lucasfilm hanno intrapreso la strada giusta o se essa si trovi su un altro sentiero.