I primi otto episodi di Star Wars: Forces of Destiny sono ora tutti disponibili online sul canale Youtube della Disney. In attesa della seconda tranche, in arrivo in autunno, è arrivato il momento di tirare le somme e capire se si tratta di un progetto riuscito o meno.
De gustibus non est disputandum, partendo da questo presupposto cercherò di essere il più imparziale possibile analizzando i pro e i contro di questa prima parte. Ognuno è liberissimo di esprimere la propria opinione, preferibilmente in maniera civile e argomentando.
Prima di iniziare riepiloghiamo gli intenti della serie: dare risalto ai personaggi femminili della saga, mostrando piccoli spaccati di coraggio; introdurre e avvicinare al franchise anche i più piccoli tra noi; raccontare avvenimenti tranquillamente inseribili nella continuity di Star Wars. Obiettivi raggiunti? Andiamolo a scoprire.
Pro…
Nonostante le pesanti critiche ricevute, Forces of Destiny ha dimostrato di avere dalla sua non pochi elementi di forza:
- Fruibilità: i brevi episodi, da 2/3 minuti l’uno, sono completamente gratuiti e reperibili su Youtube. Nessun tipo di restrizione, per incoraggiare chiunque a dare un’occhiata;
- Personaggi e voci: Rey, Leia Organa, Ahsoka Tano, Padmé Amidala, Jyn Erso e Sabine Wren (con l’aggiunta di Maz Kanata come voce narrante) rappresentano la componente femminile degli episodi visti finora. La controparte maschile conta invece Anakin, Yoda, Chewbacca, Wicket e droidi rinomati come R2-D2, BB-8 e IG-88. Sono tutti personaggi conosciuti e per la maggior parte amati dai fan, è dunque davvero gratificante rivederli in azione e interagire tra loro. Come se non bastasse, numerosi attori e doppiatori originali sono tornati a prestare la loro voce per regalarci un’esperienza ancora più immersiva e coinvolgente. Finita qui? No, perché in autunno avremo delle new entry: sicuri dovrebbero essere Hera Syndulla, Chopper, Ketsu Onyo (da Rebels) e l’Han Solo di Episodio VII;
- Continuità: ognuno di questi corti è assolutamente canonico al pari di qualsiasi altro contenuto. Si spiega quindi come Leia abbia ottenuto il suo vestito in Episodio VI; scopriamo qualcosa di più sul percorso per diventare Cavaliere Jedi grazie ad Ahsoka; si ha la certezza della presenza dei Wampa all’interno della base ribelle su Hoth, con un notevole richiamo alle scene eliminate di Episodio V, e così via. Ritroviamo anche pianeti familiari come Jakku, Coruscant, Endor, Hoth, e Garel: si ha sempre più la sensazione di trovarsi in un universo narrativamente collegato, al contrario di ciò che spesso accadeva nel materiale Legends;
- Ai bambini piace: e perché non dovrebbe? Forces of Destiny, nonostante sia rivolto a tutti, è indirizzato particolarmente a loro e non c’è nulla di male in questo. Lo stesso George Lucas ha affermato, alla Celebration di Orlando, quanto reputi importante rendere felici i bambini attraverso Star Wars. Credo proprio che con Forces of Destiny ci siano riusciti. Ricordiamoci che non esiste un solo tipo di fan, è giusto variare affinché ognuno possa relazionarsi col tipo di contenuto che preferisce.
My daughter watching #ForcesOfDestiny for the 1st time. The look says it all! Thank you @dave_filoni @carrieannebeck @jennifermuro #StarWars pic.twitter.com/cKWDtzBs0E
— Arthur Frazine (@ArtFrazine) July 3, 2017
…e Contro
Tante buone premesse e tante note positive, ma anche alcuni aspetti decisamente sottotono per la serie:
- Corti troppo…corti: in tutti i sensi. Sicuramente ci troviamo di fronte a un prodotto a basso budget, ma una durata lievemente superiore assieme a una grafica/animazione di livello leggermente più alto avrebbero sicuramente contribuito a riscuotere l’apprezzamento di una fetta di pubblico più ampia. A rimetterci sono anche gli effetti sonori: sentire il Nightwatcher Worm riciclare lo stesso verso dell’Acklay visto su Geonosis in Episodio II, per esempio, è davvero frustrante;
- Storie inconsistenti: l’idea di questi brevi momenti si presentava davvero buona. A penalizzarne parzialmente la riuscita è stata la scelta di raccontare avvenimenti pressoché insignificanti dal punto di vista narrativo. Si sarebbe potuto fare decisamente di meglio, cercando di includere avvenimenti più interessanti per stimolare l’interesse anche dei fan più difficili. Ad esempio, vedere una Jyn in azione insieme a Saw Gerrera sarebbe stato sicuramente più emozionante della caccia a un Tooka-gatto;
- Dialoghi e atmosfera: va bene il target, ma qualcosa di più ci saremmo aspettati. Banali, infantili e anche ripetitivi. Provate a contare quante volte Rey dice “BB-8!” in Sands of Jakku e capirete di cosa sto parlando. Se un bambino sotto agli otto anni riesce a vedere un qualsiasi film di Star Wars (pur non cogliendo ogni sfumatura), credo che sia una notevole mancanza di fiducia nelle loro capacità cognitive presentare dialoghi del genere. Lo stesso discorso si applica in generale a ogni aspetto della serie: animazione, vicende, risoluzione dei problemi. Se da un lato è comprensibile, dall’altro la sensazione è che si potesse fare di meglio senza uscire dal target prefissato.
Giudizio complessivo
In conclusione Star Wars: Forces of Destiny è potenzialmente un’ottima soluzione a livello narrativo (tre minuti di Star Wars ogni giorno per una settimana? Dove bisogna firmare?), ma purtroppo non sempre sfruttata al meglio delle sue possibilità. Se da un lato c’è l’emozione di rivedere certi personaggi e risentire le voci originali, dall’altro, forse per colpa di qualche aspettativa di troppo, subentra un po’ di delusione arrivati a metà. La mia opinione è comunque positiva: la serie si presentava come dedicata ai più piccoli, breve e senza la pretesa di accaparrarsi il titolo di capolavoro. Penso che gli obiettivi citati all’inizio siano stati pienamente rispettati, per questo motivo mi sento di dire che sia stato un discreto successo. La speranza è soprattutto che gli eventi che vedremo in autunno siano più intriganti e in grado di giustificare la visione dell’episodio.
Vorrei soffermarmi infine sulle accuse di presunto sessismo per la scelta di incentrare una mini-serie animata sui personaggi femminili. Ritenendo inutile polemizzare sull’argomento nel XXI secolo, invito tutti quanti ad ascoltare le parole di Ashley Eckstein, doppiatrice di Ahsoka, durante l’ultimo The Star Wars Show in cui spiega perché ogni bambina che sia fan di questa meravigliosa saga abbia bisogno di una serie del genere. Non credo ci sia altro da aggiungere al suo discorso, tremendamente veritiero e reale.
Vi lascio con questo screen esplicativo, in cui credo si capisca il vero significato di Forces of Destiny, motivo per il quale credo siano state mantenute le promesse fatte rimanendo coerenti con i propositi iniziali.
Voi cosa ne pensate? Lasciateci un commento con la vostra opinione! Appuntamento in autunno con i rimanenti otto episodi, Che la Forza sia con voi!
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