In un annuncio a sorpresa la scorsa settimana, Marvel ha rivelato Star Wars: The Last Jedi — DJ #1, uno speciale one-shot scritto da Ben Acker e Ben Blacker (Star Wars: Storms of Crait) e illustrato da Kev Walker (Star Wars: Doctor Aphra).
StarWars.com: Senza dover spoilerare nulla, cosa ci puoi dire della storia?
Ben Blacker: DJ è un personaggio nuovo nell’universo di Star Wars, creato da Rian Johnson per Gli Ultimi Jedi. Il nostro one-shot mostrerà cosa stava facendo DJ prima che lo incontriate nel film. Avrete modo di esplorare il suo background e avere una visione del mondo dal suo punto di vista, che è molto complicata e oscura rispetto ad altre alle quali siamo già abituati.
StarWars.com: Considerando che sappiamo così poco di DJ ne Gli Ultimi Jedi, come ti sei approcciato alla creazione della storia, e come hai collaborato con Lucasfilm per svilupparla?
Ben Blacker: C’è stato un bel travaglio con la Lucasfilm sull’ambientazione e sul personaggio. La storia si sviluppa sul pianeta che vedremo nel film, e ci sarà molto da imparare da questa nuova location e da come funziona. Il discorso più importante, in ogni caso, era su come il personaggio di DJ interagisse con il mondo che lo circonda. Non è un “uomo d’azione” come molti altri in Star Wars. È più astuto e ha un fare da mercenario. Lucasfilm ha fatto un lavoro incredibile riuscendo a racchiudere la visione del mondo di DJ in una sola frase e speriamo che questo “credo” traspaia da ogni pagina.
E come al solito, lo Story Group ha svolto un lavoro incredibile nel proporre nuove specie aliene, veicoli e come questi si colleghino nel grande universo di Star Wars.
StarWars.com: Hai scritto su parecchi personaggi di Star Wars finora — giovani eroi in Join the Resistance, Luke e Leia nel prossimo Storms of Crait, e addirittura sullo stormtrooper da Una Nuova Speranza che batte la testa [sulla Morte Nera]. È fantastico scrivere su un personaggio completamente nuovo da un film in uscita e aiutare a definirlo?
Ben Blacker: Ovvio! Rian Johnson l’ha creato, e qui sta la difficoltà. Siamo contenti di dovercela vedere solo per trenta pagine. Grazie al cielo, come con tutti i personaggi che non creiamo noi, siamo stati in gradi di lasciare piccoli particolari che aiuteranno i futuri scrittori a definirlo meglio.
Fonte: starwars.com
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