Il primo incontro con Chewbe e Lando, la rotta di Kessel e tanto altro. Solo: A Star Wars Story ci ha fatto scoprire molte cose sul passato del tanto amato contrabbandiere Han Solo, anche una cosa che probabilmente non pensavamo di dover scoprire, di cui parleremo ora facendo ovviamente spoiler del film (non proseguite e correte al cinema se non l’avete visto).
Si tratta della scena in cui Han ottiene il suo cognome. Il giovane ragazzo parla con un ufficiale imperiale per arruolarsi, ma è quest’ultimo ad assegnargli il cognome “Solo”, in quanto Han dichiara di non avere una famiglia. Molti fan non hanno apprezzato questa scelta, dicendo che non fosse necessaria e che Solo poteva benissimo essere il suo vero cognome. Tuttavia, Lawrence Kasdan crede che sia una scena di vitale importanza per il film, ma anche un punto di forza nella presentazione del film a Disney.
Quando sono entrato a far parte di questo progetto si stava lavorando per fare una presentazione di cinque minuti a Bob Iger, Alan Horn e tutti quanti. Dunque ho illustrato questa scena in cui viene chiesto ad Han come si chiama. Non è il fatto che non abbia un nome che incide sulla storia, ma il fatto che lui non abbia nessuno. Han era un ragazzo che non aveva niente e uno che nemmeno lo conosce gli pianta un nome che resterà attaccato per tutta la saga. Bob Iger approvò ed ebbe la mia stessa reazione, credendo che sia una cosa commovente.
Queste dichiarazioni di Lawrence Kasdan danno una maggiore profondità a questa scena e al personaggio, anche se la questione poteva essere approfondita ancora di più e avrebbe potuto essere un punto di forza del film in tutto e per tutto.
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