#gsnetstory La Forza
Oggi si conclude l’approfondimento dedicato a La Forza con la seconda parte dell’editoriale riproposto dagli archivi storici di GuerreStellari.Net, di cui avevamo parlato in questo articolo. Se nella prima parte è stato affrontato il lato più filosofico e metafisico, nella seconda si va ad analizzare ogni aspetto e peculiarità delle abilità che un Jedi, o un adepto del Lato Oscuro, sviluppa e delle Via che si intraprende a causa delle stesse. Buona lettura.
La Forza – Viaggio attraverso la mistica di Star Wars /2
di Padawan Lunah
Introduzione
Abbiamo parlato della Forza introducendo un discorso generale circa l’origine e la natura. La Forza è dunque un campo di energia naturale e mistica che compenetra e mantiene unita l’intera Galassia. E’ generata da tutti gli esseri viventi, li circonda e li penetra con la sua essenza.
Come la maggior parte delle forme di energia può essere manipolata ed è la conoscenza e la predisposizione a fare ciò che conferisce al cavaliere Jedi il suo potere.
Sappiamo che ci sono due lati della Forza: il Lato Luminoso e il Lato Oscuro, il primo caratterizzato da vasta conoscenza, pace e serenità interiore, il secondo invece da paura, odio, rabbia, e aggressività. Tuttavia entrambi i Lati, quello distruttivo e quello conservativo della vita, sono parte dell’ordine naturale: attraverso la Forza un cavaliere Jedi può vedere luoghi lontani, godere di sorprendenti capacità e usufruire di poteri con i quali può compiere gesti altrimenti impossibili.
La possanza di un Jedi proviene dalla Forza, ma un vero Jedi la usa per saggezza e difesa, mai per scopi personali ed egoistici, benché la Forza, va ricordato, è un potente alleato in qualunque modo venga usata…
I poteri
I principali poteri che caratterizzano la Forza sono tre:
Controllo
Sensazione
Alterazione
Il controllo è l’abilità di un Jedi nel governare la propria forza interiore. Grazie a questa capacità il Jedi impara a dominare e perfezionare le funzioni del suo corpo.
La facoltà di sensazione aiuta il Jedi a sentire la Forza nelle cose e al di là di esse. Egli impara a riconoscere e sentire i legami invisibili che tengono insieme tutte le cose: “Devi sentire la Forza intorno a te qui, tra te, me, l’albero, la pietra ovunque!”. Ogni Jedi, per esempio, è in grado di sentire la presenza di un essere vicino a lui grazie a questo potere che rappresenta un’estensione dell’intuito (“Vede le cose prima che succedano…”), e gli permette di raggiungere una conoscenza e una percezione del mondo fisico senza l’uso di nessuno dei sensi fisici propri.
L’alterazione infine permette al Jedi di modificare la distribuzione e la natura della Forza per creare illusioni, muovere oggetti e cambiare la percezione delle menti meno sensibili e quindi più influenzabili.
In un Cavaliere Jedi questi tre poteri principali trovano poi numerosissime manifestazioni pratiche. Ad esempio:
Dominio: permette il controllo delle facoltà di un altro essere vivente, sia fisiche che mentali.
Telepatia: è la capacità di comunicare attraverso il tempo e lo spazio indipendentemente dalla vicinanza del proprio interlocutore, attraverso il controllo delle vibrazioni telecinetiche del pensiero puro che viene trasmesso nello spazio al di fuori del corpo mentale sotto forma di onde che infine vengono captate dall’oggetto ricevente sotto forma di immagini o degli stessi pensieri prodotti dal “trasmittente”, facoltà resa possibile abbassando il livello di coscienza.
Persuasione: dominio specifico delle facoltà mentali.
Illusione e Proiezione: poteri di alterazione della percezione. Proiezione di immagini, suoni, eventi irreali captati solo dalle onde cerebrali della “mente-obiettivo”.
Accecamento: alterazione della vista. È caratterizzato da scariche di luce pura che colpiscono l’occhio provocando riflessi sulla retina talmente violenti da accecare momentaneamente chi ne viene investito.
Assorbimento: la capacità di assorbire energia da oggetti o esseri viventi (laser o energia vitale), di inglobarla o disperderla.
Protezione: muro di energia, campo energetico prodotto dalla concentrazione di Forza.
Guarigione (anche autoguarigione): capacità attraverso il tocco di trasferire parte della propria essenza accelerando la guarigione ovvero le rigenerazione dei tessuto in seguito a lacerazioni o l’assorbimento di ematomi ed emorragie.
Distruzione: concentrazione di energia. Consiste in un fascio di energia pura che viene concentrata attraverso il corpo in un punto focale e attraverso le dita delle mani si libera verso l’esterno per colpire un obiettivo specifico. Si tratta di una corruzione di Forza, l’energia che viene scaricata sull’obiettivo è continuativa in base al grado di concentrazione e alla potenza di chi la produce e causando un dolore lancinante assorbe e disperde l’energia vitale di chi è colpito fino a procurarne la morte.
Lancio, Movimento, Pressione, Presa, Velocità, Salto, Sollevamento, Spinta, Vista: questi poteri riflettono tutti la capacità di interagire con la Forza annullando le normali leggi fisiche di spazio e tempo. La straordinaria conoscenza e percezione della Forza nel mondo che li circonda, permette ai Jedi di raggiungere il pieno controllo di tali leggi e la facoltà di manipolarle a proprio piacimento (controllo di onde sonore, massa, onde magnetiche, riflessione della luce, calore, velocità, peso).
Prescienza: percezione non derivante dai cinque sensi fisici che permette l’accesso a varie informazioni attraverso il tempo e lo spazio, capacità di percepire eventi o situazioni o comunque informazioni provenienti da lontano a livello uditivo e visivo.
I Cavalieri Jedi Luminosi
Di natura calma, virtuosa e paziente si distinguono come abbiamo già visto per la capacità di focalizzare le loro abilità e i loro poteri verso uno scopo “positivo” e propositivo: raggiungere e mantenere la pace interiore e la luce, intesa come visione dell’ essenza delle cose, essendo costantemente in contatto con la vera natura dell’universo, il sentire in maniera completa e libera la Forza scorrere.
I Cavalieri Jedi nascono già dotati di sensibilità alla Forza e sono geneticamente connessi ad essa. Ciò che manca loro, e che gli viene insegnato attraverso l’addestramento, è la consapevolezza di essere creature “più che senzienti”. E’ dunque compito di un bravo Maestro Jedi capire la predisposizione alla Forza del suo giovane Padawan e saperla coltivare, cosa molto difficile e rischiosa, e che solo un Maestro veramente competente può permettersi di fare.
L’addestramento è molto duro e coinvolge sia il corpo che la mente. Di vitale importanza per l’iniziazione e l’istruzione di un vero Jedi è l’abilità del proprio Maestro, il cui titolo onorifico lo definisce in quanto Cavaliere Jedi tanto potente nella Forza quanto paziente nella vita, da essere in grado di tramandare le sue facoltà nell’insegnamento di una nuova generazione di Jedi. La responsabilità di questa missione è enorme, dal momento che anche il carattere del singolo e la facoltà di libero arbitrio di ogni essere vivente ne delineeranno il percorso spirituale.
Verso il Lato Oscuro…
Ma intraprendere la via della Forza significa anche andare incontro a numerosi rischi. Non basta saper muovere oggetti o “vedere” il futuro. L’equilibrio e la saggezza sono le cose più difficili da coltivare per un iniziato. La strada è lunga e molto spesso l’irruenza o anche semplicemente il corso degli avvenimenti può fuorviare lo scopo e il significato vero dell’apprendimento. E’ così che un Jedi Luminoso può intraprendere il suo viaggio senza ritorno verso il Lato Oscuro. Ascolta la sua ira, e ne rimane accecato, la nutre e la fa crescere e vi soccombe. Si fa consumare nel corpo e nello spirito fino a divenirne strumento. L’ira ha molteplici matrici: la sofferenza rinchiusa, l’ambizione deviata che sfocia in corruzione e abuso del potere, la seduzione del potere stesso.
Molti Jedi hanno intrapreso il loro viaggio verso il Lato Oscuro completamente ignari, senza cioè rendersi conto della trasformazione che si era innescata in loro. Idealisti e ingenui vengono a poco a poco corrotti dalla loro sete di potere, dal desiderio di conoscenza proprio di ogni Jedi, quello stesso desiderio di sapere, di sentire, di conoscere la verità si trasforma in desiderio di controllo della verità stessa.
Diventa strumento di sottomissione, diventa cieca promessa di un potere assoluto sulle cose, sugli esseri viventi, sulla forza stessa, diviene una promessa effimera come quella che Palpatine fece al suo discepolo: il controllo del Lato Oscuro della Forza, la rinascita di un Impero, quello antico degli oscuri signori dei Sith, destinato a governare la galassia.
Lo stesso Impero che divenne la tomba di entrambi…
Le tappe dell’apprendimento e l’Iniziazione
Durante l’apprendistato Jedi si delineano 9 livelli principali:
Non iniziato
Iniziato
Studente
Apprendista
Adepto
Charge
Discepolo
Cavaliere Jedi
Maestro Jedi / Oscuro Signore dei Sith
Va detto tuttavia che questi sono solo termini indicativi che servono al Maestro per valutare lo stato di apprendimento del suo allievo ed eventualmente poter formulare un resoconto, quando necessario, per il Consiglio Jedi o semplicemente per discutere con l’allievo stesso le sue mancanze o i suoi progressi, anche perché l’addestramento di un Padawan in realtà è molto complesso. Conoscere la Forza non è sufficiente. La vita del Padawan deve riflettere la continuità dello scorrere della Forza stessa tra la materia e lo spirito. Le esperienze e le conquiste nella sua crescita e soprattutto la sua trasformazione spirituale devono essere continue e nel momento in cui il Maestro decide che non c’è più niente che possa insegnare al suo discepolo è il momento di mettere alla prova il discepolo.
Il primo passo per la proclamazione di un Cavaliere Jedi è un’esperienza dolorosa ma necessaria: la perdita di una guida. Quando una guida non può più aiutare o proteggere l’adepto questi deve provare la sua abilità e confermare il suo grado di consapevolezza.
Questo può a volte avvenire, come nel caso specifico di Obi Wan, attraverso una prova concreta e non voluta, come lo scontro con Darth Maul. Poichè è credenza che la Forza ci mette alla prova solo quando siamo veramente preparati, il Consiglio Jedi probabilmente ha seguito intuitivamente questa verità nella valutazione delle sue gesta e Kenobi fece molto di più che distruggere un nemico, fu il primo dopo più di un millennio a sconfiggere un Lord Sith. E la sua fu una vera e propria iniziazione, perché l’iniziazione comprende la morte e la resurrezione simboliche dell’apprendista, attraverso la “separazione” prima, e poi il “ritorno”.
Il ritorno di Kenobi, per esempio, fu il suo martirio. Dopo aver compreso l’errore dato dalla sua impazienza di insegnare al suo Padawan, senza comprendere quanto fosse avventato e quanto dovesse ancora sperimentare prima di poter veramente insegnare a qualcuno come un Maestro, avverte il suo “antico pupillo” Vader di stare in guardia: la sua morte lo potrà rendere solo più potente. La sua consapevolezza è piena, il suo divenire tutt’uno con la Forza dimostra la sua comprensione, per questo Kenobi si trasforma volutamente in un martire, per colpire la sensibilità di Luke e favorire la sua iniziazione.
Il Codice Jedi
Non c’è l’emozione c’è la pace
Non c’è l’ignoranza c’è la conoscenza
Non c’è la passione c’è la serenità
Non c’è la morte c’è la forza
Quali sensi ci mancano e ci impediscono così di vedere l’altro mondo che ci circonda?
Il primo passo per un iniziato è modificare totalmente il suo modo di vedere e sentire le cose: “Devi disimparare ciò che hai imparato”…
Quello che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, cambia punto di vista. Un ascolto attivo è una percezione priva di
preconcetti, priva di misure, priva di schemi e di limiti, si deve poter essere potenzialmente in grado di percepire il reale, la materia e il surreale, lo spirito. E’ una sorta di predisposizione all’apertura mentale verso l’esterno che possa mettere in condizione di percepire ciò che è impercettibile ad una mente “normale”.
Le emozioni sono strumenti conoscitivi se sai comprendere il loro linguaggio: non ti informano su ciò che vedi, ma su come guardi.
Un buon ricettore è esploratore di mondi impossibili. L’importante per lui è il dubbio.
Distendi le parole fino a renderle capaci di silenzio. Concentrazione: prendere coscienza del proprio centro.
La sottile meraviglia dell’oscurità misteriosa è l’origine di ogni comprensione.
Unità tra corpo e mente si ha quando un’azione viene eseguita nello stesso tempo in cui viene pensata nella più completa naturalezza: le nostre azioni non sono più le stesse perchè noi abbiamo una nuova coscienza di esse, il distacco dalle cose è tale da farci trovare il Centro del nostro essere, da farci essere il nostro Centro, elevandoci e distaccandoci.
Questa è la condizione con la quale possiamo sentire la Forza e controllare l’energia che ci viene da Essa.
Il corpo diviene trasparente e vuoto, pronto a lasciar scorrere.
Con la forza della mente si crea un flusso continuo e ininterrotto di energia vitale.
Equilibrio
Armonia
Umiltà
Vuoto pieno di potenzialità che è l’origine stessa delle cose e la condizione essenziale per lasciar scorrere la Forza e per sentirla dentro e fuori di se.
L’umiltà è la radice della grandezza.
Flessibilità è la capacità di adattarsi alle circostanze e di fluire con le cose. Sensibilità è l’attenzione di chi ha sviluppato una sottile intuizione.
Equilibrio è mantenere il proprio essere nel proprio centro.
La paura è l’anticamera del Lato Oscuro.
Non devo avere paura, la paura uccide la mente,
la paura è la piccola morte che porta con se l’annullamento totale.
Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi.
E quando sarà passata aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso.
Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò.
Non si può capire un processo arrestandolo.
La comprensione deve fluire insieme col processo deve unirsi ad esso e fluire con esso.
Ogni esperienza porta in sé una lezione.
E questa è la sola maniera per conoscere veramente le cose.
Il cerchio si chiude.
Questa era la seconda ed ultima parte dell’editoriale dedicato alla Forza pubblicato sul sito GuerreStellari.Net nel 1999 da Padawan Lunah, ovvero Marcella Braga.