Venerdì è finalmente uscito il primo episodio della seconda stagione di The Mandalorian, riscuotendo un grande successo in tutto il fandom che aspettava fremendo il ritorno di Din Djarin.
Nell’episodio abbiamo avuto il piacere di notare tanti piccoli particolari e numerose citazioni più o meno nascoste che hanno ripreso elementi già noti della Galassia Lontana Lontana.
Tra tutti sicuramente uno dei più centrali è la presenza del drago Krayt, bestia mitologica presente nel desertico pianeta di Tatooine di cui abbiamo già intravisto lo scheletro fin dal primo film della saga Una Nuova Speranza datato 1977. Si può infatti notare uno scheletro dalle notevoli dimensioni nei primi passaggi dell’arrivo di C-3PO sul pianeta.
Nell’episodio uscito venerdì abbiamo invece potuto vedere in azione un esemplare vivo di drago Krayt in tutta la sua potenza e pericolosità.
I più esperti avranno di sicuro notato la differenza nel suo aspetto rispetto alle descrizioni presenti in alcune opere dell’universo espanso o da come appare nel famoso videogioco KOTOR, entrambe fonti diventate non canoniche con il nuovo ciclo Disney.
Ciò che probabilmente però molti non sanno è che l’origine dello scheletro adagiato su una duna visibile nel quarto episodio è in realtà tutt’altro che “galattica”. Infatti quello scheletro era un oggetto di scena proveniente dal set di un film completamente diverso. Si trattava infatti dello scheletro di un dinosauro diplodocus, costruito per la commedia Disney Il mistero del dinosauro scomparso (One of Our Dinosaurs Is Missing in inglese), girato ai famosi Elstree Studios nel 1975, appena un paio di anni prima di Star Wars.
Quando la troupe di George Lucas visitò gli studios, notò lo scheletro e, avanzando spazio nella spedizione per le attrezzature da set per la Tunisia, dove sarebbero state girate le scene ambientate a Tatooine, decise di imbarcarlo e riutilizzarlo, con il risultato visto da tutti nel film.
Terminate le riprese, lo scheletro fu abbandonato nel deserto, tanto che il Dr. David West Reynolds, archeologo e contributore per Star Wars Insider, lo ritrovò praticamente intatto nel 1995, ben vent’anni dopo.
Ecco che il tanto temuto drago Krayt ha in realtà origini ben più “terrestri” ed è l’ennesimo esempio di come la produzione originale di George Lucas abbia ripreso un numero impressionante dei propri oggetti di scena da produzioni passati o da oggetti comuni e quotidiani, dandogli nuova vita e consacrandoli nell’immaginario di ogni appassionato.
[Approfondimento da Star Wars Cantina]