Ecco in arrivo un libro che sicuramente farà piacere a tantissimi fan della Saga di Star Wars e a tutti gli appassionati di scienza e fantascienza e soprattutto del legame che tra loro intercorre: La scienza di Guerre Stellari dell’astrofisico e divulgatore Luca Perri.
Il volume edito da Rizzoli sarà disponibile dal prossimo 27 aprile in tutte le librerie ma già disponibile al pre-ordine tramite il sito della casa editrice o se preferite anche direttamente Amazon sia in versione digitale (9.99€) che cartacea (16.15€).
Ma di cosa parla La scienza di Guerre Stellari? Beh, il sottotitolo del testo dovrebbe essere abbastanza chiaro: Dal Millennium Falcon alla spada laser. Cosa è “fanta” e cosa è “scienza”. Quindi, citando lo stesso autore: “300 (abbondanti) pagine per provare a spiegare non solo quanta scienza ci sia in Star Wars, ma anche quanta scienza si sia ispirata alla saga forse più seguita della storia della fantascienza.”
Riportiamo di seguito la descrizione ufficiale del volume:
Era il 1977 quando il mondo scoprì una galassia lontana lontana, ricca di pianeti e tecnologie di ogni tipo. Da allora, miliardi di persone hanno seguito le vicende della saga di Star Wars, immedesimandosi in eroi intenti a lottare contro un Impero malvagio. Iperspazio, pistole laser, droidi, porti spaziali e una misteriosa Forza capace di connettere tutti gli esseri viventi. Quanto la fantascienza ha attinto dalla scienza reale per ricreare questi mondi e civiltà? Sulla Terra sappiamo costruire una spada laser? Quali tecnologie della Morte Nera abbiamo già sviluppato? Quanto costerebbe realizzare il Millennium Falcon? E riusciremmo a pilotarlo in una fascia di asteroidi? C’è però un altro aspetto da considerare: quanto è invece la scienza ad aver tratto ispirazione dalla fantascienza cinematografica? Con una sorta di quiz interattivo (strutturato come un Chi vuol essere milionario?), adatto ai fan più sfegatati ma anche ai semplici curiosi, Luca Perri spazia in questo libro dalla fisica alla biologia, dall’astronomia all’ingegneria, dall’economia alla chimica per illustrare – con l’ironia e l’accuratezza che ben conosce chi lo segue sui social e in televisione – come la relazione tra scienza e fantascienza non sia mai a senso unico. “Alla base della scienza c’è la curiosità, e il porsi domande che nessuno si è ancora mai posto. Ma per farlo serve la fantasia. La morale è che bisogna sempre seguire la propria fantasia, perché non sappiamo dove potrebbe condurci.”
Personalmente trovo molto molto interessante l’argomento e il libro entrerà di certo nella mia libreria. Voi cosa ne pensate? Vi stuzzica la voglia di lettura ili volume?
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