Palpatine: differenze tra il ritorno nel canone e nel Legends

Palpatine è il simbolo del male assoluto nella saga di Star Wars. Sia nel vecchio universo Espanso (oggi Legends), sia nel canone il Signore dei Sith è riuscito a sconfiggere la morte.

Il tema “resurrezione” è stato introdotto sin da subito in Guerre Stellari. George Lucas lasciò a bocca aperta il pubblico decidendo di far risorgere dalla morte il maestro Jedi Obi-Wan Kenobi. Con l’evoluzione a Fantasma di Forza lo ha reso praticamente immortale.

Vivere per sempre, con l’intento di ottenere un potere assoluto anche nel tempo, era una delle prospettive dei Signori dei Sith. In Episodio III – La Vendetta dei Sith ne parla proprio Sheev Palpatine ad Anakin Skywalker, raccontando la leggenda di Darth Plagueis. I maestri del Lato Oscuro per millenni avevano tentato di raggiungere una conoscenza tale da poter superare i limiti dell’invecchiamento/deperimento del corpo.

L’idea di Darth Sidious il primo in grado di raggiungere un nuovo livello ha una sua logica, considerato che è il punto di arrivo di una catena di Sith partita da Darth Bane e finalizzata a raggiungere una vittoria totale sui Jedi, sulla Galassia e sulla Forza stessa.

Palpatine secondo Tom Veitch e secondo J.J. Abrams & Chris Terrio

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II ritorno clamoroso dell’Imperatore, in un periodo successivo al Ritorno dello Jedi, è avvenuto nella serie a fumetti Dark Horse intitolata Dark Empire – Il Lato Oscuro della Forza di Tom Veitch. Quest’opera Legends è stata d’ispirazione agli scrittori di Episodio IX – L’Ascesa di Skywalker (Chris Terrio e J.J. Abrams), che hanno preso in prestito diversi elementi narrativi.

In Dark Empire Palpatine faceva il suo esordio con una frase che è stata presa in considerazione anche nel film conclusivo della Trilogia Sequel e della saga degli Skywalker:

“Non è stata la mia prima morte, né sarà l’ultima. Tali sono i misteri del Lato Oscuro della Forza”.

Darth Sidious

In Episodio IX Darth Sidious confermava di essere già morto una volta e di essere tornato in vita grazie ai poteri innaturali del Lato Oscuro.

Per sopravvivere alla morte (a seguito della caduta e dell’esplosione della Seconda Morte Nera), il Signore dei Sith si era servito della scienza oscura e dei poteri del Lato Oscuro. La parola chiave di entrambi i ritorno è “clonazione“. La morte, dunque, è stata solo fisica, poiché lo spirito di questo oscuro protagonista è riuscito – in entrambi gli universi narrativi – a ingannare la morte, trasferendosi altrove.

Tecniche di clonazione e sopravvivenza

In Dark Empire, l’Imperatore spiegava nei dettagli il meccanismo, in un dialogo con Luke Skywalker:

“Vedi amico mio, la carne non regge facilmente questo grande potere. Per molti anni sono stato vincolato ad una disperata esigenza. Il mio corpo marciva in continuazione e ogni volta doveva procurarmene un altro… un umile clone dell’uomo che ero un tempo. Si, giovane Skywalker. Morire è doloroso… la transazione non è un’esperienza piacevole. Ma soffrire è un piccolo prezzo da pagare per la vita eterna! Dopotutto… io vivo… prima di tutto come energia… immaterialità e potere!”

Darth Sidious

In un altro passaggio aggiungeva:

“Tempo fa scoprii che la mia carne non poteva sopportare le immense pretese del Lato Oscuro… Il Grande Imperatore Palpatine scoprì che stava per morire… Il mio corpo veniva letteralmente consumato dall’energia che scatenavo… Per fortuna esisteva un modo… una via per la vita eterna…”

Darth Sidious

In Episodio IX – L’Ascesa di Skywalker il principio della sopravvivenza era molto simile, ma non è stato spiegato nel corso del film. Il regista ha preferito suggerire le modalità, senza dare alcuna conferma concreta. Il tutto è circondato dal mistero (cosa che è in linea con la caratterizzazione di Sheev Palpatine, che ha sempre agito nell’ombra).

Corpi differenti, esiti differenti

J.J. Abrams ha fatto parlare le immagini e ha accennato a qualcosa attraverso la bocca di Sidious e di uno studioso legato alla Resistenza. Sul pianeta Exegol sono state mostrate le camere di clonazione, utilizzate per esperimenti vari (dai quali è nato anche il Supremo Leader Snoke).

Palpatine in persona, in un dialogo con Kylo Ren, aveva confermato che il tutto è stato possibile attraverso il potere del Lato Oscuro, come sospettato anche dallo studioso Beaumont Kin:

“Scienze oscure, clonazione, segreti noti solo ai Sith…”

Beaumont Kin

In definitiva, è stato chiesto allo spettatore uno sforzo di logica, visto che il corpo dell’Imperatore, tenuto in vita da macchinari sofisticati, non era affatto quello distrutto nel film di George Lucas. Si trattava di un corpo clonato, unico nel suo genere, poiché in grado di contenere lo spirito del Sith.

La differenza tra il fumetto Legends e il film canonico sta nel fatto che il Palpatine Legends era in grado di trasferire il suo corpo in molteplici cloni e non solo:

“In effetti posso incarnarmi in chiunque… sovrastandone l’anima che vi dimora all’interno. Posso incarnarmi in tuo figlio… quello che si agita nel tuo grembo. Sì piccola Jedi… il tuo prossimo figlio appartiene a me!”

Darth Sidious

Nel film di Abrams e Terrio, la sua capacità era più limitata, poiché – da quanto si è intuito – aveva bisogno di un corpo force user con il suo DNA. I suoi scienziati erano riusciti a procurargliene uno, nel quale era rimasto intrappolato in attesa di poter “sovrascrivere” la nipote Rey…

Dark Empire e Episodio IX hanno diversi punti in comune. Ne sono stati contati almeno dieci. Cliccate qui per un approfondimento sul tema.

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