Star Wars Andor: lo staff si confronta sull’Episodio 4. Top o flop?

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Star Wars Andor, prequel del film spin-off Rogue One, è online su Disney+. Lo staff di GuerreStellari.net ha visto il quarto episodio della nuova serie tv di Lucasfilm. In questo articolo troverete le impressioni dei vari componenti.

Davide Veraldi: Siamo ancora al “prologo” della stagione con questo quarto episodio, ma sono stati introdotti nuovi elementi interessanti. Una fotografia impeccabile, dettagli molto realistici anche con la computer grafica. Una storia tutta da scoprire. Luthen spicca ancora e ruba l scena anche a Cassian. Ma è chiaro ormai che non c’è un solo protagonista. Ci sono più archi narrativi che si concentrano sulla cultura e gli aspetti politici di quel tempo.

Durante la Live dallo Spazio Porto è stato fatto notare qualcosa di interessante: ogni easter potrebbe riferirsi a una nuova serie tv già annunciata da Lucasfilm. Inoltre, c’è stato anche un doveroso omaggio a Indiana Jones ed il suo nuovo capitolo. Tra gli oggetti più affascinanti mostrati, uno sembrerebbe fuori contesto: l’armatura simile a quella indossata da Starkiller in Il Potere della Forza (ormai Legends). Forse è in arrivo un nuovo videogioco remake? E se fosse invece un riferimento “Sith” per introdurre un altro prodotto che aspetto da tempo? Parlo della serie tv-live “The Acolyte”.

Nel complesso trovo che la puntata sia interessante, ma soffre per mio personale gusto, di tempi troppo lenti.

Salvatore Scandura: Il quarto episodio è un prologo di quello che avverrà nelle puntate successive. Mette in mostra uno sceneggiato più focalizzato sul dialogo e non sullo sviluppo della trama. Prepara lo spettatore a qualcosa che avverrà a breve.

Ho apprezzato molto le ambientazioni e l’inserimento di riferimenti e citazioni ad altri personaggi appartenenti a questa galassia lontana lontana. Gli easter egg ci fanno fantasticare su una loro possibile comparsa (cosa che non accadrà).

Mentre mi sento di criticare l’inserimento di numerosi personaggi secondari: li vedo ancora leggermente piatti tranne per qualche eccezione. In generale, il lavoro che viene svolto dietro questa serie è massiccio e di qualità. Posso dare a questo episodio un 8 pieno.

Radio Fulcrum: Che dire? Puntata Perfetta! Sono 45 anni che aspettiamo tutto questo. Tutto funziona alla perfezione: personaggi, dialoghi, riprese, musiche! Come ho detto settimana scorsa, Andor è Star Wars, ma non è Star Wars, ma è dentro Star Wars. Un qualcosa di epico. Easter egg a go go e alcuni dialoghi canonizzano eventi e personaggi del passato (Legends). E quando dico passato intendo ancora più indietro di Kotor! Cosa desiderare di più? Fantastica. Voto 10!

Star Wars Andor: pregi e difetti dell’episodio 4

Marcello Durante di Star Wars News Italia: Ipnosi. Il quarto episodio ha avuto un effetto di questo genere sulla mia soglia di attenzione (solitamente bassa). In questo caso sono stato rapito fatalmente, senza possibilità di distrazione. La narrazione, la recitazione e le ambientazioni hanno formato un cocktail micidiale, che mi ha tenuto in un perenne stato di tensione e interesse. Quanta emozione nel conoscere l’Impero, come se fosse stata la prima volta. Conoscerlo da vicino, fin a scrutare le rughe sulla pelle dei suoi arroganti componenti.

Per non parlare della bellezza assoluta di tutto ciò che circonda l’origine della Ribellione, con i suoi leader fortissimi, seppur costretti ad affrontare fragilità umane e organizzative. Cassian Andor mi è apparso più un Virgilio con il compito di traghettare lo spettatore nel cuore fiammeggiante di una resistenza pronta a tutta pur agguantare al collo il male politico che ha afflitto la galassia. Le musiche le ho gradite a parte, perché troppo coinvolto dal resto.

Alex Pedaci: Ho trovato il quarto episodio molto in linea con quello mostrato sino ad ora. C’è una trama tra le trame. E poi, uno stratosferico Skarsgård, che incarna alla perfezione il suo ruolo di spia: fantastico il frangente in cui “ritorna” nel suo personaggio pubblico. Un attore di una caratura devastante. Cassian arranca ancora nella sua nuova situazione da “Ribelle”, e la cosa assurda è che non si capisce quale fazione della resistenza sia.

Una trama nelle trame, come vi dicevo in apertura. Finalmente iniziamo a vedere qualche Imperiale, e soprattutto la giovane Mon Mothma. Devo dire che ho apprezzato l’episodio anche più del previsto, anche senza i famosissimi “pew pew”. Unica nota negativa, sono molto attento ai dettagli. Una nota storta è l’ormai famoso AK-47. Magari troppa noncuranza da parte dei propper, ma onestamente l’avrei modificato più pesantemente, per differenziarlo dall’arma vera.
Il mio voto: 6,5.

Lune Bleu Chevalier: Episodio quarto molto interessante che ci porta sempre di più verso il Cassian che conosciamo. È evidente che, nonostante le scuse sulla paura di essere coinvolto, ha ragione Luthen (Stellan Skarsgård è sempre un gigante) su di lui e non perché lo sappiamo già. Ma perché Cassian odia per motivi sacrosanti l’impero ed è stanco della loro arroganza. Diego Luna sa rendere molto bene tutte le sfumature di Cassian.

Mi è piaciuta molto l’entrata in scena della mitica Mon Mothma e il suo dialogo con Luthen su come procurarsi i fondi senza essere scoperta. Emblematico anche il dialogo tra lei e il marito, che è chiaramente un vero imperiale. Fino al midollo, visto come se ne frega della gente che muore di fame. Mi sta piacendo molto la “madre” adottiva di Cassian, che, per la cronaca, ha il volto di Fiona Shaw, ovvero la petulante zia Petunia di Harry Potter ma anche la psicologa di Fleabag nell’omonima fantastica serie di Prime.

Due parole su Dedra Meero, interpretata da Denise Gough (che dovete vedere in quel gioiellino chiamato Monday, accanto a Sebastian Stan. Sì il Sebastian Stan che tutti/e vorremmo come nuovo Luke Skywalker). Lei è brava ma il personaggio lo trovo assolutamente superfluo. Cosa serve far vedere la carriera di una donna nazista in un impero nazista e quindi misogeno? Potrebbe servire se fosse scritta meglio ma finora lascia indifferenti.

Genevieve O’Reilly, che interpreta Mon Mothma (e già lo aveva fatto in Rogue One, in Rebels e nelle scene tagliate de La vendetta dei sith), ha una classe infinita. Regale, determinata, generosa. Una vera leader ribelle. Sicuramente molti si ricordano di lei nei due sequel di Matrix nel ruolo di Wirtz. Inoltre è stata Lady Diana in “Diana – Gli ultimi giorni di una principessa”. Carismatica al punto giusto anche Faye Marsay (Famosa per essere stata Orfana in Game of Thrones e per aver preso parte alla terza stagione di Black Mirror) nei panni di Vel Sartha, la giovane comandante ribelle che accoglie Cassian/Clem nel suo gruppo per una missione cruciale.


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