Star Wars Andor, prequel del film spin-off Rogue One, è online su Disney+. Lo staff di GuerreStellari.net ha visto il nono episodio – “Non ascolta nessuno” – della nuova serie tv di Lucasfilm. In questo articolo troverete le impressioni dei vari componenti. Nella parte finale il link Youtube con la LIVE dallo Spazioporto, dove anche gli ospiti di GSNet hanno detto la propria.
Davide Veraldi: In questo nono episodio spicca l’interpretazione di Denise Gough, dimostrando la sua esperienza teatrale nell’interpretare un personaggio molto complesso. Un episodio molto duro, che si apre proprio con quella stanza delle torture. Predomina la violenza psicologica, che può essere più crudele e dura di quella fisica. La speranza ti spinge oltre, ma se non sei capace di percepirla rimane solo la disperazione. Bix Caleen cede irrimediabilmente alla disperazione e viene tenuta in vita semplicemente perché può servire.
Mon Mothman sperimenta il fallimento, le sue grida non servono a nulla ed è costretta a patteggiare per tutelare la sua stessa vita. Syril karn è ossessionato e vive in un loop dal quale non vuole uscire: Cassian Andor un chiodo fisso. Sarà curioso magari vederli faccia a faccia anche solo per qualche secondo. Scoprire che Vel Sartha è la cugina di Mom è stata la vera sorpresa dell’episodio e dopo averla vista dubbiosa nell’episodio “l’Occhio”, è stato strano vederla un solido sostengo alla causa. Finalmente Kino Loy si piega alla dura realtà. Non esiste via d’uscita se non una ribellione insieme a Cassian Andor.
Radio Fulcrum: THX 1138 parte 2. Sì lo so l’avevo scritto anche per la puntata 8. Questa seconda parte ci catapulta dentro il lato più oscuro dell’Impero. Quello fatto di torture fisiche e psicologiche. Il dottore che si occupa di Bix mi ha ricordato un famoso dottore tedesco e mi fermo qua. Il plot twist della parentela tra Mon e Val mi è piaciuto tanto. Alzi la mano chi ci aveva pensato!
Cassian in uno Squid Game è pura poesia. Molti dicono che la vicenda assomiglia anche a 2013 la Fortezza con Lambert. Come sempre rimango a bocca aperta su tutto: dialoghi, musiche, ragazzi la musica iniziale stile anni ’80 spacca, la fotografia, la regia. Ancora una volta tutto perfetto, non ho altro da dire. 10/10. Come dico dalle prime puntate, stiamo guardando Star Wars che non è Star Wars, ma è dentro Star Wars. Non oso immaginare come finirà la puntata 10 e poi le ultime 2. Sinceramente mi aspetto e voglio almeno un cameo importante, giusto per collegare il tutto. Perché siamo sempre nella Galassia degli Skywalker!
Star Wars Andor: pregi e difetti dell’Episodio 9
Marcello Durante di Star Wars News Italia: Episodio 9 nella mia Top 3. Una risalita netta, per ritmo e situazioni narrate. Posso dire di aver amato tutti i singoli interpreti: ottima caratterizzazione, ma soprattutto grande interpretazione. Le vicende sono narrate con una intensità tale da rendere ogni singolo istante necessario. Non c’è nulla di superfluo. Ottimo Cassian Andor che passa da spettatore di una tragedia senza fine a protagonista di un movimento ideologico, indispensabile per scuotere il sistema in cui è imprigionato. È un personaggio con un grande spirito di osservazione e raffinato stratega. Un leader più di altri leader di cui stiamo scoprendo le fragilità (Mon Mothma su tutti). Piccole tragedie e rivelazioni sono la ciliegina sulla torta per un episodio che preannuncia una nuova festa di emozioni. Voto 8,5.
Alex Pedaci: Episodio chiaramente di preparazione e di transizioni verso il decimo episodio. Il carico emotivo è sempre più pressante ed asfissiante, con la consapevolezza che questa volta si è decisi a fare qualcosa. Un episodio che tocca molti aspetti, complessi ed assai intendi. Troviamo gli imperiali intenti a rastrellare ogni briciola in cerca di Andor, iniziando a fare quello che sanno far meglio, terrorizzare. L’interrogatorio di Biz è atroce, non a livello visivo, non è violento, ma è molto psicologico. Usare le grida di terrore di una specie polverizzata dall’universo per incutere a sua volta terrore e strazio. Scena che ci mostra come l’Impero non sia fatto solo di droidi sonda e droidi di tortura. Il Tenente Meero mostra la sua faccia spietata ed ostinata, evidente protagonista dell’episodio. Mothma in piena macchinazione pacifica.
E’ questo il modo in cui chiamo la sua influenza all’interno della Ribellione. La parentela tra lei e Vel è un chiaro segnale che le fazioni tra i ribelli sono ben decise a rimanere anonime, anche a scapito dei legami di sangue. Ma veniamo ai poveri detenuti. Il momento drammatico avviene nel finale, quando il povero Ulaf, a pochi turni dalla sua presunta libertà, lascia per sempre la scena, morendo tra le braccia di Kino. Qui scatta finalmente qualcosa nel personaggio interpretato da uno straripante Andy Serkis. Qui finalmente capisce che Andor ha ragione, è finito il tempo del bravo operaio, è l’ora di ribellarsi. La rivelazione che, alla fine, nessuno esce realmente da lì, non fa altro che catalizzare il sentimento di odio e rabbia. E non vedo l’ora di sapere in cosa sfocerà questo sentimento.
Andor Ep. 9 – Non ascolta nessuno – Voto 8.
Star Wars Andor: gli altri pareri sulla puntata
MariaPia Leone: Episodio tattico di straordinaria costruzione. L’Impero fiuta la minaccia e reagisce inasprendo la caccia sulla ”pista” Cassian Andor; ma Dedra Meero ha nella rete solo pesci piccoli, individui marginali come Bix e i suoi amici ricettatori – loro morti, lei prigioniera sotto tortura. Dedra è per ora in un vicolo cieco, e frustrata fa spiare Maarva in attesa che Cassian torni dalla madre e cada nella rete; dalla sua cattura dipende l’identificazione del presunto capo ribelle che l’Impero chiama Axis – ovvero Luthen.
Lo standby rivela una volta di più le falle nell’intelligence imperiale: le informazioni non vengono trasmesse agli organi competenti, ognuno tutela il proprio status con privilegi annessi. Stavolta, diversamente da quanto avvenuto a inizio serial, nessun Syril Karn rischierà il demanzionamento o il posto di lavoro per segnalare che un individuo somigliante a Cassian vive recluso nella fabbrica imperiale su Narkina 5.
Forse servirà proprio il rientro a gamba tesa del buon Syril, ossessionato da Cassian e dalla volontà di riabilitare il proprio nome, a rimettere l’indagine sui giusti binari – magari a scapito dell’inflessibile Dedra Meero, che non lo vuole tra i piedi e ha cercato di comprare il suo silenzio con una piccola promozione…
Sul fronte opposto la ribellione è militarmente immobile e politicamente sofferente. Sappiamo che su Ferrix la tenace Cinta sta spiando Maarva in attesa di uccidere Cassian al suo rientro a casa, mentre su Segra Milo il tenace Luthen ha appena incassato il 2♠️ da Saw Guerrera e nessuno conosce la sua prossima mossa.
Qualcosa si muove a livello politico. In Senato la sempre più isolata Mon Mothma tenta di risvegliare le coscienze in difesa di Diritto e Libertà ostacolate dalle recenti leggi imperiali, ma riceve una sonora contestazione e abbandona il Palazzo in preda all’angoscia; non le è di conforto la notizia dell’arrivo della cugina, che scopriamo con non poca sorpresa essere la ribelle di ricca famiglia, ovvero Vel!
Le due donne si confidano le rispettive paure verso ciò che è stato messo in moto, Mon consiglia alla cugina di comportarsi per qualche tempo da ricca ragazza annoiata. Ma la Senatrice non può sottrarsi a un problema incombente: lo sblocco dei propri fondi, congelati per decreto imperiale. Mon non può accedere ai propri soldi per coprire un ammanco “anomalo” e le recenti leggi imperiali impediscono all’amico banchiere di intervenire. L’uomo consiglia un prestito presso un individuo legato al mondo del crimine. Mon non può rifiutare, sapendo che il suo “benefattore” non rischia per idealismo… Cassian intanto è dove nessuno si aspetta: nell’inferno asettico di concezione imperiale, dove la libertà è illusoria, il tramandarsi informazioni è mortale e chi diventa improduttivo muore. Sono queste le motivazioni con cui l’acuto e stratega Cassian fa breccia nella mente del capo Kino Loy di Andy Serkis
La frustrazione regna nell’Impero. La ribellione non è coesa. Ma gli equilibri stanno per cambiare.
Star Wars Andor: match point!
Lune Bleu Chevalier: Questo episodio si potrebbe definire: l’impero getta la maschera e mostra il suo vero volto.
La pura malvagità. Cassian/Keef è ancora detenuto nel carcere di massima sicurezza di Coruscant dove la situazione sta diventando sempre più pesante. Un altro carcerato, piuttosto anziano, vicino ad essere liberato, non regge più i ritmi forsennati e ha un infarto. Cassian e Kino chiamano i soccorsi ma il dottore non può fare nulla, se non fargli l’eutanasia, per evitargli altre sofferenze. La sua morte apre finalmente gli occhi a Kino, che comprende la ferocia dell’impero e cosa sia successo realmente al livello 2.
Una persona aveva scontato la sua pena e non era stato fatto scarcerare, così i suoi compagni e lui si sono rivoltati, venendo uccisi crudelmente, tramite il famoso pavimento rosso, ovvero elettricità alla massima potenza. Da qui, probabilmente, vedrò il Cassian di Rogue One, deciso a fare di tutto per distruggere l’impero. Agghiacciante il suo urlo nelle stanze di detenzione: “Nessuno ascolta!”. Grido disperato di un uomo che ha compreso di essere considerato solo un oggetto. Intanto, su Ferrix, Dedra mostra anch’essa il suo vero volto, arrivando a torturare persone innocenti – prima l’anziano Salman Paak e poi la giovane Bix Caleen – la cui unica “colpa” è quella di aver avuto contatti con Cassian e Luthen, che ovviamente l’impero conosce con il suo nome falso e ignora possa essere un senatore.
Dedra pare godere non poco della sua posizione dominante e non si fa scrupoli ad ammetterlo, tanto che quando Bix Caleen le dice: “Non mi crederesti comunque!”, Dedra sorride malignamente e conferma. Siryl, nel frattempo, grato per la seconda chance che ha ottenuto grazie proprio a Dedra, la segue per ringraziarla della promozione e per farle capire di essere disposto a collaborare per risolvere il problema Ferrix.
Non solo, si spinge pure a dichiararle la propria attrazione per lei, definendola qualcosa di bello in un mondo buio, lei lo respinge malamente, minacciandolo ma è palese che ricambi eccome l’attrazione. Il problema è: a Dedra, lo abbiamo capito, interessa arrivare più in alto possibile nell’impero e non si fa scrupoli di nessun genere. Cosa farà con Siryl?
Varie possibilità:
potrebbe decidere di ignorarlo per sempre, fino a che l’uomo si stanchi;
vi è la possibilità che decida di prenderlo come trastullo sessuale fino a poi liberarsene il giorno in cui si sarà stufata;
c’è infine la possibilità che i due si innamorino e nel qual caso non è detto che la cosa possa finire bene per Siryl, forse Dedra potrebbe decidere di ucciderlo per non avere ostacoli alla sua scalata.
Pensate al finale di Match Point e capirete cosa intendo.
Mon Mothma e Vel Sartha, le due donne sono cugine e combattono in prima linea contro l’impero, in maniera diversa eppure simile. Vel deve anche nascondere la sua omosessualità e sorbirsi le battutine squallide del marito di Mon sul fatto che non si sia ancora sposata ma di scegliere bene perché è troppo simpatica e non “vuole che finisca con un politico”, con tanto di stoccata alla moglie… Mon è spaventata, si rende sempre più conto che ormai il senato non serve a nulla e sembra decisa a levarsi ogni scrupolo e seguire la linea di Vel e Luthen, anche se appunto teme di perdere le persone che ama.
Luthen è invece preoccupato che Cassian riveli al mondo la sua doppia identità, ignorando che sia finito in galera. Episodio davvero eccezionale e niente affatto transitorio, che ci permette di scavare a fondo nella psicologia dei protagonisti e nel marciume dell’impero. La Ribellione sta per esplodere come un detonatore ed è più unita di quanto si pensi. Voto 8,5
Star Wars Andor: che sofferenza aspettare
Manuela Milady_mxw: Avevo fatto tutte le ipotesi possibili sulle parentele dei protagonisti della serie, ma non mi era mai venuta in mente quella vista nell’episodio 9.
E dire che è talmente evidente, le premesse c’erano tutte! Vel è una attivista ribelle, è in contatto con Luthen, sappiamo dal precedente dialogo con Cinta che arriva da una famiglia ricca… ci hanno spiegato tutto ciò che poteva servire per capire che fosse imparentata con Mon Mothma, ma io proprio non ci avevo pensato.
E questo significa che la trama è scritta egregiamente bene, perché ti sorprende con l’ovvio.
La tensione per la situazione di Mon Mothma è in continuo aumento e, se non sapessi che sarà la leader della futura ribellione, in questo momento temerei per la sua vita, dato che le maglie di ciò che lei e i suoi collaboratori hanno messo in moto si stanno chiudendo sempre più. Di pari passo, anche la situazione di Cassian è da tensione spasmodica. I drammatici dettagli della vita nel carcere produttivo di Narkina 5, tengono lo spettatore incollato allo schermo. Grandissimo Andy Serkis, che interpreta il carcerato supervisore Kino Loy. Tutta l’angoscia di Kino che, sotto le indicazioni di Cassian, prende coscienza del fatto che nessuno di loro uscirà mai da quel posto, è travolgente. Viene voglia di urlare al posto suo.
Intanto la tenacia di Dedra Meero da i suoi frutti. E’ evidente che le azioni della ribellione comincino a delineare un quadro complessivo, seppur frammentario.
E nel quadro spunta sempre il nome di Cassian Andor. Le indagini del Supervisore Meero si stringono attorno a Cassian e a colui che viene chiamato con lo pseudonimo di Axis, che in realtà è Luthen Rael. Syril Karn diventa lo stalker della Meero, nella speranza di rientrare nell’operazione volta a sgominare Cassian e il suo gruppo di ribelli, ma viene nuovamente respinto con minacce per niente velate. Alla fine della nona puntata, tutte le pedine della serie sono messe in posizione ottimale per far scoppiare una rivolta, sia all’interno che all’esterno dell’Impero. Posso solo dire che averla programmata come serie, con una settimana di tempo tra una puntata e l’altra, sta diventando una sofferenza.
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