Il Manifesto di Karis Nemik
La bellezza di questo “documento storico” sta nella struttura informale che lo rende “autenticamente credibile”, come fosse stato realmente pensato e dettato di pancia dalla voce del giovane autore idealista.
Il ragazzo mite in cui vive il sentimento rivoluzionario più puro, motiva la propria lotta affinché sia compresa e condivisa – incluso il sacrificio verso cui sa di incamminarsi.
Sarà questa intenzione a trasformare la scrittura privata di Karis nel Manifesto di Nemik, il lascito di portata generazionale da cui si intuisce partirà lo slancio verso la creazione dell’Alleanza Ribelle.
Parole di Speranza
Le parole di Nemik trasmettono speranza nella lotta partigiana e invocano il sollevarsi degli impavidi alla guerra contro la tirannia. Una scelta forte, decisa mentre la galassia è ostaggio di un oscurantismo sempre più manifesto – fatto di arrogante ignoranza, diritti calpestati, manipolazione della verità, velata limitazione della libertà, controllo opprimente sui popoli indigeni indotti a tenere giù la testa e accettare, dimenticare, rinunciare.
La sintassi precisa ma imperfetta, il tono pacato, il ripetersi frequente della parola “ricordate”, sottolineano tanto l’inesperienza quanto la volontà del giovane combattente di trasmettere fiducia e metodo nell’approccio ai princìpi della lotta.
Precarietá e solitudine
Il testo riflette la condizione di precarietà e solitudine in cui si muove l’autore, il senso di svuotamento che deriva dall’essere sconnesso dagli altri fuochi di rivolta che è certo si stiano accendendo nella galassia. Allo stesso tempo gli ideali di libertà sono espressi dal ragazzo con lucidità e capacità visionaria, anticipano l’accelerare degli eventi e il momento del risveglio collettivo – senza sapere che tutto inizierà ad Aldhani, la missione in cui perderà la vita.
Tra tutti i membri del commando ribelle in cui milita, Nemik disporrà come propria volontà post mortem che il documento su cui ha inciso il proprio pensiero politico sia affidato al mercenario il cui nome di battaglia è Clem – ovvero Cassian, l’unico del gruppo ad averlo ascoltato con rapito interesse durante le settimane di preparazione della missione su Aldhani.
Il ragazzo dunque muore nella consapevole speranza che Clem aderisca ai contenuti del manifesto e si unisca alla Causa. Un atto di fede che Cassian accoglierà con riluttanza e che finirà con l’abbracciare in totale convinzione solo nel finale della prima stagione di ANDOR (2022, di Tony Gilroy). Sarà probabilmente proprio Andor a divulgare il lascito di Karis tra i combattenti – affinché diventi il Manifesto di Nemik, ovvero il documento destinato ad ispirare le gesta della ribellione…
Fondamento Ideologico ed Eredità Morale della ribellione nella Galassia Lontana Lontana
La scelta di Cassian, sia pur tardiva, non sorprende. Quelle di Karis sono parole capaci di colpire dritto al cuore e infiammare gli animi di chi vuole ascoltare – una sorta di carica adrenalinica che azzera la prudenza e induce ad agire sfidando la ragione e persino la morte.
I grandi condottieri e leader di ogni tempo, reali o di fantasia, hanno saputo usarle motivando eserciti, nazioni, ambizioni. Esse sono state tanto più potenti quanto più sentita è stata la speranza di libertà in chi le ha pronunciate. La loro forza ha viaggiato sull’onda ideologica ed emotiva dalle riunioni politiche segrete alle trincee, trasformando gli oratori in mito e le parole stesse in fondamento ideologico ed eredità morale di una civiltà che esercita la propria ribellione al sopruso.
Questa stessa forza accenderà fuochi e infiammerà mondi durante i moti di rivolta esplosi in una Galassia Lontana Lontana, ispirarti dal pensiero politico tramandato come il Manifesto di Nemik e registrato su un notebook malandato da un giovane combattente vissuto e morto per la Causa in cui credeva, tanto tempo fa…
Alle origini dei moti ribelli
Star Wars è stato sin dal suo ingresso nell’immaginario collettivo una fucina di miti e valori, veicolati per la Saga attraverso personaggi capaci di potente ispirazione ideologica, e declinati in forma semplice e diretta per essere accessibili ai fanciulli di ogni età.
I primi ad essere scritti e ad emergere sono stati gli eroi dell’Alleanza Ribelle, protagonisti indiscussi della Trilogia Classica: il combattente senza macchia e allievo Jedi Luke Skywalker, la leader indomita e regale Leia Organa, gli avventurieri cinici ma di cuore Han Solo e il Wookie Chewbacca.
Immersi in una guerra civile scaturita 19 anni prima dal tramonto improvviso della Repubblica e dal sorgere altrettanto fulmineo di un Impero fortemente accentratore, questi eroi sono divenuti icone di libertà e speranza per ogni specie senziente della Galassia Lontana Lontana.
Venti di rivolta nel post Ordine 66
Ma prima di loro e prima dello stesso Nemik altri eroi, persone comuni tra cui moltissime senza mezzi ne organizzazione militare, hanno operato scelte coraggiose aprendo la via al risveglio delle coscienze – sollevando in solitaria i primi venti di rivolta.
Cloni difettosi
Se ne trova testimonianza nel serial animato THE BAD BATCH (2021, di Dave Filoni e Jon Favreau).
Nel momento storico che vede la trasformazione della Repubblica in Primo Impero Galattico, un commando di cloni – il cui chip inibitore è difettoso – non risponde all’Ordine 66. Inizia da qui un percorso che lo porterà a trovarsi con altri cloni “difettosi” e con le prime organizzazioni di disobbedienza civile all’Impero appena sorto. La si potrebbe definire una vittoria della Vita sui tentativi oscuri di manipolarla.
Nell’Anthology SOLO (2018, di Ron Howard), ambientato cinque anni prima degli eventi descritti nel finale della prima stagione di ANDOR, la squadra di mercenari di cui fanno parte il giovane Han Solo e il Wookie Chewbacca deve vedersela con Enfys Nest: leader di una feroce banda di predoni decisa a impossessarsi di un carico di coassio rubato dagli avventurieri all’Impero.
Enfys Nest si rivela essere un’adolescente tenace e più matura della propria età. La giovinetta intende usare quel coassio per rifornire le scintille di rivolta che si vanno accendendo ovunque nella galassia.
In virtù di questa rivelazione ella ottiene gratuitamente da Han Solo il preziosissimo propellente – col benestare implicito della scaltra Qi’Ra, membro del sindacato criminale Alba Cremisi il cui leader Dryden Vos è responsabile delle devastazioni sul patrio mondo della combattente…
Gli ideali della ribellione
Gli ideali supportati da Enfys Nest attraverseranno la galassia facendosi strada tra le coscienze di individui di ogni specie e ceto, dilagando dalle classi sociali meno abbienti a quelle ricche, alla politica nostalgica, passando attraverso il coinvolgimento di quella parte del mondo criminale che aspira a riscattarsi…
Ma nel tempo di ANDOR, e in un clima di opprimente degrado morale, la ribellione intesa come lotta armata è ancora un concetto di pensiero e azione praticato soprattutto dai gruppi di combattenti solitari citati da Nemik nel suo Manifesto.
Il sospetto regna ovunque perché ovunque si nascondono mercenari improvvisati, disposti a vendere all’Impero informazioni in cambio di pochi crediti – o pronti a truffare i ribelli.
Estremismi
E mentre l’Impero scoraggia il diritto di Culto occupando gradualmente con installazioni militari i siti di antichi templi sacri, il dissenso si espande attraverso agguati terroristici firmati da estremisti come Saw Guerrera e Anton Kreegyr: combattenti che non si riconoscono in un progetto di lotta collettiva per la Causa, perciò fatalmente destinati a restare isolati – talvolta ad essere sacrificati sull’altare di un ideale più grande.
In contrapposizione il dissenso si costruisce attraverso la strategia, perché produca risultati nel tempo duraturi. Lo sa bene lo scaltro Luthen Rael, che si muove con trasformismo e tattiche di squisita impronta palpatiniana tra la gestione di un sontuoso atelier di antichità e spostamenti verso luoghi galattici di varia estrazione…
Manipolazioni
Rael recluta politici leali alla democrazia come Mon Mothma e giovani facoltosi in cerca di un nobile ideale come la di lei cugina Vel Santha, imperiali delusi come Gorm e avventurieri ambigui come Skeen, spregiudicati assassini come Cinta ed esuli “sbandati” dalle capacità tattiche impressionanti come Cassian.
E usa un giovane genio della pianificazione come Nemik: la mente del commando che deruberà l’Impero, ovvero il colpo premeditato da Luthen per scatenare la risposta implacabile del regime – obbligandolo a mostrarsi ai sudditi nella sua vera e terrificante forma. La spinta che gli occorre per sollevare le masse verso la guerra civile…
Aldhani
La missione su Aldhani voluta pur tra dubbi e paure dal fantomatico Luthen si regge sull’impassibilità glaciale di Cassian Andor e sul progetto di Karis Nemik. Il primo è istintivamente immune a coinvolgimenti emotivo/ideologici, è un fine stratega e acuto osservatore; l’altro è ideologicamente motivato e capace di tradurre i sogni di ragazzo in piani tattici complessi.
La determinazione di Nemik
Nemik possiede una mente determinata e creativa che studia il nemico, pianifica, calcola – e pur morente riesce a tracciare una rotta sicura all’interno del fenomeno mistico e cosmico conosciuto come L’Occhio.
Sarà la stima maturata per le idee appassionate e visionarie del ragazzo ad impedire ad Andor di restare indifferente alla sua morte.
Eroi anonimi
Dunque Karis e Cassian, proprio come i futuri eroi Luke e Han sulla Morte Nera, umiliano l’Impero e infiammano la galassia; ma lo fanno da eroi anonimi, ispirandola in un momento storico ancora acerbo per la ribellione, pericoloso e devastante per combattenti e civili impreparati che reagiscono, si organizzano, insorgono.
Cassian dovrà passare attraverso un lungo percorso di dolore prima di comprendere il Manifesto di Nemik, accettarne l’eredità e capire l’importanza di battersi per la speranza di libertà nella galassia.
Questo lo riporterà su Ferrix, a saldare i conti con l’Impero e incrociare volutamente la strada di Luthen Rael per entrare tra le fila della ribellione.
Maarva
I fatti su Aldhani scatenano nella galassia uno shock emotivo potente. L’evento rappresenta soprattutto per Maarva la sfida al regime e il risveglio delle coscienze da troppo tempo assopite.
La madre adottiva di Cassian intuisce inoltre – dalla stretta imperiale intorno alla propria casa, agli affetti e su Ferrix – che suo figlio è implicato in qualcosa che infastidisce l’Impero.
La donna perciò rifiuta di fuggire dal pianeta con il ragazzo, e al contrario di Cassian sceglie di schierarsi per mettere in atto la propria vendetta contro gli assassini imperiali del marito Clem – morto innocente anni prima.
Una morte pianificata
Maarva dunque pianifica la propria morte come sacrificio per la Causa di cui ancora non conosce la forza; lo fa sulla base di una speranza rinata, sceglie di fare del proprio funerale la scintilla che infiammerà l’insurrezione di Ferrix contro l’oppressione, e certa del ritorno di Cassian in quella solenne circostanza affida all’amico Brasso le ultime parole ideologiche e amorevoli per suo figlio…
Quello che Maarva non può sapere è che Cassian ha appena fatto proprio il Manifesto di Nemik.
L’eredità politica alla base della ribellione contro l’impero è ora la sua nuova rotta: non più cinica solitudine, ma guida e condivisione, e protezione verso chi ha aiutato Maarva e ha coperto la latitanza del figlio – anche pagando con la tortura e la vita.
Il Lascito di Maarva
Il documento olografico di Maarva per il suo pianeta è un lascito morale capace di infiammare le coscienze di civili solitamente pacifici e inermi. Per mesi la donna ha lavorato sul senso di libertà ormai sopito di amici e conoscenti, preparato la propria morte e organizzato il proprio funerale, coinvolgendo la città in un atto di disobbedienza dal quale non sarebbe stato più possibile tornare indietro. Lo ha fatto per Ferrix e per il suo amato figlio adottivo, che crede così restio a sentirsi parte di un cerchio d’amore e sostegno reciproco.
Proprio per questo emoziona vedere il cambiamento di Cassian su Ferrix e dopo l’ascolto del Manifesto di Nemik, il suo inedito agire coordinandosi con gli amici di sempre per liberare Bix dalla prigionia ed aiutare quelli di loro che sono in pericolo – mentre le parole della madre culminano con la rivolta della città…
Destini eroici
Nei quattro anni che ancora ci separano dalla battaglia di Yavin IV, Cassian Andor diventerà un membro dell’Alleanza Ribelle; lo ritroveremo nell’Anthology ROGUE ONE (2016, di Gareth Edwards, scritto da Tony Gilroy e Chris Weitz) col grado di Capitano dell’Intelligence.
L’incarico
Cassian verrà incaricato di liberare dalle prigioni imperiali una sbandata che si rivela essere Jyn Erso: figlia di Galen, ingegnere noto all’Alleanza come collaborazionista imperiale, mandatario di un messaggio in cui rivela ai ribelli l’esistenza dell’arma di distruzione di massa chiamata Morte Nera e il modo per abbatterla.
“Le ribellioni si fondano sulla Speranza”
Su Yavin IV la giovane Jyn Erso farà il discorso della Speranza ai membri dell’Alleanza ormai prossimi a rinunciare alla Causa, perché terrorizzati dall’impossibilità di fronteggiare la nuova devastante arma imperiale.
Verso Scarif
Contro le disposizioni del Consiglio dell’Alleanza, Jyn partirà assieme a Cassian e un commando di volontari alla volta di Scarif,
il pianeta su cui è insediata la cittadella con gli archivi imperiali; qui la ragazza pronuncerà le parole che motivano la squadra Rogue One a sacrificare ogni cosa per sottrarre i piani della Morte Nera agli archivi e trasmetterli a chiunque sia in ascolto.
Leia Organa
Nell’orbita di Scarif quella trasmissione verrà captata dalla flotta ribelle al comando dall’ammiraglio Raddus, che con questa azione rifiuta lo scioglimento dell’Alleanza voluto dal Consiglio.
La registrazione sarà presa in consegna dalla principessa Leia Organa poche ore prima degli eventi di Episodio IV.
La guerra civile galattica esplode.
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