Dooku: Jedi o Sith? L’origine del Conte.
Quello che conosciamo come Conte Dooku, o Lord Tyranus nella sua versione Oscura, è un personaggio che ci è stato presentato durante la Trilogia Prequel.
Al servizio di Lord Sidious, abbiamo conosciuto Dooku come leader del movimento separatista, durante le Guerre del Cloni.
Durante gli accadimenti però, in Episodio II “L’Attacco dei Cloni”, scopriamo anche il suo passato Jedi, come padawan di Yoda nonchè Maestro di Qui-Gon Jinn.
Riportato successivamente sullo schermo dalla serie animata The Clone Wars, che approfondisce il fondamentale ruolo di Dooku nella Guerra dei Cloni e nella creazione della Confederazione dei Sistemi Indipendenti che riunisce le celle separatiste, è solo con Tales of the Jedi che scopriamo di più su di lui.
Il Maestro Jedi
La mini serie animata del 2022, ci presenta un Dooku ancora Maestro del giovane Qui-Gon Jinn.
Un Maestro capace e molto abile, ma disilluso e critico verso la casta Jedi a cui appartiene e che non si fa scrupolo di interpretare a modo proprio le direttive impartite dal Consiglio.
Dooku mal digerisce l’opinione sempre crescente del popolo nei confronti dei Jedi, che vengono considerati leccapiedi dei politici e braccio armato del Senato.
D’altro canto, durante le missioni a lui assegnate, non sopporta che i dettami Jedi lo costringano a mettere un freno all’applicazione della sua visione di giustizia.
Più volte viene fermato dagli altri Jedi, in primis dall’amico Mace Windu, o addirittura dal proprio padawan, prima di commettere atti di giustizia sommaria non ammessi dalla filosofia Jedi.
Stretto nelle maglie dell’ipocrisia del Consiglio, che arriva a preferire Windu come nuovo membro pur essendo più giovane e meno esperto dello stesso Dooku ma più incline a seguire del direttive, il Maestro Jedi decide di abbandonare l’Ordine e tornare al ruolo che lo aspetta sul suo pianeta: Serenno.
L’abbandono dei Jedi
Così lascia l’Ordine e il titolo di Maestro Jedi e assume il titolo nobiliare di Conte, riprendendo in mano la leadership del pianeta.
Serenno è un ricco pianeta dell’orlo esterno e sarà molto importante durante la Guerra dei Cloni.
La storia del pianeta, brevemente accennata anche nel romanzo La Luce dei Jedi della serie Star Wars: L’Alta Repubblica, racconta di come nell’antichità il pianeta fosse governato dai Sith ma le sei Casate dei Conti di Serenno, unendosi in battaglia, riuscirono a liberare il pianeta dal giogo oscuro e ottenerne l’indipendenza.
Questo fatto, divenuto leggenda tra i sistemi dell’orlo esterno, permise a Dooku di sfruttare la visibilità data dal suo ruolo di Leader del pianeta per convincere le fazioni separatiste a riunirsi sotto la bandiera della Confederazione dei Sistemi Indipendenti e portare alla guerra la Repubblica.
Durante le Guerre dei Cloni, Serenno in quanto base del Conte Dooku rimane uno dei pianeti meglio protetti, con un cordone di navi da battaglia schierate in perenne assetto difensivo.
Lo scontro con Kenobi e Ventress
E’ su Serenno, utilizzando le corpose ricchezze di famiglia, che Dooku studia e mette in campo i piani che servono a fomentare la guerra come, ad esempio, la selezione del migliore cacciatore di taglie della galassia per attuare il rapimento del Cancelliere Palpatine.
Evento, raccontato sempre nella serie The Clone Wars, che porterà il famigerato Cad Bane e Obi-Wan Kenobi, sotto le mentite spoglie del fuorilegge Rako Hardeen, direttamente nel castello del Conte.
E’ con Dooku, partendo dall’audiolibro Dooku: Jedi Lost, che approfondiamo anche il personaggio di Asajj Ventress, sua apprendita e, in seguito, mortale nemica dopo che lo stesso Dooku tenta di assassinarla per ordine di Sidious.
L’enigmatico Conte, ci accompagna quindi per la maggior parte degli accadimenti nella Galassia Lontana Lontana.
La sua presenza è fondamentale a partire dagli insegnamenti tramandati al giovane Qui-Gon Jinn fino ad arrivare quasi alla fine delle Guerre del Cloni.
Ma perchè un Force User tra i più potenti sceglie di abbandonare i Jedi e volgersi al Lato Oscuro?
Uno dei pregi delle più recenti produzioni di Lucasfilm è la possibilità di esplorare il background dei personaggi, la parte finora non raccontata e più personale.
Dooku e la scelta di giustizia
Non esiste il “cattivo che nasce cattivo” (eccezion fatta, forse, per Sheev Palpatine, ma questo è un altro discorso), esistono percorsi personali fatti anche di sofferenze e delusioni, che ciascuno affronta a modo proprio.
Qui-Gon Jinn, da molti considerato il miglior Jedi di sempre, impara dal suo Maestro a staccarsi dalla visione ottusa della Forza in cui sono caduti i Jedi contemporanei.
Jinn, come il suo Maestro Dooku, non ci sta a fare la parte della “mano del Senato”.
Entrambi si rendono conto che le decisioni e le azioni del Consiglio Jedi sono sempre più legate a ciò che i politici desiderano.
Ma se l’apprendista è cauto nelle proprie riflessioni, lo stesso non si può dire del Maestro, che agisce spesso ai limiti del consentito dal Consiglio pur di seguire la propria percezione di giustizia.
La morte di Qui-Gon per mano del Sith, Darth Maul, sarà per Dooku il colpo finale che lo porterà a ritenere il Consiglio Jedi troppo immobile, cieco e accondiscendente rispetto ad un Senato corrotto e lontano dal concetto di giustizia.
E’ questa visione dei Jedi che lo porterà direttamente tra le braccia del Lato Oscuro e di Lord Sidious.
Possiamo dargli tutti i torti?
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