Star Wars Day 2023 – Le Micro Machines anni ’90

Per lo Star Wars Day avrei voluto parlarvi di quando la mia passione è cominciata. In realtà non saprei nemmeno io il momento esatto. Se dovessi datare sul serio quando tutto è cominciato direi nella seconda metà degli anni ’90 ma non saprei dire esattamente come.

Ero un bambino e il mio primo vero ricordo su Star Wars risale ad un passaggio televisivo pomeridiano de L’Impero colpisce ancora.
Ho impresso nella mia mente la sequenza iniziale su Hoth. A ben pensarci Hoth è quasi una costante, il primo videogioco di Star Wars a cui ho mai giocato è stato Shadows of the Empire che inizia proprio su Hoth riproponendoci la famosa battaglia tra gli Snowspeeder ribelli e i camminatori AT-AT dell’Impero. Ma non è nemmeno di Shadows che vi voglio parlare.

Secondo me uno nerd, o geek se preferite, ci nasce. Fa parte del nostro DNA, personalmente sono sempre stato attirato da qualsiasi cosa di stampo fantastico (uso questo termine per generalizzare). Supereroi, robottoni giapponesi, mostri e via dicendo.

Vedete io sono cresciuto pane e cartoni animati, poi sono arrivati i fumetti e non mi hanno più lasciato. Ma nel caso di Star Wars penso che un ruolo fondamentale lo abbiano avuto i giocattoli, nello specifico le Micro Machines.

Io e le Micro Machines siamo quasi coetanei. Si tratta di una linea di giocattoli prodotta dalla società Galoob (oggi proprietà della Hasbro, che caso eh?), modellini in scala di automobili e mezzi di trasporto vari e diversi playset. In Italia le Micro Machines arrivarono grazie alla GiG.

Insomma, quelli della Galoob ebbero l’intuizione di acquistare le licenze di noti titoli fantascientifici. Da Star Trek a Babylon 5, passando per Men In Black, Power Rangers e persino Biker Mice From Mars. E ovviamente non poteva mancare Star Wars.

La prima serie di Micro Machines dedicata a Star Wars esce nel 1993. I primi set erano divisi per film, Guerre Stellari, L’Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi. I modellini venivano commercializzati in pacchi da tre mentre i playset riproducevano alcuni luoghi iconici della trilogia classica. La Morte Nera, la base di Hoth, la Luna di Endor e la palude di Dagobah. Ogni playset includeva un veicolo, il più delle volte già incluso nelle confezioni triple, e delle mini figures.
Ne possedevo diverse, mi correggo, le posseggo ancora oggi. Purtroppo non le ho qua con me per mostrarvi delle foto ma vi posso assicurare che sono gli unici giocattoli della mia infanzia ad essere sopravvissuti senza subire perdite dall’Ordine 66 emanato dai miei genitori. Transformers? Scomparsi. Supereroi Marvel? Buttati “per errore”, tradimento io lo chiamo. Gli altri? Eh no, gli altri è stata colpa mia, che stolto.

Star Wars Day
Immagini prese dal web

Ad ogni modo la serie di Micro Machines è proseguita proponendo diverse varianti. A volte riproponevano gli stessi modelli con un packaging differente e via, o rimescolandoli tra loro. Inoltre vennero commercializzati dei pack solo di mini figures, io avendo Endor optai per gli Ewoks.
Col tempo sono arrivate le Action Fleet, modelli decisamente più grossi e dettagliati, dotati di base con tanto di logo dorato di Star Wars. E di minifigures leggermente più grandi e dotate di articolazioni. Queste articolazioni permettevano di piegare le gambe e muovere le braccia ma sacrificavano notevolmente la dinamicità. Sembra paradossale ma le mini figures originali pur essendo fisse proponevano il più delle volte delle pose dinamiche, queste erano articolate ma tutte terribilmente rigide.

Di questa linea possiedo ancora la Morte Nera, un enorme playset con diverse minifigures che includeva anche il modello in scala del Tie-Fighter di Darth Vader con segni di danneggiamento. Una sola parola: FIGHISSIMO! A differenza degli altri fa la sua bella figura in vetrina insieme alle action figures di Star Wars.

A ripensarci in retrospettiva le Micro Machines furono coraggiose. Probabilmente si trattò di uno dei primi tentativi di commercializzare l’Universo Espanso.

Lanciarono sul mercato una serie intitolata Epic Collections. Questa serie venne venduta con un packaging decisamente particolare, le scatole sembravano dei libri, il cartoncino frontale si apriva mostrando quella che doveva essere una pagina bruciata nel mezzo lasciando vedere il blister con i modellini. Questi modellini si ispiravano niente meno che alla trilogia di romanzi sequel di Timothy Zahn e alla saga di Dark Empire. Ne possiedo solo uno, quello ispirato a L’erede dell’Impero che conteneva le minifigures di Mara Jade e dell Grande Ammiraglio Thrawn. Personaggi che avrei conosciuto realmente solo molti anni dopo quando la trilogia di Thrawn venne ripubblicata da Multiplayer Edizioni.

Ricordo inoltre che produssero dei modellini sia di Micro Machines classiche che di Action Fleet, ispirate a Shadows of th Empire.
E così il cerchio si chiude.

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