Luke Skywalker: il pericolo del Lato Oscuro della Forza

Chi non ha idealizzato Luke Skywalker nella Trilogia Originale?

Magari non tutti, ma sicuramente la maggior parte degli spettatori.

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Luke ha incarnato la versione migliore del ragazzo semplice e coscienzioso, dedito ai propri doveri in famiglia, voglioso di avventure come tutti gli adolescenti ma con la testa sulle spalle.

Luke dal nulla

Un Luke “dal nulla” che è diventato uno degli eroi più conosciuti di sempre.

Ma è sempre stato un bravo ragazzo? Sempre dalla parte giusta?

Ci sono varie pubblicazioni canon, scritte e a fumetti, che ci raccontano una storia diversa, fatta anche di dubbi, di errori e di decisioni pericolose e, a tratti, contestabili.

Perchè uno dei motivi per cui il personaggio di Luke Skywalker è così ben riuscito è proprio questo: è umano.

Il che comporta anche tutta una serie di stupidaggini fatte in buona fede, momenti di debolezza e scelte sbagliate.

Ma soffermiamoci sulla saga cinematografica, in particolare su Ep.6: Il Ritorno dello Jedi.

Il Lato Oscuro di Luke

Nel terzo capitolo della Trilogia Originale, uscito nelle sale nel 1983, Luke sfiora pericolosamente il Lato Oscuro.

Durante il film, il ragazzo prende consapevolezza di essere figlio di Darth Vader ma anche di avere una sorella gemella: Leia Organa.

L’affetto che già provava per la ragazza si trasforma in istinto protettivo.

Luke, cresciuto senza genitori e senza altri parenti che non fossero gli zii, si trova a voler istintivamente proteggere la persona che più di ogni altra, adesso, può chiamare “famiglia”.

Ma il suo confronto e scontro con il padre, di fronte all’Imperatore Palpatine, lo porterà a lasciar trapelare i propri pensieri, svelando così l’esistenza della figlia ignota al Sith.

La minaccia di Vader di portare Leia al Lato Oscuro, farà scattare in Luke quell’istinto protettivo che trascende il Lato Chiaro della Forza e conduce pericolosamente verso il Lato Oscuro… e lo renderà potente.

Sarà questo il motivo per cui la dottrina Jedi, ai tempi della Repubblica, vietava l’attaccamento?

Amare una persona tanto da volerla proteggere a costo della vita, significava avere un punto debole molto pericoloso, utilizzabile dal Lato Oscuro per corrompere l’anima e l’integrità del Jedi.

Il punto debole di Skywalker

Vader lo sa, avverte che Luke farebbe di tutto per proteggere la sorella quindi sa di poter usare questa leva per condurre il ragazzo dove vuole lui: al Lato Oscuro.

E Luke, inizialmente, ci casca.

Scatena la propria ira e il desiderio di abbattere il padre per proteggere la sorella, sotto gli occhi compiaciuti dell’Imperatore.

Questo affacciarsi del Lato Oscuro, in Luke, lo rende potente, più potente di Vader tanto da riuscire a sconfiggerlo.

Il momento in cui Luke, scofiggendo il padre, gli taglia la mano robotica e si ferma ad osservarne cavi e circuiti, per poi guardare la propria mano ridotta nello stesso modo proprio da Vader durante lo scontro precendente, è di un’intensità unica.

E’ esattamente quello il momento in cui Luke Skywalker sconfigge il Lato Oscuro e decide di diventare “un Jedi, come mio padre prima di me!“.

E’ a questo punto che anche l’Imperatore sa di non poterlo più trascinare al proprio fianco e, in un certo senso, si complimenta con lui con la frase: “Giovane Stolto! Solo ora, alla fine, acquisti la ragione!

Luke diventa un Jedi

L’epilogo lo conosciamo tutti, ma quel momento di presa di coscienza del ragazzo è quanto di più straordinario Lucas potesse inventarsi per far vivere al pubblico le stesse emozioni provate dal personaggio.

In quel momento Luke diventa un Jedi.

Al pari di quella scena, c’è solo quella di poco successiva, in cui lo stesso Vader segue le orme del figlio e che è indubbiamente una scelta scenica geniale.

Luke avvolto dai fulmini di Forza dell’Imperatore e Vader che osserva la scena passando dal figlio al Sith, con i lampi che gli si riflettono sulla maschera ogni volta che sposta lo sguardo da uno all’altro.

Incredibilmente quella scena trasmette, in modo angosciante, il conflitto interno di Vader che deve decidere tra obbedire al proprio Maestro oppure salvare il figlio a costo della propria vita.

La cosa straordinaria è che questa intensità di emozioni venga tramessa da un personaggio di cui non si possono vedere le espressioni e che, invece, venga resa dal movimento della testa e dai riflessi sulla maschera.

Se il momento precedente è quello della sconfitta del Lato Oscuro da parte di Luke, questo momento è indiscutibilmente quello in cui Anakin Skywalker si riaffaccia prendendo il posto di Darth Vader e salvando il proprio figlio… il figlio di Padmè.

Era il 1983 e, da quel momento, nessuno di noi ha più smesso di sognare.


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