Star Wars – Episodio VI – Il Ritorno dello Jedi uscì nelle sale il 25 maggio 1983, chiudendo “La Sacra Trilogia”.
In molti si aspettavano che Darth Vader sarebbe morto.
Quello che non si aspettavano è il perché sarebbe morto.
Facciamo un passo indietro.
Nella precedente pellicola – L’Impero Colpisce Ancora, ad oggi ritenuto dai più il capolavoro della saga – Luke Skywalker (un Mark Hamill che lacera il cuore) aveva scoperto che il suo mortale nemico, Darth Vader era nientemeno che suo padre Anakin Skywalker, che, cedendo al lato oscuro, era diventato un mostro.
Per Luke era stato uno shock terribile, non si fidava più di nessuno, in primis dei suoi maestri, Yoda e Obi-Wan, colpevoli di avergli taciuto una verità tanto grave.
Luke temeva di cedere anche lui al lato oscuro perché non aveva più ragioni per combattere e si aggrappa a Leia, quanto lei si aggrappa a lui, osservando con sguardo perso il Millennium Falcon partire alla ricerca del loro caro amico Han Solo.
Il Ritorno dello Jedi doveva iniziare con una scena molto cupa, ovvero Luke che costruisce totalmente da solo la propria spada laser, dopo aver perso quella del padre nel duello di Bespin.
Il giovane eroe non si vede mai in viso e non parla mai, segno di un grande conflitto interiore.
Questa bellissima scena purtroppo fu tagliata forse per rendere più epica l’apparizione nel palazzo di Jabba.
Luke è cambiato
Anche qui Luke ha il volto quasi completamente coperto fino al suo arrivo alla sala del trono del Hutt.
Quando finalmente lo vediamo in viso, è chiaramente cambiato.
Del ragazzino ingenuo e sognatore di Tatooine qualcosa sembra essere sparito per sempre.
Una ferita profonda lo ha lacerato e costretto a crescere molto in fretta: ricordiamo che Luke ha 22 anni ne Il Ritorno dello Jedi.
Luke viene buttato nella cella del Rancor, in una rivisitazione del classico duello tra cavaliere vs drago e il nostro riesce a cavarsela, usando soprattutto l’astuzia e il cervello.
Faccio inoltre notare che Leia, vestita da schiava, uccide il suo molestatore, Jabba, in una chiara rivincita contro chi considera le donne come oggetti.
Dopo aver salvato l’amico Han, con un piano ingegnoso, Luke decide di tornare a Dagobah per finire il proprio addestramento e soprattutto per avere delle spiegazioni, che arriveranno solo in parte.
Com’è noto, infatti, Yoda non dirà nulla, arrivando a scaricargli addosso la colpa per aver scoperto la verità in maniera tanto dolorosa.
E Obi-Wan tirerà fuori la famosa storia del “da un certo punto di vista” per giustificare le proprie ba… ehm bugie.
Obi-Wan e Yoda vogliono che uccida il padre, convinti che non vi sia ritorno dal lato oscuro.
Stessa convinzione di Palpatine, peraltro.
Luke, tuttavia, come nel precedente film, si rifiuta di obbedire agli ordini dei suoi maestri: “Non ucciderò mai mio padre”, convinto che in Darth Vader brilli ancora un po’ di luce.
Sicuro che in fondo al cuore del sith vi sia ancora Anakin Skywalker.
Dal lato oscuro non si torna?
Decide quindi di lasciare la sorella Leia, l’amico Han e il resto dei ribelli per andare ad affrontare il padre e spingerlo a redimersi.
Prima di questo, tuttavia, vi è un confronto assai intenso con Leia (una Carrie Fisher toccante e nel contempo determinata), alla quale svela la verità.
Il loro legame, da sempre assai forte, ha dunque una spiegazione: sono gemelli, nati dal cavaliere jedi Anakin Skywalker e – questo non si sa quando e se lo verranno mai a sapere- della senatrice di Naboo, Padmé Amidala Naberrie.
Luke confida alla sorella le sue intenzioni ma purtroppo per lui non riceve nessun appoggio.
Leia odia il loro padre più di quanto Luke lo odi, non crede ci possa essere del buono in lui e lo guarda come se fosse pazzo quando le dice cosa intende fare.
Lo stringe a sé, quasi lo implora di portarla con lui e non vuole lasciarlo andare.
Struggente il momento in cui le mani dei due gemelli restano attaccate fino all’ultimo, come per darsi forza l’un l’altro e decisi a rimanere insieme.
Poco dopo arriverà Han, il quale, fraintendendo quel momento, crede che tra i due ci sia del tenero.
Leia è troppo scossa per dirgli subito la verità e riesce addirittura a farsi consolare dal pianto in cui scoppia.
I gemelli Skywalker si ritrovano
Ho sempre amato questa scena, il modo in cui i due gemelli capiscono che vi era sempre stato qualcosa di speciale che li unisse e il modo in cui non vogliono allontanarsi, per poter combattere fianco a fianco anche in quei difficili momenti.
Tanto Leia quanto Luke percepiranno cosa accadrà all’altro pur essendo lontani in ogni istante di quella lunghissima e difficile giornata.
Leia si ritroverà a combattere con Han, i ribelli e gli ewoks nel disperato tentativo di far saltare il detonatore termico che protegge la Morte Nera da ogni attacco.
Luke sarà completamente solo ad affrontare il maestro delle arti oscure, Palpatine, a cui il padre lo consegna, nonostante l’evidente rimorso che attanaglia Vader.
Il giovane Skywalker si aggrappa alla luce che sente nel padre, rischiando il tutto per tutto, anche la propria anima, oltre che la propria incolumità fisica, in un duello tanto fisico – che non ha nulla da invidiare a quello di Bespin – quanto psicologico.
Leia vede più e più volte la ribellione a rischio anche perché nello spazio, la flotta guidata da Lando, con il Millennium Falcon, è spesso in difficoltà.
Vader scoprirà il legame di sangue tra i due giovani, usando Leia per cercare di far cadere Luke, il quale, furibondo, lo attacca con una violenza inaudita.
È un momento terribile questo.
Luke vicino al lato oscuro
Luke sembra perduto, totalmente, deciso a distruggere quel mostro che è suo padre, non si rende conto che sta diventando come lui e dopo avergli staccato il braccio, gli punta la lama alla gola mentre Vader sembra chiedere pietà.
E a questo punto Luke mentre l’imperatore sghignazza divertito, ritrova finalmente se stesso, guarda la mano meccanica e capisce cosa stava rischiando di diventare.
Luke butta la spada, rifiuta il male, pur avendo una grande paura – gliela si legge negli occhi – e umilia l’imperatore, che si scaglia contro di lui furioso, torturandolo con i fulmini di Forza.
Sarà proprio la sofferenza e le implorazioni del figlio a spingere Vader verso un passo che credeva di non poter compiere perché troppo tardi.
Anakin ritorna
Si ribella al male, incarnato in Palpatine e salva Luke, suo figlio, da morte certa.
Il cavaliere buono, Luke, invece di uccidere il cattivo Vader, decide di rischiare il tutto per tutto per salvarlo, andando contro il proprio desiderio di vendetta, anche legittimo.
Un messaggio nuovo e rivoluzionario, lontano anni luce dai tanti, troppo film, dell’epoca, dove l’eroe, in quanto tale, aveva diritto a compiere le peggiori nefandezze in nome di un bene superiore.
Luke è un eroe diverso perché sa che usare l’odio e la vendetta, lo renderebbero uguale al suo nemico.
Vince la battaglia contro la parte peggiore di sé e spinge il padre a fare altrettanto.
E nel mentre su Endor, i nostri riescono a far esplodere il detonatore termico, grazie all’aiuto degli Ewoks e all’astuzia di Han Solo e al coraggio di Leia.
Gli Ewoks erano considerati inferiori dagli imperiali, degli animali da sterminare.
Con loro Lucas rimanda alla cultura indigena, tanto a quella orientale quanto a quella dei nativi americani.
Lo stesso Lucas dice che questo film era ispirato alla vittoria dei Vietcong contro il tronfio esercito statunitense.
Il Ritorno dello Jedi viene definito, da alcuni, con disprezzo, un film per bambini quando è un’opera con diverse chiavi di lettura.
Il ritorno dello jedi è un film complesso
Un’opera che ci regala un finale agrodolce, dove sì i buoni vincono ma resta l’amaro in bocca per via del dialogo troppo breve tra padre e figlio ritrovati.
Resta l’amaro in bocca per i tanti ragazzi morti perché la guerra non fa sconti a nessuno.
Ci fa sorridere quando Luke torna, dopo il funerale solitario al padre, da Leia, Han e Chewbacca, che abbraccia con un calore meraviglioso per poi andare ad abbracciare anche il resto dei ribelli, uno ad uno.
Regala un sorriso tra le lacrime quando Luke vede il fantasma del padre redento apparire a fianco di quelli di Obi-Wan e Yoda.
E regala gioia vera quando Leia raggiunge Luke lo abbraccia per portarlo di nuovo alla festa, in mezzo agli altri, per prendersi la gloria e la felicità che merita, in mezzo ai loro amici e alla sua famiglia.
Il Ritorno dello Jedi è un film rivoluzionario che non si dimentica.
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