Oggi abbiamo ospite Simone Pedrazzi, istruttore di Light Saber Combat presso la scuola Ludosport Aemilia, laureato in Scienza e Tecnica dello Sport con una tesi di laurea incentrata proprio sullo sport con le spade laser.
Andiamo a conoscere meglio lui e la disciplina che pratica…
Ciao Simone, benvenuto su guerrestellari.net
Partiamo subito conoscendoci meglio.
Parlaci di te, chi sei e cosa c’entra Star Wars con te:
Ciao, innanzitutto è sempre un piacere collaborare con guerrestellari.net (che seguo circa dal 2005, quando c’era il gioco di narrazione al quale oltretutto partecipavo).
C’è poco da dire su di me: vivo a Modena, son sposato (e a brevissimo arriverà una figlia), laureato magistrale in scienza e tecnica dello sport, ho praticato e insegnato tanti anni arti marziali (praticato dal 1995 e insegnato dal 2010) e ora mi occupo appunto della disciplina del light saber combat sportivo.
Tu fai parte della LudoSport Aemilia, che è un’Accademia sportiva di combattimento con le spade laser.
Ci spieghi che tipo di sport è esattamente?
È uno sport molto divertente, sicuro ed accattivante.
Si tratta di una disciplina schermistica, quindi come in tutte le altre discipline di questo tipo (scherma olimpica, kendo, scherma medievale o rinascimentale) lo scopo è colpire l’avversario con la spada senza essere colpiti a propria volta.
La differenza sta nell’attrezzo che si usa: la light saber, avendo delle proprie caratteristiche specifiche di forma, peso e bilanciamento, deve essere utilizzata in un modo particolare.
Noi ci alleniamo su questo.
Durante il percorso quindi si inizia studiando i movimenti più semplici fino ad arrivare negli anni a quelli più complessi ed estremi, dividendo i moduli didattici in stili (in riferimento anche alla lore di Star Wars in cui gli Jedi studiavano le diverse forme di combattimento).
Sappiamo che, recentemente, ti sei laureato in Scienza e Tecnica dello Sport.
Oltre alle doverose congratulazioni, non possiamo fare a meno di chiederti un approfondimento in merito alla tua Tesi di Laurea, che parla proprio di Star Wars e, più precisamente, di combattimento con Spada Laser.
Ci puoi spiegare qualcosa in più?
Certamente.
In realtà non è la prima tesi al riguardo perché pure alla fine della triennale sviluppai la tesi su questa disciplina.
Era intitolata “Dallo schermo alla scherma – Teoria e tecnica didattica del light saber combat sportivo per i giovani atleti” e riguardava appunto le dinamiche di insegnamento e allenamento di questo sport (insegnare non è facile come sembra).
Questa della magistrale invece è più improntata sull’aspetto medico (in quanto fatta con una relatrice che è medico dello sport) e parla di come sia possibile prevenire la sindrome metabolica (condizione patologica dovuta principalmente alla sedentarietà e quindi tristemente molto diffusa) attraverso l’attività sportiva e, nello specifico, attraverso questa disciplina.
Ho quindi confrontato le caratteristiche principali di questa situazione patologica, dei protocolli più usati per contrastarla e/o prevenirla e poi li ho rapportati alle dinamiche presenti nel light saber combat per verificare appunto se questa disciplina possa fare bene dal punto di vista della salute al punto da contrastare alterazioni metaboliche piuttosto gravi.
Conclusione? Sì, può.
Fare sport fa bene in ogni sua forma (finché allenato in maniera corretta).
La Light Saber Combat è, ormai, una disciplina diffusa in tutta Europa.
E’ vero che ci sono anche campionati internazionali?
In tutta Europa ma anche in America (sia nord che sud) e in Africa.
Ogni anno si svolge la Champion’s Arena dove i migliori di ogni nazione si sfidano in un torneo per determinare il campione del mondo. Le ultime si sono svolte a Madrid (2019) e Stoccolma(2022), mentre la prossima verrà disputata a Parigi.
Generalmente i tornei si dividono in torneo di scuola (cittadino), di accademia (regionale, ma in realtà dipende da quante regioni gestisce l’accademia), nazionale e infine internazionale.
Poi ci sono anche tornei extra, ma i quattro principali sono questi e appunto culminano nella Champions.
Ma è una vera disciplina sportiva oppure è coreografia con spade laser luminose?
Premesso che anche le coreografie possono essere discipline sportive (come ad esempio la ginnastica artistica, ritmica, nuoto sincronizzato o la danza sportiva), noi non facciamo coreografia.
Ci son tanti gruppi che propongono coreografie con spade laser, ma il nostro sport è puramente applicativo.
Si studia e ci si allena su come muoversi al meglio per ottenere un punto sull’avversario.
La differenza principale rispetto ad altre discipline è che la spada laser dovrebbe tagliare senza necessità di molta forza o vigore nel colpo, quindi i colpi devono essere precisi e leggeri.
Questo ci permette di competere anche ad alti livelli con protezioni minime e senza rischio di infortuni.
E da ex-praticante di arti marziali devo dire che poter provare un gesto tecnico senza il timore di rimetterci un dito ogni volta è molto importante: con la spada di legno il minimo errore può portare ad una frattura se non si hanno protezioni massicce, mentre nella scherma con spada laser ci si può concentrare sul gesto tecnico senza la paura di perdere un arto.
Con gli anni altri gruppi di spada laser si son creati cercando di “imitare” Ludosport, ma noi siamo gli originali e con l’esperienza tecnica maturata negli anni siamo proiettati verso un futuro sportivo sempre più entusiasmante.
Il combattimento con spade laser è una disciplina che chiunque può intraprendere oppure bisogna avere requisiti particolari?
È veramente adatta a tutti: da chi è stato sedentario fino a ieri a chi ha già praticato altri sport, a prescindere da altezza, peso o esperienza sportiva.
Il bello della presenza di più tecniche e più stili fa sì che ognuno possa adeguare il metodo di confronto alla propria natura (fisica o di attitudine).
Ci saranno quindi atleti molto fisici che scattano per tutta l’arena, altri più strategici che giocheranno più sull’interruzione delle linee dell’avversario; alcuni atleti che sceglieranno uno stile ad una mano e altri a due; inoltre la presenza di più armi (spada lunga, bastone e doppia spada corta) che possono competere tra loro rende ogni atleta assolutamente unico.
In Italia quante sedi LudoSport ci sono?
Il mio gruppo, Ludosport Aemilia, gestisce le sedi di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Formigine (MO).
Ma in Italia ci sono altre accademie Ludosport e queste coprono le città di: Milano (dove è nato questo sport), Muggiò, Genova, Varese, Sestri Levante, Torino, Padova, Pavia, Cuneo, Caserta, Napoli, Pordenone, Trieste, Roma, Ferrara, Ravenna, Vicenza, Rovigo, Magenta, Pisa, Cagliari…
E sicuramente ne avrò dimenticata qualcuna!
Nel caso si sia in dubbio basta trovare le pagine di Ludosport International e loro sapranno dirvi se nella vostra città c’è una scuola o se sta per partirne una.
Se io volessi iniziare a combattere con la spada laser mi basterebbe comprare una replica di lightsaber dei film, oppure serve un’attrezzatura particolare?
Serve un’attrezzatura adeguata: molte delle repliche delle spade dei film sono veramente affascinanti, ma una replica non è fatta per combattere e rischia di danneggiarsi molto velocemente.
Esistono quindi una serie di modelli di lightsaber approvate appositamente per questa disciplina, quindi molto resistenti ad un confronto.
Altra cosa fondamentale è la lama che deve rispettare un’omologazione precisa, perché se due atleti iniziassero a duellare con spade con lame di fattura differente una delle due rischierebbe di danneggiarsi in maniera molto evidente.
Avendo un’equipaggiamento specifico invece sappiamo di poter duellare in sicurezza.
Il LightSaber Combat è aperto solo a fan di Star Wars o può iscriversi chiunque? E a che età si comincia?
Io personalmente sono fan di Star Wars da quando ho memoria.
Avrò avuto 3/4 anni quando mio padre mi fece vedere per la prima volta la trilogia originale in VHS (VHS che ho demolito a furia di riguardarli a ripetizione).
Ma non è fondamentale: alcuni dei nostri atleti si avvicinano a questo sport senza nemmeno aver visto star wars, semplicemente attratti dall’ambiente giocoso e di benessere che si crea nelle accademie Ludosport.
Per quanto riguarda l’età al momento abbiamo quasi solo i corsi per adulti nelle nostre sedi, ma non vale per tutte le accademie: ci sono anche corsi per bambini in alcune città, ma di base mediamente gli iscritti hanno dai 20 anni in su (fino anche ai 70).
Nell’immaginario collettivo, chi segue saghe come quella di Star Wars viene definito nerd e, sempre nell’immaginario collettivo, i nerd sono quelli che passano il tempo tra TV e videogiochi quindi non proprio il prototipo della persona sportiva.
Cosa potremmo scrivere per sfatare questi, evidentemente, falsi miti?
Che i nerd sono molti più di quanto non pensiamo, ed essere appassionato di un franchise (qualsiasi esso sia) non modifica lo stile di vita.
Io amo i videogiochi ma anche la palestra, le due cose non si escludono.
Qualche tempo fa ero in sala pesi per allenarmi e due culturisti enormi di fianco a me, le cui braccia erano grandi tipo quanto tutto il mio corpo, discutevano animatamente su quale Dottore della serie Doctor Who fosse il migliore.
La settimana dopo invece parlavano delle tecniche di Naruto.
Appunto, cerchiamo di sdoganare l’idea che il nerd sia per forza come l’uomo fumetti dei Simpson, una persona che non ha altro interesse se non il fumetto o il film: un nerd può essere un ottimo atleta, un musicista, un viaggiatore.
Semplicemente i nerd sono, a mio avviso, persone che non hanno remore nel far sapere al mondo quali sono le proprie passioni.
Una disciplina del genere deriva, per forza di cose, dalla trasposizione dei combattimenti cinematografici tra buoni e cattivi, Jedi contro Sith, Lato Chiaro contro Lato Oscuro.
Nella realtà della disciplina, che valori vengono trasmessi?
I valori presenti nel nostro sport non sono quelli di Jedi o Sith, ma si ispirano invece al concetto di spirito sportivo e fairplay.
Seguiamo quindi un concetto sintetizzato dai maestri fondatori in SE.CU.RI: servizio, cura e rispetto.
Servizio significa che quando mi alleno sono al servizio di chi ho davanti (siano essi compagni di allenamento, allievi o istruttori) e il mio scopo è aiutarli a superare i propri limiti.
Cura significa che tutte le tecniche che facciamo devono essere studiate e gestite in modo da non creare situazioni di pericolo ne per noi stessi ne per gli altri.
Rispetto significa riconoscere il valore dell’avversario ed esprimiamo questo concetto con l’autodichiarazione: gli arbitri ci sono ai tornei, ma gli atleti si allenano a dichiarare ad alta voce quando vengono colpiti e perdono un punto.
Una curiosità: quando, in Università, hai detto che avresti scritto una tesi sul combattimento con spade laser, che commenti ci sono stati? In generale è un argomento che suscita interesse e curiosità oppure scherno?
Domanda molto interessante.
In realtà non c’è stato il minimo scherno da parte dei docenti di scienze motorie (sia alla triennale che alla magistrale) nei confronti di questa disciplina, anzi hanno sempre dimostrato un autentico interesse.
Chi critica gli sport altrui senza averli provati generalmente dimostra un po’ di chiusura mentale, a mio avviso.
I docenti hanno invece dimostrato una grande apertura affiancata dall’occhio critico degno di una persona che lavora in ambito accademico e che, quindi, preferisce conoscere ciò che ha davanti quando si presenta una novità.
Entrambe le tesi hanno riscosso un notevole successo, prendendo oltretutto un punteggio molto alto per la discussione.
Ci racconti qualcosa di particolare in merito alla tua esperienza con questa disciplina?
Parto dicendo che la prima volta che ho sentito parlare di questo sport ho pensato che, per quanto sembrasse bello, non facesse per me.
Dopo una serie di vicissitudini, però, mi ci son trovato dentro e ho scoperto un mondo.
Un mondo che mi ha portato a conoscere tante persone splendide con le quali sono amico da anni anche se si vive in città o nazioni diverse.
Ho conosciuto la ragazza con la quale poi sono andato a vivere e l’anno scorso ci siamo sposati.
Per partecipare a eventi e tornei ho viaggiato in lungo e in largo finendo a Roma, Milano, Genova, Madrid, Torino.
Diventando istruttore di questa disciplina ho insegnato in diverse città ed essendo uno dei miei ruoli quello di formare nuovi istruttori, ho finito col viaggiare all’estero per tenere dei corsi, finendo quindi a Barcellona, Virginia Beach e persino alle Hawaii.
Non è assolutamente un’esagerazione dire che questo sport mi ha cambiato la vita.
Quindi son felicissimo di aver deciso, nell’aprile 2014, di buttarmi in questa folle avventura chiamata Ludosport.
Ringraziamo Simone di essere stato con noi e vi lasciamo con breve video di presentazione della disciplina e della scuola.
Che il Saber Combat sia con voi.
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