Il Mondo tra i Mondi. Ahsoka 1×04: le memorie di Star Wars.

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Il quarto episodio di Ahsoka ha surclassato indubbiamente i precedenti, elargendo qualità musicale, scenografica e sinottica. Rammenta allo spettatore che Star Wars non è banalmente un coacervo di spade laser sventolanti e folate di vento dai palmi delle mani. Costituisce invero una sintesi di avventura ed esplorazione verso altri mondi, che talvolta trascendono la realtà fisica. Un promemoria necessario altresì agli autori, poiché sovente nel Nuovo Canone si obnubila la vastità contenutistica di Star Wars, in favore della sua beltà effettistica. Tutto ciò si evince dalla fruizione di quei concetti che richiamano la Forza e i suoi misteri, alcuni dei quali sono trattati in questo articolo. Un esempio è il Mondo tra i Mondi.

Il Mondo tra i Mondi

Finalmente è stato trasmigrato in una serie televisiva il Mondo tra i Mondi, la vergenza nella Forza tra tutti gli spazi e i tempi dell’Universo (finora comparsa solo nella serie animata Rebels), instaurando un perfetto (benché ennesimo) parallelismo citazionistico con le ormai non canoniche Fonti della Forza. La Fonte del Potere (Font of Power) e il Bacino della Conoscenza (Pool of Knowledge), apparsi per la prima volta nella serie di romanzi Fate of the Jedi, erano dei nexus nella Forza capaci di donare rispettivamente un potere inarrestabile (oriundo del Lato Oscuro) e una consapevolezza onnitemporale (favorita dal Lato Chiaro). Tali sorgenti esistevano sia sul piano fisico, sia su quello metafisico della Forza, denominato il regno Al-di-Là delle Ombre (Beyond the Shadows), ed erano il vessillo dell’autorità e della potenza dei Guardiani della Forza di Mortis: le divinità note come il Padre, il Figlio e la Figlia. Chiunque avesse attinto a entrambe le vergenze, sarebbe divenuto un’entità immortale e caotica, oltre tutto ciò che rappresentano il Lato Chiaro e il Lato Oscuro. Un fato toccato alla Madre Abeloth, antagonista della suddetta serie di romanzi, la quale sfruttò la sinergia delle Fonti per trascendere la natura umana. La vera rivoluzione fu che il nemico comune unì gli sforzi di Jedi e Sith per l’annientamento di tale minaccia.

E in Ahsoka?

Il Mondo tra i Mondi è reminiscente di quel regno metafisico, poiché oltre a veicolare le universali connessioni della Forza, è foriero di manifestazioni rivelatorie. Nessuno sa realmente cosa si annidi tra le sue pieghe spazio-temporali. Magari solo una scorciatoia verso settori remoti, oppure una divinità distruttrice dell’esistenza, quale Abeloth. Certamente se nelle Leggende la dimensione della Forza era il fulcro per sondarne l’intrinseca natura, nel quarto episodio di Ahsoka diviene il focolare ideale per la riesumazione di un personaggio storico come Anakin Skywalker (con una CGI prepotente). Non a caso, entrambi i concetti afferiscono ai già summenzionati Dei di Mortis (si rammenti in tal senso anche l’affresco sul Tempio Jedi di Lothal in Rebels) e al tanto bramato equilibrio nella Forza. Parafrasando, è un ottimo espediente narrativo, tanto per connettere luoghi ed eventi lontani (la ricerca di Ezra e Thrawn), quanto per avere visioni mistiche, dettate da Spettri della Forza o da dissidi interiori irrisolti (Anakin).

Conclusione: nuovamente l’effetto nostalgia

Qualunque sia il cammino, ancora una volta la ricetta vincente si rivela quella più nostalgica, condita con una manciata di Morgan-Sfinge, un’imbranata Shin Hati quanto basta, un superlativo Baylan Skoll, un Marrok profondo quanto un tavolino (i quali sembrano davvero collegati solo nell’ottica dell’origine mitologica dei rispettivi nomi) e una Sabine finta delatrice. Ecco perché Ahsoka (serie e personaggio) spesso precipita rovinosamente dalla scogliera o si dissolve come la stregoneria che teneva in vita Marrok. Per contro, i duelli di spade laser risultano frugali ma belli, con una coreografia votata più al realismo che alla spettacolarità. Inoltre, contemplando i combattimenti Sabine-Hati e Ahsoka-Baylan, sovvengono lapalissianamente quelli tra Obi-Wan e Anakin e fra Yoda e Palpatine in La Vendetta dei Sith. Nel complesso, si delinea comunque un bel memoriale da quasi quaranta minuti. La speranza è che il Mondo tra i Mondi non sia l’effigie della nascita di un novello Multiverso Star-Wars-iano, analogo alla Marvel. La Disney agisce surrettiziamente con le proprie opere e non dispensa l’autocelebrazione.

Voto: 7.

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