Rey Skywalker – Importanza e significato della sua scelta in Episodio IX

Nel bene o nel male su Internet si torna a parlare di Rey Skywalker. Sapevamo che prima o poi sarebbe successo, fin dalla conclusione della Trilogia Sequel.

Da qualche mese sappiamo anche che uno dei prossimi film che avrà il compito di riportare Star Wars al cinema vedrà proprio lei come protagonista. Una protagonista che nel corso di tre film si è ritrovata ad assumere, tra un intoppo e un altro, nientemeno che il cognome Skywalker.

Alcuni fan (la fetta rumorosa, almeno) hanno mostrato il loro disappunto in merito alla questione, evidenziando quanto Rey non fosse degna di assumere un cognome storico. Quasi come se questo elemento non facesse altro che gettare una macchia sull’intera saga. Perché Rey è, e rimarrà, una Palpatine di sangue.

Ovviamente si tratta di un fatto incontrovertibile, tuttavia proveremo a dare una lettura leggermente più attenta alla questione. Cerchiamo quindi di capire: che cosa significa assumere questo cognome? Qual è il modo giusto di inquadrare Rey Skywalker in Episodio IX (e nella Trilogia Sequel) ?

Rey e Han in Episodio VII.

L’importanza delle origini di Rey nella Trilogia Sequel

L’intera Trilogia Sequel pone l’accento sull’importanza delle proprie origini e sul ruolo che queste ricoprono nella vita dei personaggi.

Il Risveglio della Forza ci mostra una Rey fragile che costantemente attende il ritorno dei suoi genitori su Jakku. Ci mostra Finn, che nonostante sia stato cresciuto e addestrato come assaltatore sceglie di non lavorare più per il Primo Ordine. Perché nel 2015 ci veniva insegnato che la nostra provenienza non conta nulla: conta piuttosto quello che noi scegliamo di essere.

Rey conta ancora i giorni da quando i genitori l’hanno lasciata sola.

Ne Gli ultimi Jedi, invece, Rey raggiunge Luke sperando che lui possa aiutarla a trovare il suo posto nel mondo. Queste tematiche sono estremamente care a chi ha lavorato alla Trilogia Sequel, tant’è che in Episodio IX J. J. Abrams le porterà a compimento, mostrandoci una Rey che finalmente scopre da dove viene: nientemeno che da Palpatine in persona!

L’intero film ruota attorno a questo colpo di scena, esplorando quanto Rey abbia paura delle sue origini e di quanto sia importante per lei non farne parte. Il plot twist sulle origini di Rey infatti, non fa che rafforzare il messaggio di “rottura con il passato” de Gli ultimi Jedi, in quanto se Rey si affidasse al passato per ritrovare se stessa… troverebbe l’Imperatore.

Il messaggio di Rian Johnson non viene contraddetto in Episodio IX: Rey deve contare solo su se stessa, senza badare a quello che è venuto prima di lei.

Ed ecco che la giovane Jedi trova la risposta su chi è veramente non dalla sua discendenza (ovvero quello che lei cercava sin da Episodio VII), ma da tutto ciò che ha imparato dal momento in cui la Forza si è risvegliata in lei. “L’appartenenza che cerchi non è dietro di te, è davanti a te”, le ha sempre detto Maz sin dall’inizio.

Il ruolo di Leia e della famiglia Skywalker

Un importante ruolo per la crescita del personaggio viene svolto anche da Leia nel terzo film, essendo un punto di riferimento per Rey nel corso del suo ultimo anno di addestramento Jedi (nonché, volendo, ultimo punto di legame col passato storico della saga).

La morte di Leia è particolarmente rappresentativa nell’ottica di ciò che Episodio IX vuole comunicare. Nonostante sia morta, infatti, non sono morti gli ideali per cui ha combattuto (così come dice Han). La morte progressiva della famiglia Skywalker nel corso della Trilogia rappresenta una sorta di “passaggio di testimone”.

Questo perché gli ideali di cui parlava Han non devono morire insieme a Luke e Leia, ma sono destinati a continuare a vivere attraverso una nuova generazione. Una generazione tenuta insieme non da legami di sangue, ma da ideali a cui ispirarsi. Ideali che finora sono stati incarnati dalla famiglia Skywalker, che proprio in Episodio IX viene rappresentata come un punto di riferimento. Come dei maestri a cui ispirarsi.

L’ “ascesa” citata nel titolo del film riguarda proprio l’ascesa di questi ideali incarnati dai protagonisti storici della saga. Sono rappresentati come delle figure da cui prendere esempio. Come dei maestri a cui una nuova generazione di ragazzi dovrà ispirarsi per far sì che Star Wars possa continuare a sopravvivere anche senza di loro.

Il finale de L’ascesa di Skywalker rappresenta la prima ragazza che grazie a Star Wars è riuscita a ritrovare se stessa, a trovare il suo posto nel mondo. E se ci è riuscita addirittura la nipote di Palpatine… possiamo riuscirci anche noi.

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