Star Wars. Il parere dello Staff è una rubrica pensata per farvi conoscere le opinioni dei tanti componenti della redazione Guerrestellari.net su diversi argomenti legati alla saga creata da George Lucas. Questa settimana le valutazioni sul quarto episodio di The Bad Batch: “Un insolita tattica”
Erika Ahsoka: Seguiamo Crosshair e Omega nella loro fuga.Le atmosfere cupe rimangono un punto fisso della serie e mi piace molto.Nonostante Crosshair abbia aiutato Omega, non riesco a farmelo piacere. Penso che sarei rimasta di sasso come Hunter e Wrecker a rivederlo. Non so loro cosa faranno, ma per tornarmi a fidare di lui ci vorrebbe un bel pò di tempo.L’ufficiale Imperiale incarna tutto il viscidume e il marcio dell’Impero. Ufficiali che di arricchiscono a discapito delle persone. Ho goduto quando é stato mangiato.Felice anche che gli animali siano scappati, sapendo quello che Emlock fa con loro.
Voto 7 1/2
Marcello Durante: Tra i primi quattro è il mio episodio preferito. Ho adorato il duo Crosshair/Omega. Funzionano bene e lui è veramente il top player della serie. Mi è piaciuto come hanno gestito la tensione e il ritmo narrativo generale. Ci sono frasi ad effetto che funzionano alla grande, messe al punto giusto. In più viene mostrata la potenzialità dei singoli cloni, che sanno come cavarsela in situazioni impossibili. Finale super emozionante, fino all’ultimo secondo.
Voto 8
Episodio ricco di citazioni
Radio Fulcrum: Prendete episodio 4 Una Nuova Speranza e condensatelo in 28 minuti di puro Star Wars e il gioco e’ fattoPuntata sontuosa, in alcuni punti mi ha ricordato anche Solo, ho pianto? Si, quando c’e’ l’amicizia di mezzo mi commuovo. Qualcuno ha detto Porg? Citazione o citazioni a Jumanji e Jurassic Park, stupendo. Voglio una macchina del tempo per vedere gia’ la quinta.
Voto 9.5
Mariapia Leone: Dopo l’emozionante premiere della Stagione 3, la narrazione rientra nei ranghi e una parte di pathos perde mordente. Tutto l’episodio gira intorno alla fuga di Omega e Crosshair sulla navetta imperiale in avaria, li vediamo ricostruire il loro personale rapporto di fiducia e intanto trovare modi fantasiosi di evitare l’impero. Omega torna ad essere dominante: suo il piano di corruzione al porto (citando SOLO, 2018), suo l’azzardo di provare a vincere i crediti per pagarsi i biglietti senza destare allarmismi. Poi però Crosshair fa la differenza quando le coincidenze nefaste si coalizzano e un ufficiale imperiale col vizio del gioco manda in fumo il piano di Omega. Una volta di più si dimostra che l’Impero si circonda di comandanti corruttibili, mentre i due cloni usano la falla per fuggire e riunissi ai compagni che non hanno mai smesso di cercare Omega.
Voto: 7
Una reunion della Bad Batch troppo affrettata
Mattia Campus: Oggi ho capito di non aver compreso la strategia narrativa di Lucasfilm. In fondo, chi pensava di vedere la Bad Batch riunita subito? L’episodio è entusiasmante, veloce, affronta tematiche tipiche di Star Wars e coerenti con la serie. Il duo Crosshair e Omega è dinamico e consistente. Omega, nella prima stagione, era l’unica a capire il fratellone scorbutico, portandolo ad affezionarsi a modo suo alla piccola clone. L’Impero, se pur nuovo, ha sembianze della trilogia originale. La liberazione degli animali prefigura il futuro della stagione. La riunione, seppur poco sofferta, è commovente e carica di tensione.
Voto 7.
Pedro Paradisi: La puntata riprende la narrazione con Omega e Crosshair precisamente dove li avevamo lasciati alla fine della precedente, portando a termine la loro rocambolesca fuga. Nonostante la premessa il ritmo delle scene subisce un calo, anche se forse necessario dopo gli argomenti trattati all’interno della base imperiale. Non offre molti altri spunti alla trama, se non sottolineare la consueta presenza militare dell’impero e la tipica corruzione dei suoi ufficiali.
Avrei preferito che la fuga fosse trattata in almeno un episodio in più, ma essendo la stagione di soli 15 episodi capisco la necessità di velocizzare gli eventi; considerando anche che nella narrazione la prigionia di Omega è durata svariati mesi. Palesemente una puntata di passaggio e di “recupero” che nonostante sia per adesso la meno intrigante offre una giusta dose d’azione e un ulteriore punto di vista del rapporto fra i due cloni, che appaiono ancora come unici protagonisti, fino almeno alla ricongiunzione di fine episodio.
Voto 6,5
Manuela Milady: Crosshair continua a essere il clone che preferisco della Bad Batch, mentre Omega è tornata a essere simile alla ragazzina insopportabile che conoscevamo. Che abbia gestito lei tutta la fuga non mi ha sorpresa. Però, come le prime tre puntate sono state più introspettive e lente ma cariche di emozioni, nella quarta avrei preferito un ritmo più sostenuto, più adeguato ad una fuga. L’unica scena che ho apprezzato davvero è stata la reunion finale con i fratelli e il faccia a faccia con Crosshair. Scelta logica quella di terminare la puntata proprio in quel momento, per tenere alta la voglia di arrivare presto alla puntata successiva. Complessivamente
voto 5,5
Omega; una ragazzina troppo sicura di sé
Lune Blue Chevalier: Confesso che non mi aspettavo una riunificazione così “veloce” ma d’altronde per i nostri sono passati diversi mesi. Avrei gradito vedere Omega meno sicura di sé in questo episodio, non mi pare del tutto credibile la cosa. Non tanto che vinca al tavolo da gioco quanto che non abbia mai dubbi, se non quando decide di lasciare usare a Crosshair il suo metodo. Dolcissimi Wrecker e Hunter quando riabbracciano Omega, con il primo che le dice che non hanno mai smesso di cercarla. Mi sono persino commossa. Un po’ troppo prevedibile l’ufficiale imperiale corrotto che peraltro fa pure la fine che merita.
Voto 6.5
RSE: La quarta puntata di The Bad Batch 3 ricalibra la qualità della serie al precedente paradigma, fondato su schermaglie situazionali e ilarità dozzinali. Omega e Crossair costituiscono il binomio vincente dell’episodio, benché purtroppo l’opportunità di approfondire il rapporto dell’improbabile accoppiata (l’unica tematica quivi realmente degna) si annichilisca in vacue logistiche, propinate da una pubescente prodigio con la verità in tasca, e surclassanti un clone veterano, incapace di vedere oltre il mirino del blaster.
Come ogni puntata transitoria che si rispetti, viene edificato un castello di carte narrativo con un proposito preciso, preposto poi a esplodere in una cagnara di spari e ruggiti volanti, vanificando i primi quindici minuti di visione. Il serafico sposalizio divorzia infine con la precocissima rimpatriata di tutta la Clone Force 99, non consentendo allo spettatore di scoprire gli allettanti risvolti della collaborazione tra l’eroina della serie e la sua nemesi redenta. Troppa celerità e poco contenuto.
Voto: 6.
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