Il 4 maggio, come tutti sappiamo, è una data importante per tutti i fan di Star Wars. Così quest’anno, in occasione del May the Fourth, Lucasfilm e Disney hanno deciso di farci un regalo speciale: Tales of the Empire. La nuova mini-serie, creata da Dave Filoni assieme a tutto il suo meraviglioso team (che abbiamo già conosciuto nelle precedenti serie animate), ci svela nuovi ed interessanti elementi dell’Impero e del Lato Oscuro della Forza.
La mini-serie
Tales of the Empire ci porta nei percorsi di due personaggi che i fan di Star Wars conoscono bene: Morgan Elsbeth e Barriss Offee. Morgan Elsbeth, la strega di Dathomir, è un personaggio relativamente nuovo, introdotto per la prima volta in The Mandalorian; Barriss Offee, invece, è nota già da un pò, sin dai tempi di The Clone Wars (in effetti, da allora, di lei non si è saputo più nulla).
La serie si aggiunge al filone narrativo iniziato già nel 2022 con Tales of the Jedi, che era incentrata su Ahsoka Tano e il Conte Dooku. I Tales sono nati con lo scopo di chiarire eventi della Saga non raccontati nella trama narrativa principale. E anche Tales of the Empire, riempie dei buchi narrativi importanti. Vediamo assieme quali.
La struttura di Tales of the Empire
La serie é composta da 6 episodi di circa 15 minuti ciascuno, una struttura simile a quella già incontrata in Tales of the Jedi. A differenza di quest’ultima, però, dove le storie dei protagonisti sono intrecciate tra di loro, qui gli episodi seguono una trama più lineare. La prima metà riguarda Morgan Elsbeth, la seconda Barriss Offee.
Morgan Elsbeth
L’arco narrativo dedicato a Morgan Elsbeth racconta come è avvenuto il suo passaggio da Sorella della Notte a Magistrato al servizio dell’Impero. Gli episodi a lei dedicati costituiscono tre parti di un cammino (ovvio richiamo al cammino degli Jedi): paura, ira e odio.
Nel primo episodio, assistiamo all’attacco da parte del Generale Grievous (chi non ha urlato un “wow!” alla sua comparsa?) alle Sorelle della Notte su Dathomir. Morgan, dopo aver assistito alla morte della madre, riesce a sopravvivere, grazie anche all’intervento del Clan della Montagna. Da questo momento in poi, in lei pervade la paura derivata dalla cancellazione della sua cultura, la paura del futuro. Lo sconforto degli eventi fa sorgere in lei la brama di vendetta per il suo popolo. Qui notiamo una chiara similitudine con Thrawn, anch’egli entrato al servizio dell’Impero col principale scopo di difendere la sua gente, l’Ascendenza Chiss.
Il cammino prosegue nell’ira, in cui vediamo il primo incontro proprio col Grand’Ammiraglio Thrawn. Morgan vuole sfruttare il potere dell’Impero per vendicare ciò che hanno subito le Nightsisters. Ovviamente Thrawn, in virtù del sentimento comune che muove le loro azioni, accetta di buon grado la collaborazione con Morgan.
La serie poi fa un salto in avanti, ed arriviamo nel Mandoverse, prima dell’arrivo di Ahsoka su Corvus (da notare una piccola, grande chicca: la voce nel comlink, che risponde alla richiesta di aiuto da parte della Nuova Repubblica, è proprio quella della Togruta!). Oramai l’odio domina nell’animo del Magistrato che rifiuta violentemente una collaborazione pacifica offerta dalla Nuova Repubblica. Il seguito degli eventi lo conosciamo.
Una figura interessante che voglio farvi notare è Wing, una sorta di rappresentante dei lavoratori di Corvus. Una figura che impersonifica a suo modo la ribellione nel Mandoverse.
Barriss Offee
Terminato il primo arco narrativo, la serie ci introduce nel terzetto di episodi incentrati sulla Jedi rinnegata, Barriss Offee. Anche qui la storia è suddivisa in tre parti di un unico percorso: lealtà, consapevolezza e libertà.
Nella prima, ritroviamo la protagonista in prigione, mentre sta scontando l’ergastolo in seguito all’attentato al Tempio. Proprio qui, fa il suo ingresso Lynn, o Quarta Sorella col suo nome da Inquisitore. Lynn libera Barriss in una scena suggestiva: dalla finestra della prigione, vediamo l’incendio del Tempio Jedi e l’Ordine 66 in esecuzione (per i veri accaniti, un momento da brividi!). Dopo la liberazione, Barriss viene condotta dal Grande Inquisitore (a questo punto, lo schermo e tutt’ intorno, risuonano delle atmosfere di Rebels!).
La ex-Jedi viene sottoposta ad alcune dure prove, che ella supera e per questo viene scelta per diventare un nuovo Inquisitore. Così Barriss giura la sua “lealtà” all’Impero (che non poteva lasciarsi sfuggire un animo così “fertile”, ndr). L’episodio si chiude con l’incontro degli Inquisitori (da notare la comparsa di Marrok e l’Inquisitore che attacca Ahsoka nel villaggio agricolo in Tales of the Jedi) con Darth Vader. Il Signore dei Sith, anche se per una breve apparizione, incute sempre un certo timore. E’ interessante notare le modalità di selezione dell’Inquisitorium: ex-Jedi votati alla ricerca e all’eliminazione degli utilizzatori della Forza sopravvissuti alla purga.
Sempre due ce ne sono
La storia continua con Barriss e Lynn che giungono in un villaggio per sventare una presenza Jedi. Riescono nel loro intento ed in una scena, che può rientrare forse tra le più belle di Star Wars, Barriss si rende consapevole dei reali valori dell’Impero e decide di ritornare sui suoi passi gettando Lynn in un burrone.
L’ultimo episodio, La via d’uscita, chiude l’arco narrativo: anche Lynn sceglie una via diversa. Le due giungono a questa importante conclusione: la via d’uscita non esiste (almeno dal mero punto di vista fisico). L’Impero detiene il suo potere attraverso la schiavitù del pensiero, e la vera libertà è quella interiore. E’ questa la vera via d’uscita. E la storia ci fa intendere che proseguirà e che Barriss (ferita gravemente in maniera accidentale da Lynn), forse si salverà. Ciò si contrappone a Morgan, la quale, seguendo l’Impero, troverà invece la morte per mano di Ahsoka (come abbiamo già visto nella omonima serie).
Considerazioni finali su Tales of the Empire
Una delle cose che più mi colpisce di questa serie, è la colonna sonora. Ancora una volta, Dave Filoni ed il suo staff, si sono affidati alla sapiente maestria di Kevin Kiner (che, probabilmente, potremmo considerare come l’erede del Maestro John Williams). Kiner ha già curato le musiche delle precedenti serie, e la sua impronta si sente anche qui. Atmosfere a tratti calme, a tratti più epiche. Una colonna sonora davvero superba!
Il character design si pone a metà strada tra The Clone Wars (maggiormente presente nell’arco di Morgan) e Rebels (più in quello di Barriss). Le vicende narrate coprono fatti delle protagoniste che non solo chiariscono elementi propriamente loro, ma anche di Guerre Stellari.
Infine, Tales of the Empire fa fare due considerazioni, a mio avviso importanti: la prima, gli eventi del Mandoverse sono ancora in evoluzione. Sulle famose “lavagne bianche” di Filoni c’è ancora tanto da scrivere. E la seconda, l’Impero: in tutta la saga di Star Wars, probabilmente, è uno dei periodi (se non IL periodo) principale. A distanza di tanti anni, dal lontano 1977, ci sono ancora storie da raccontare. E lo Star Wars Day non poteva essere festeggiato in modo migliore!
E allora, May the Force be with us! For ever!
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