I Jedi e le Streghe – di Roberto Netracer

Sia per i Jedi e i suoi “ordini scismatici” che per le streghe, la Forza è al centro del loro culto sebbene ciascuno di loro possa dare nomi differenti a questa.

Nel canone di Star Wars abbiamo scoperto due gruppi di streghe: le streghe di Dathomir e le streghe di Brendok.

Nel primo gruppo poi ci sono vari clan e una setta, quella delle Sorelle della Notte.

Libero arbitrio.

La classica visione della Forza dei Jedi è quella col grado minore di libero arbitrio, sebbene lo riconosca. Infatti per i Jedi la Forza è un campo energetico, generato dagli esseri viventi, nel quale sono immerse tutte le cose. La Forza ha una “sua volontà” che il Jedi impara a interpretare, ma contemporaneamente la Forza obbedisce anche alla volontà del Force User. Non esiste quindi una predestinazione stretta, perché gli esseri viventi possono fare le loro scelte, ma di fatto il Jedi usa la Forza per assecondarne il volere, mentre i Sith se ne fregano totalmente del volere della Forza e la usano solo a loro piacimento.

Entrando nel territorio delle streghe aumenta il grado di libero arbitrio e non potrebbe essere altrimenti visto che da sempre sono state considerate “streghe” donne con una visione molto libertaria, meno incatenate in un dogma riconosciuto.

Le streghe considerano la Forza come un filo (Brendok) o come fili (Dathomir) che stabiliscono il destino.

Madre Aniseya spiega la Forza

La visione delle streghe di Brendok è più libertaria rispetto a quella dei Jedi ma meno rispetto a quella delle streghe di Dathomir.

Diverse interpretazioni del “filo” della Forza

Le streghe di Brendok sostengono che “usare la Forza” equivalga a “tirare il filo”. Dato che il filo è uno, tirare il filo equivale a cambiare il destino, non solo il proprio, ma il destino di tutti. Di sicuro le streghe di Brendok non credono che esista un volere della Forza. “Il tuo destino non è deciso per te da un’anonima Forza. Sei chiamata a fare una scelta Osha. Se vuoi tirare il filo, tiralo” dice Madre Aniseya. Chiaramente, dato che tirare il filo significa cambiare il destino di chiunque, ciò implica un certo livello di responsabilità.

Per quanto riguarda le streghe di Dathomir e in particolare la setta delle sorelle della notte, si parla di “fili del destino”. Dato che nelle fonti di ispirazione per costruire questa setta ci sono anche le Moire della mitologia greca, verrebbe invece da pensare alla predestinazione piuttosto che al libero arbitrio. Ma mentre nella mitologia greca le Moire erano le artefici del destino degli umani, un destino che gli umani non potevano cambiare, nella mitologia “Filoniana” le Moire sono solo una fonte di ispirazione per dare i nomi alle tre Grandi Madri che non erano loro a scrivere il destino, ma erano in grado di leggerlo e di interpretarlo.

Ma ci sono sempre i “fili sciolti”, cioè degli imprevisti, cose che accadono e che possono modificare il destino complessivo. Ogni filo corrisponde di fatto a un essere vivente. In questo caso “tirare il filo” vuol dire sicuramente cambiare il proprio destino, ma non è detto che voglia dire cambiare il destino di tutti. In questo caso c’è meno responsabilità da parte del Force User nell’usare la Forza, ma sicuramente la visione di base è la più anarchica, sebbene poi in finale i membri della setta piuttosto che per interesse personale agiscono nell’interesse della setta stessa e se ci pensiamo è un po’ paradossale. Infatti al massimo grado di libertà di usare la Forza, almeno in teoria, corrisponde però un asservimento mentale a una setta.

Inclusione

Chiaramente in questo caso i Jedi sono più inclusivi delle streghe. Le stesse, sebbene possano ammettere persone di ogni specie, hanno come limitazione quella di essere un club esclusivo per sole donne. Tuttavia, mentre le streghe di Brendok sembra che non abbiano rapporti con i maschi, sappiamo che Madre Talzin delle Sorelle della Notte era la madre di Maul e di Savage.

Sappiamo che Asajj Ventress ricorreva spesso alla seduzione. Sappiamo anche che i “Fratelli della Notte” erano un gruppo di guerrieri Zabrak. Erano sottomessi alle Sorelle della Notte e sostenevano che, in realtà, le Sorelle della Notte erano nate come un ordine scismatico dei Jedi. La capostipite sarebbe stata una Jedi di nome Allya che, nel 600 BBY, venne esiliata su Dathomir da parte dell’ordine dei Jedi. Allya addestrò delle donne di Dathomir alle vie della Forza.Queste, poi, si divisero in clan. Allya scrisse il “Libro della Legge” dove parlava male dell’Ordine Jedi e questo è un testo delle Sorelle della Notte.

Sebbene Allya sia un personaggio canonico, l’ordine dei Jedi non ha notizie successive al suo esilio e i dathomiriani hanno anche delle leggende legate alle loro origini. Ma non si può comunque escludere il contributo di Allya alla creazione dei clan di Dathomir e alla nascita della setta delle Sorelle della Notte.

Differenze relazionali

Quindi, mentre le streghe di Brandok erano una congrega esclusivamente femminile che non aveva alcun rapporto con membri del sesso opposto, almeno per quello che si può dedurre, le streghe di Dathomir probabilmente avevano la possibilità di accoppiarsi a membri del sesso opposto.

Anche la matrona del clan della montagna che abbiamo visto in Tales of the Empire aveva una figlia. Questo clan sembra che usasse il Lato Chiaro della Forza, quindi non è escluso che i membri del clan potessero avere rapporti occasionali al fine di ingrossare le fila “femminili” del clan mentre eventuali figli maschi probabilmente venivano dati in adozione.


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