Beskar e Cortosis. I flagelli delle spade laser.

Fedeli compagne dalla bellezza fatale, le celebri spade laser sono da sempre le armi emblematiche di Jedi e Sith. Con le loro lame policromatiche e i fendenti frinenti, sono divenute le icone non solo dei precipui Ordini della Forza nella galassia lontana lontana, ma dell’intera opera di Star Wars, sbocciando in un fenomeno culturale. Sono rinomate per l’inarrestabilità dei colpi e l’inesorabile veemenza con cui deflettono l’energia, ma sono davvero così invincibili? Le recenti serie televisive di The Mandalorian e The Acolyte su Disney+ hanno riportato in auge un binomio siderurgico, rimasto confinato fino a qualche anno fa nelle latebre delle Leggende Lucasiane. Si tratta del Beskar e del Cortosis, due metalli capaci di contrastare le indomabili spade laser e le cui peculiarità sono delineate in questo articolo.

Beskar, il metallo Mandaloriano

Fulgido e poderoso, il Beskar, denominato altresì ferro (o acciaio) Mandaloriano o Mando’a, è il vessillo dell’orgoglio di Mandalore. Tale minerale ferroso detiene un’immane resilienza, la quale lo candida al seggio dei materiali antagonisti ai blaster e alle spade laser. Repelle qualsivoglia urto energetico e contundente, rendendolo ideale per la forgiatura di armi e armature, benché l’attenuazione non risulti così repentina da non impattare sul possessore. Il Beskar è rinvenibile solo su Mandalore e sul suo satellite Concordia, pertanto i Mandaloriani lo hanno estolto a metallo nobile, nonché araldo del popolo votato al culto della guerra. Nella storia la sostanza è stata oggetto di plurimi studi metallurgici e tecniche di fucina, fino alla fondazione di una vera e propria tradizione presso i fabbri di Mandalore. I segreti dei mastri ferrai non sarebbero mai trapelati nelle indegne culture straniere.

L'Armaiola forgia il Beskar.
L’Armaiola pratica l’arte della forgiatura del Beskar nella serie The Mandalorian.

Il Beskar raffinato è un composto leggero e polimorfo, il quale può essere fuso in più leghe metalliche che ne ereditano le peculiarità fisiche. Duttile e laminabile, si presta egregiamente alla fucinatura, diventando un’ottima alternativa al duracciaio, seppur onerosa. I Mandaloriani hanno impiegato magistralmente il Beskar nelle arti belliche ed economiche, dalla costruzione di armamenti, astronavi, maglie e schiume, alla coniatura di monete e lingotti da implementare nel mercato galattico. È lapalissiano che il Mando’a sia assurto alla preziosità e alla rarità che ne perorano la nomea.

Il Beskar tra Leggende e Canone

Nelle Leggende il Beskar purissimo è un materiale inestimabile e indistruttibile. Ha accompagnato lealmente le usanze dei Taung, precursori dei Mandaloriani, dalla prima colonizzazione del pianeta da essi ribattezzato Mandalore. Nel Nuovo Canone ha subito tuttavia alcune rivisitazioni concettuali, come narrato in The Mandalorian, dove il Beskar ha un ruolo diegetico centrale. Difatti, nonostante il metallo possa tollerare il fuoco diretto dei blaster, è tuttavia ledibile da un’altra arma bianca in Beskar. Per tale motivazione, i Figli della Ronda reputano eretica e ignominiosa un’arma da mischia in ferro Mandaloriano, quale la lancia di Morgan Elsbeth. Significa rifuggire il confronto e penetrare infidamente le difese dell’avversario.

Din Djarin indossa un’armatura e impugna la lancia di Morgan Elsbeth, entrambe in Beskar.

Cortosis, il metallo instabile

Sostanza estremamente rara e instabile, il Cortosis è un metallo fragile e fibroso dalle straordinarie proprietà conduttive, capace di cortocircuitare temporaneamente le lame delle spade laser interagenti. Possiede elevati coefficienti di trasmissione, che gli permettono di dissipare celermente enormi concentrazioni di calore (come quello originato dalle deflagrazioni) e di resistere alle collimazioni energetiche (come i proiettili di blaster). Tali qualità hanno eletto il Cortosis uno dei materiali più pregiati e ambiti della galassia, soprattutto nell’industria delle armi anti-blaster e anti-spada laser, quantunque la sua ricerca ed estrazione risultino assai ardue.

Il minerale grezzo difatti manifesta una notevole instabilità e tossicità, dovute a un ineffabile meccanismo di energizzazione interna il quale, oltre a conferirgli le peculiarità sovra enumerate, lo rendono letale al nudo contatto. I minatori devono indossare protezioni adeguate durante le operazioni, ricorrendo ad attrezzature di filtraggio per scongiurare l’assimilazione di particolato, causante patologie pneumoniche, l’alopecia e il decesso. Inoltre l’incredibile resilienza energetica del Cortosis impone la fruizione di martinetti idraulici per l’estrazione, poiché i mezzi convenzionali, quali le torce al plasma, subiscono un’immediata debilitazione. Le stesse teste dei martinetti si contundono rapidamente e le concrezioni ne ostruiscono i pistoni, coartando un perpetuo ricambio delle strumentazioni. Il Cortosis favorisce poi l’addensamento di grandi sacche di gas letano, un composto pericolosamente infiammabile.

Qimir duella contro i Jedi, causando il cortocircuito delle loro spade laser con il bracciale e il casco in Cortosis.

Il passo più significativo nella lavorazione del Cortosis è certamente la sua raffinazione, poiché lo stabilizza e lo conforma all’integrazione in tecnologie belliche, sebbene risulti tanto malleabile quanto fragile. Un’eccellente soluzione a tale problematica consiste nello sfruttamento della natura fibrosa del minerale, per forgiare delle trame fortificanti da innestare nelle armature. Il connubio tra la durezza di una placca metallica e la dissipazione energetica della matrice in Cortosis, costituisce il fondamento di una squisita protezione fisica. Un esempio lampante è palesato nel duello di spade laser tra Qimir e i Jedi nel quinto episodio di The Acolyte, dove l’antagonista disabilita le lame dei nemici con un bracciale e un casco in Cortosis.

Il Cortosis tra Leggende e Canone

Come il Beskar, anche il Cortosis è stato reinterpretato in alcune sue accezioni. Nelle Leggende vantava una durevolezza rimarchevolmente superiore a quella del Beskar ed era possibile annichilire il suo effetto cortocircuitante sulle spade laser, dotando queste ultime di un cristallo del pianeta Mestare. Nel Canone Disney invece il Cortosis è estraibile sui pianeti Dinzo e Mokivj ed elargisce un’inconsueta protezione mentale. Un casco di tale materiale infatti inibisce le percezioni telepatiche degli utenti della Forza, agevolando parimenti la focalizzazione dei poteri del portatore, come Qimir. Che la Forza sia sul medesimo piano delle altre forme di energia suscettibili al Cortosis? Soltanto la Disney potrà rispondere.

Il casco in Cortosis di Qimir. Un’ottima difesa mentale contro le irruzioni telepatiche indesiderate.

Beskar o Cortosis? Questo è il problema!

Sorge spontaneo interrogarsi su quale dei due metalli sia effettivamente il migliore. Se da un lato il Beskar è eterogeneo e poliedricamente plasmabile, dall’altro non è forte quanto il Cortosis. Inoltre oppone solamente una resistenza passiva agli attacchi, mentre la sua controparte può disattivare gli armamenti energetici. Per contro l’estrazione e la raffinazione del Cortosis sono alquanto perniciose. Se non integrato con perizia in altre leghe, può addirittura rivelarsi inane per l’intrinseca fragilità. Parafrasando, nemmeno nella galassia delle meraviglie è possibile avere la botte piena e la moglie ubriaca.


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