Il Lightsaber Tournament.
Il salottino è inondato di una luce calda mentre prendo posto (io, la vostra Pepper di fiducia) insieme ai protagonisti di questa intervista.
Il rumore del mare è facilmente immaginabile fuori da quelle mura, mentre una brezza notturna inizia ad alzarsi. È novembre, eppure, si sta ancora con le finestre aperte.
I due protagonisti si siedono sulle poltrone, sigaretta in una mano e birra nell’altra.
Filippo e Tommaso sono entusiasti, come lo sono io, è la prima volta che tutti e tre ci prestiamo ad un botta e risposta simile.
Prossimo weekend ci sarà il “Lightsaber Tournament” alla Milano Games Week, dove i nostri protagonisti, campioni in carica, dovranno difendere il titolo.
P: “Allora ragazzi iniziamo subito. Tutti ci stiamo domandando cosa avrete in serbo per noi il 24 novembre, sicuramente una nuova coreografia, e proprio per questo vi chiedo: come è cambiato lo studio della nuova dopo che avete vinto il torneo dell’anno scorso?”
I ragazzi si guardano, ghignando, il primo a prendere la parola è Tommaso, che prima di rispondere prende un profondo respiro dalla sigaretta.
T: “E’ stato diverso effettivamente, questa volta non ci siamo solo concentrati sull’inventare una coreografia, ma era fondamentale crearla con un fine: cioè, portarla ad un torneo. Sicuramente possiamo dire di aver dato evidenza alla velocità di esecuzione e…”
F: “Mantenendo però le parti più iconiche e il nostro modus operandi, infatti prima le coreografie “senza torneo” erano più improvvisate, più di getto e…”
Filippo guarda Tommaso, rendendosi conto di aver interrotto il compagno. L’altro ragazzo continua ridacchiando, ormai abituato.
“E se non schivo i colpi mi ritroverò morto.”
T: “Diciamo che ci siamo concentrati sull’efficacia di ogni colpo, come se stessimo davvero combattendo per le nostre vite e quindi rendendo il combattimento il più reale possibile. Gli scambi dovevano avere un senso e non che fossero solo coreografici o belli da vedere. Non volevamo portare uno scontro simile a quello tra Obi-Wan e Anakin, bellissimo eh, ma quante volte potevano effettivamente uccidersi?”
Ridiamo tutti, osservazione più che veritiera.
P: “Quindi adesso sembra più un combattimento e meno uno spettacolo?”. Mi viene da domandare.
T: “Diciamo che il fulcro della questione si può riassumere con un aumento di fiducia tra noi due davvero impressionante!”
P: “E cioè se non schivo davvero i colpi di Tommy mi ritroverò senza una mano o senza una testa. Morto per davvero questa volta.”
Risata generale.
Due bambini curiosi
P: “Capisco e dove è nata questa nuova coreografia?”
F: “Dipende dai traslochi che deve fare Tommy”. I due se la ridono scambiandosi uno sguardo complice.
T: “Esatto, questa coreografia è nata mentre stavamo ristrutturando lo studio della mia fidanzata. Quella vecchia invece quando stavamo demolendo quella che adesso è la mia nuova casa, utilizzando tra l’altro due manici di scopa.”
F: “Pensa che, quando poi abbiamo aggiunto il pezzo che chiamiamo “della trottola”, eravamo a Livorno, alla fortezza vecchia e una signora si è affacciata vedendoci e tutta esterrefatta ci ha fatto raggiungere dai suoi due figli, che si sono messi a combattere con noi con le loro spade laser telescopiche.”
T: “Fu davvero una bella serata si…”
Mi prendo del tempo per appuntare queste informazioni, mentre il mio cuoricino da fan si scalda alla descrizione dell’inserimento dei due bambini.
P: “Parlando sempre della vecchia coreografia, secondo voi quale è stato il pezzo più iconico della vostra coreo che vi ha portato a vincere?”
Tommaso se la ridacchia, scambiandosi un’occhiatina con Filippo.
A proposito di morti…
T: “Secondo me la parte più iconica è anche quella finale. Usare una spada laser non è come ferire o uccidere con un’altra tipologia di lama, è unica, quindi anche la morte doveva esserlo. Proprio per questo la mia risposta si riferisce alla morte di Pippo con l’utilizzo della guardia della spada di Kylo Ren, quale altra arma ti permette di uccidere in maniera così netta?”
P: “Effettivamente questo particolare potrebbe scappare ad un occhio meno attento. Molto interessante. Ma adesso passiamo al pensiero di dover di nuovo scendere in campo, come ci si sente a tornare al torneo da campioni?”
Filippo prende immediatamente la parola, colto evidentemente dalla domanda.
Un titolo da difendere
F: “Tranquillissimo! Per me è come se avessimo già vinto e non sento l’ansia del difendere il titolo, anzi se arriveremo terzi avremo tutti i trofei!”
Rimango un po’ perplessa di questa risposta, non aspettandomela. Mi giro allora verso Tommaso, aspettandomi una reazione diversa.
T: “Sono d’accordo, a prescindere da come andrà, siamo una squadra e siamo sicuri di aver fatto il possibile per prepararci al meglio. Ci abbiamo messo il cuore e questo per noi vale tutto.”
F: “Il fatto è che adesso non siamo più degli outsider, noi il nostro lo abbiamo fatto e abbiamo dimostrato di aver vinto con la nostra passione da autodidatti mettendoci l’impegno e imparando dai nostri errori.”
Il venticello inizia ad entrare dalla finestra aperta, un po’ troppo forte per i miei gusti. Filippo, da vero padrone di casa, si alza per chiuderla.
P: “Non mi aspettavo una risposta simile da entrambi, considerando che difendere un titolo è molto diverso da semplicemente partecipare, almeno a parer mio. Mi avete stupito! Bene allora passiamo all’ultima domanda. Potete svelarci la vostra tattica per affrontare il nuovo torneo? Arrivare in finale e svolgere la coreografia per bene quattro volte deve essere molto stancante.”
La birra e la sigaretta ormai sono finite, è Filippo questa volta a prendere la parola.
F: “Ci abbiamo pensato molto effettivamente, scorsa volta abbiamo notato come la tensione e soprattutto la stanchezza ci ha portato a fare alcuni errori, per questo motivo probabilmente inizieremo usando meno forza e ci concentreremo di più sullo stile per non fare errori.”
Tommaso se la ride guardando Filippo. Mi chiedo cosa ci sia di divertente, quando quest’ultimo incrocia lo sguardo con quello del compagno, entrambi i loro volti si illuminano.
Un piccolo spoiler… forse?
T: “Ma quest’anno avremo un asso nella manica che non sveleremo per nulla al mondo per non fare spoiler!”
F: “Oh no assolutamente! Sarà una cosa stile Goku. A questo punto non resta che venire a vederci prossima settimana!”
Ridacchio anche io, inondata dalla loro positività e voglia di scendere in campo.
Sono soddisfatta delle domande e soprattutto delle risposte che mi hanno dato i ragazzi, li saluto, li abbraccio per l’ultimo in bocca a lupo e esco dall’appartamentino a Livorno.
Il 24 novembre si terrà il Lightsaber Tournament alla Milano Games Week.
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