E’ apparsa fin da subito troppo semplicistica la spiegazione comune data da Benioff e Weiss e Kathleen Kennedy a Deadline in merito alla chiusura del progetto di trilogia di Star Wars che avrebbero dovuto portare avanti nei prossimi anni. Da Variety e dal The Hollywood Reporter arriva un più ampio approfondimento che ci aiuta ad entrare nei perché di tale avvenimento.
Prima di farlo e di entrare nel merito, non ha trovato riscontro quanto speculato da una reporter vicina agli ambienti di Game of Thrones, secondo cui sarebbero stati licenziati già a Maggio. Questo non sembra sensato, anche in virtù della scaletta di uscite che aveva annunciato Bob Iger ad Agosto e che avrebbe visto il primo film della trilogia di B & W in uscita nel 2022.
Maggiore riscontro, anche in virtù delle dichiarazioni ufficiali, oltre che ad altri approfondimenti, trova il fatto che le parti si siano lasciate di comune accordo ed in buoni rapporti.
Questo Tweet dell’affidabile Jason Ward ci porta al primo punto critico: l’accordo da 250 milioni di dollari firmato da Benioff e Weiss con Netflix. In merito, non è stato nascosto da parte di Lucasfilm e Disney un certo nervosismo riguardo l’avere il piede in due grossissime scarpe. Tuttavia, per non bruciare nuovamente dei registi/sceneggiatori, la Kennedy ha inizialmente soprasseduto alla questione.
Amiamo Star Wars. Quando George Lucas ha costruito questo mondo, ha forgiato anche noi. Poter parlare di Star Wars con lui e con i team attuale è stata l’emozione di una vita e saremo sempre debitori ad una saga che ha cambiato tutto. Ma non ci sono così tante ore nelle giornate e sentivamo che non avremmo potuto rendere giustizia sia a Star Wars che ai nostri progetti con Netflix. Quindi abbiamo tristemente deciso di allontanarci.
Benioff e Weiss
I due hanno quindi iniziato a lavorare in maniera estremamente ambiziosa rispetto alla direzione che la saga avrebbe dovuto prendere fin dalla loro trilogia. Ciò è entrato in conflitto con le volontà della presidente di Lucasfilm e del team che la aiuta nella produzione dei film: viene sì promessa una certa libertà creativa ma entro dei paletti ben definiti e concordati tra le parti. Come avvenuto con altri giovani registi in questi anni, sembra che la direzione presa deragliasse eccessivamente dai binari previsti.
Arriviamo così ad un secondo, ma non per importanza, punto. E’ noto a tutti il caos generato dall’ottava stagione e dalla conclusione di Game of Thrones, portata avanti da Benioff & Weiss senza il sostegno delle opere di Martin. I fan di GOT, di cui molti in comune con Star Wars, hanno espresso il loro disappunto. Questo ha portato i due a non presenziare, nei mesi immediatamente successivi alla fine della serie, ad alcuni appuntamenti pubblici. Ciò ha portato anche a generare dei crescenti timori di arrivare a giocarsi la carriera in maniera decisiva con la loro trilogia di Star Wars. Tutto questo rapportandosi con un fandom, definito da fonti loro vicine, come “tossico” per gli atteggiamenti tenuti rispetto ai registi/sceneggiatori.
In queste sensazioni si sarebbe quindi favorevolmente inserito l’accordo con Netflix, che avrebbe sfruttato lo stato d’animo del duo per portarli alla propria corte. Alcuni vedono in questo momento anche il primo atto di quella che potrebbe essere la guerra tra le piattaforme di streaming.
Concludiamo con una speranza: Lucasfilm, senza indicare colpevoli specifici delle molteplici situazioni caotiche di questi anni, si fermi un attimo e inizi a rivedere il modo di procedere. Cogliamo l’attenzione con cui vengono prodotti i film, indipendentemente dal successo o meno, ma più che annunciare registi, si torni a partire della idee e da quello che si vuole costruire, passando poi per le figure giuste, per il futuro della saga di Star Wars.