Il mito dietro al mito Colloquio con due "cavalieri" alla ricerca di... Nel settembre dellanno appena trascorso, il fatidico 1999, quando ormai tutto era stato scritto, analizzato e discusso e decine di libri si affollavano nelle librerie, è uscito Guerre stellari: Epica di fine millennio, un saggio, un ulteriore approfondimento o una semplice discussione "al tavolino di un pub", come scrivono gli autori. Oppure più probabilmente, una buona opportunità per essere guidati in un grande viaggio dietro le quinte di uno dei maggiori fenomeni cinematografici di questo secolo, alla ricerca del santo Graal, ovvero del bisogno di mito che cè in ognuno di noi e che forse è una delle migliori ragioni del successo dei film di George Lucas. GSNet ha incontrato i due giovani autori: Pier Giuseppe Fenzi (autore di edizioni speciali di film come Godzilla e Independence day) e Gianni Bergamino (co-fondatore della fanzine Klaatu e collaboratore della rivista belga Soundtrack), entrambi di Torino ed entrambi accomunati dalla grande passione per il genere fantastico . GSNet: Raccontateci del vostro incontro: cosa vi ha spinto a tentare quest'avventura insieme? Quali sono stati i vostri punti in comune? E quali le differenze? Pier Giuseppe Fenzi: Il nostro incontro risale al gennaio del lontano 1985. Un comune amico ci presentò, poiché riteneva potessimo avere molto in comune. E non si sbagliava. Siamo infatti entrambi, fin dallinfanzia, grandi appassionati del fantastique cinematografico. La comune passione per il genere fantastico, unita a una sorta di reverenziale adorazione per luniverso creato da George Lucas, ci ha dunque permesso di lavorare in perfetta sinergia. Le differenze? Devo confessare che, a differenza di Gianni, non sono un grandissimo fan della science-fiction letteraria. Il genere mi coinvolge molto più nella sua trasposizione su grande schermo. Gianni Bergamino:
In tutta confidenza, proprio sulle rispettive posizioni in rapporto al
cinema fantastico ci troviamo spesso a duellare a colpi di lightsaber,
con tanto di scintille e mani mozzate. Ricordo che proprio nell85
uno dei nostri primi pacati confronti sul film Legend finì
a unghiate. Ancora oggi, rievocando lepisodio (visto che le opinioni
continuano ad essere diametralmente opposte, in merito al film di Ridley
Scott), può partire qualche schiaffone. GSNet: "Epica di fine millennio" : com'è nato questo libro? Vi è un'idea precisa che l'ha mosso e che può distinguerlo in mezzo agli altri già scritti? PGF: Mi fu richiesto dalla PuntoZero, allinizio del 1999, di scrivere un libro su Guerre Stellari: inizialmente concepito come un dizionario sulla trilogia, il volume si è poi trasformato, nel corso dei mesi, per varie esigenze editoriali, nel tascabile che è infine apparso nelle librerie, lo scorso settembre. A un certo punto, vista anche la sua grande competenza in materia, ho pensato bene di coinvolgere Gianni nel progetto. Voglio sottolineare come, nellodierno panorama editoriale italiano, soprattutto nel marasma di opere che hanno trattato largomento, il nostro libro possa vantare una sua inedicità dinsieme. Se i volumi finora pubblicati da altri editori si sono concentrati sostanzialmente sui film e sulle loro trame, il nostro elaborato tende ad andare a esaminare ciò che sta a monte di tutto. GB: Credo che lo
sforzo di non dire cose trite e ritrite sia stato la dominante assoluta
del nostro lavoro. Ci affascina moltissimo lidea guida del libro,
cioè che Star Wars possa diventare un classico, qualcosa
che i ragazzini, tra duecento anni (se ci sarà ancora un homo sapiens
a scorrazzare sul nostro pietrone bianco azzurro), studieranno a scuola,
nel corso delle lezioni di "epica e letteratura multimediale del
XX secolo". GSNet: Nella premessa sottolineate la voluta assenza di "biografie", "recensioni" e "critiche", ma parlate piuttosto di una "analisi al tavolino di un pub". Quali sono i vostri consigli a chi si accosta al vostro libro allora, quale deve essere lo spirito adatto per leggerlo? PGF: Il lettore che abbia intenzione di avventurarsi nella lettura del saggio, devessere in primis un appassionato della saga di Star Wars; il libro è sostanzialmente indirizzato ai fan dellepopea spaziale, ma anche ai curiosi che intendano comprendere il perché di questo grande successo, ormai ultraventennale GB: Detto ciò, non
ci nascondiamo che ci piacerebbe davvero lidea che qualcuno, non
interessato minimamente al ciclo, sorbendosi il nostro trattatello possa
ricavarne lo stimolo a vedere i film
e quindi innamorarsene. Lo
so, è una bella fantasia, ma chiunque scrive, pensando allimmaginario
pubblico di potenziali lettori, non può non stuzzicarsi con simili illusioni. GSNet: Sfogliando qua e là si notano i continui richiami ad altri miti, ad altre leggende e ad altre culture; nella vostra esperienza cos'è dunque che rende davvero 'unici' e 'originali' i film di George Lucas? GB: Forse proprio
il fatto di aver saputo mescolare le radici del mito classico ad un background
totalmente fantascientifico? Al cinema non era ancora mai stato fatto.
In televisione cera stato Star Trek, sia pur con le
forti peculiarità che abbiamo anche evidenziato nel libro
Ma al
cinema, direi proprio di no. GSNet: A vostro avviso Guerre Stellari può essere considerato un film di fantascienza "puro" o piuttosto un prodotto "ibrido"? PGF: Personalmente definirei Guerre Stellari uno riuscitissimo connubio di elementi fantascientifici e componenti tipiche dellheroic fantasy. GB: Ma lamalgama è così perfetto che si fatica a dire dove finiscono gli uni e iniziano le altre. GSNet: Il libro è stato pubblicato nel settembre 1999, quando eravamo tutti in attesa del nuovo episodio della saga di Lucas. Un'attesa giustificata a parer vostro? PGF: Sì. A dispetto delle critiche poco lusinghiere che il film ha ricevuto un po ovunque, esso è, a mio modesto parere, un ottimo prodotto, di grande presa emotiva. Il maggior difetto che ho riscontrato nellopera è la brevità della pellicola: una mezzora di film in più, con maggiore approfondimento di talune psicologie, unito a qualche ulteriore spiegazione degli eventi narrati, avrebbe certamente giovato allensemble finale. GB: E invece, a
parer mio, lattesa è stata eccessiva. Ma non perché il film non
sia (come a me è sembrato) stupendo. Semplicemente perché unattesa
così spasmodica e isterica, con episodi persino grotteschi, se può aver
giovato sul piano economico, ha certamente anche causato la fiumana di
giudizi negativi che sono piovuti sulla pellicola. GSNet: Ipotesi per il 2000 : quali saranno a vostro giudizio le nuove tendenze nel mondo della fantascienza? Di cosa si scriverà, o meglio, di cosa non si scriverà più? GB: La fantascienza
si è arricchita, in maniera massiccia, di componenti proprie anche di
altri settori della letteratura: non ultime la poesia, lintrospezione
psicologica, la trascendenza religiosa e mistica, o la filosofia (nelle
sue nuovissime ripercussioni para-scientifiche). Si pensi ad esempio,
alle curiose applicazioni spettacolari della cosiddetta "matematica
del caos" (tipo Jurassic Park, libro). Daltra
parte molti autori non fantascientifici si sono avventurati nei territori
immaginifici a noi tanto cari. GSNet: Cosa pensate della scarsa conoscenza della fantascienza che informa una buona parte dei lettori italiani? Vi sembra che si stiano avendo dei progressi nel mondo letterario e cinematografico? GB: Ignoranza mi
sembra la parola chiave per rispondere alla prima parte della domanda.
Ignoranza che non investe solo la fantascienza letteraria, ma tutta la
carta stampata, dal quotidiano al trattato saggistico. I libri vendono
discretamente bene, in Italia, (sottolineo discretamente, nulla di più)
ma quanta gente credete che li legga davvero? GSNet: Se doveste fare una classifica personale dei tre migliori film e dei tre migliori libri di fantascienza, cosa mettereste? PGF: Domanda da 100 milioni di dollari Lunica certezza è Guerre Stellari. Pensando a film recenti, mi vengono in mente Gattaca e Matrix Ma certo il tutto è un po riduttivo. Le opere cinematografiche di grande importanza per me, non si riducono certo a tre soli lungometraggi. Per ciò che riguarda i libri, proprio non saprei Ho letto pochissima SF su carta: preferisco il genere horror/thrilling, i fumetti bonelliani e quelli supereroistici. GB: Mi sento in
vena di una risposta politically correct. GSNet: State maturando altri progetti in comune? Quali sono i vostri piani per il futuro? [separati se del caso] PGF: Personalmente sto portando avanti la mia collaborazione con la MARVEL COMICS ITALIA, per la quale scrivo dal 1994 come esterno. Le mie recensioni cinematografiche appaiono poi tutti i mesi sulla webzine Star Trek Italian Magazine (http://come.to/stim) e sto lavorando a un nuovo progetto, per ora top secret, sempre per la PuntoZero. Ho svariati progetti, che penso di portare avanti con laiuto di Gianni. GB: Il mio cuore
e la mia mente sono per tanta parte schiavi della mia passione per la
musica da film, divenuta quasi unossessione: sogno un futuro in
cui i grandi compositori del calibro di John Williams e Jerry Goldsmith
possano venire a dirigere i concerti delle loro magnifiche opere nei teatri
sinfonici italiani, applauditi ed apprezzati anche dal nostro pubblico,
che invece dimostra anche in questo settore una spaventosa ignoranza.
GUERRE STELLARI - Epica di fine millennio
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