SCACCO AL RE
NERO di
Sithlord Freddo. Buio e freddo. Così è l’iperspazio. Quando entri in quella dimensione, le
stelle diventano per un attimo scie luminose, come ad indicare il cammino
e poi si dissolvono, e quando ne esci le scie riappaiono a salutarti
per un momento ritornando poi ad essere dei semplici puntini luminosi. Questo è tutto ciò che si vede dell’iperspazio,
perché quando sei dentro vedi solo un tunnel, che attraversa il tessuto
spazio-temporale dell’Universo. Un tunnel buio e freddo. La nave stava attraversando l’iperspazio,
finalmente vicina alla sua meta. Erano ormai tre giorni standard che
viaggiava a velocità ultra-luce, un lungo viaggio, ma il suo unico passeggero
aveva degli ottimi motivi che lo avevano portato fino lì a Nar Shaddah. La Double Dice sembrava a prima vista
un classico yacht spaziale di lusso, di quelli con gli interni in legno
di Shea e le cabine con vasche a getti d’acqua idro-sonici, ma era molto
di più. Il suo padrone l’aveva dotata di alcune apparecchiature veramente
particolari, come il cannone ionico montato a poppa e nascosto sotto
al piccolo vano merci, o come il generatore di falsi echi radar, che
gli consentivano, qualora ce ne fosse stato bisogno, di far credere
agli eventuali inseguitori di trovarsi in un punto invece che in un
altro. Questi e molti altri piccoli accorgimenti rendevano la Double
Dice unica nel suo genere. La nave uscì dall’iperspazio in prossimità
dell’orbita del pianeta, ed una volta superato il punto di controllo
armato della sua luna, Nal Hutta, cominciarono le procedure di attracco. Il pilota si mise in contatto con lo spazioporto
e la sua voce bassa e modulata risuonò nel microfono dell’addetto al
traffico portuale: - Qui è il Comandante della “Double Dice”, chiedo
permesso d’attracco - - Double Dice, dichiarate provenienza
e scopo permanenza su Nar Shaddah - si sentì rispondere dalla voce atona
dell’ufficiale. - Provenienza dal pianeta Kröst, settore
di Ord Mantell, sono qui per affari, ho un appuntamento con Laalb Wyrow...
- Dopo qualche momento di silenzio, durante
il quale era stata controllata la lista degli arrivi, l’impiegato rispose:
- Affermativo Double Dice, attraccate al molo M-73 - - Ricevuto. Passo e chiudo. - La nave sorvolò lentamente lo spazioporto
mercantile e quello commerciale, che pullulavano letteralmente di navi
più o meno grandi: c’erano numerosi cargo adibiti al trasporto di minerali
ferrosi per i cantieri spaziali; tre navi classe Dreadnaught facenti
parte della flotta Fenyana; uno stormo di Caccia TIE Imperiali che dovevano
essere imbarcati nel ventre di un Incrociatore Imperiale di classe Victory,
insomma tutto ciò che rende tale un grande spazioporto. Appena atterrato, il pilota spense i motori,
poi scese dalla nave attivando i sistemi di sicurezza. Ad accoglierlo c’era il responsabile del
traffico turistico, il quale gli si fece incontro con fare tranquillo. - Benvenuto su Nar Shaddah signore, il
costo del posto nave è di 1000 crediti al giorno. Quanto intende fermarsi?
- gli chiese in modo molto sbrigativo. - Dipende da quanto avrò da fare. Prenda
questa intanto, è una card da 2000 crediti. Non so se mi fermerò più
a lungo. - disse, dandogli il denaro. - Certo signore, è un piacere trattare
con lei; a proposito che nome devo mettere sulla data-card portuale?
- - Calrissian, Lando Calrissian. - disse
questi sorridendo e se ne andò lasciando l’impiegato portuale intento
al suo lavoro. * * * Nar Shaddah era un pianeta relativamente
decentrato, abbastanza lontano da Coruscant, ma al tempo stesso vicino
ad un crocevia di numerose rotte commerciali, e questo lo rendeva un
ottimo posto dove trattare gli affari, di qualunque genere essi fossero.
Degli abitanti originali, poi, non esisteva praticamente più nessuno,
le città principali erano infatti il luogo di caccia preferito di imbroglioni,
contrabbandieri, assassini, ladri, cacciatori di taglie e quant’altro
di peggio possa esistere, in breve era il pianeta degli Hutt. Lo spazioporto di un pianeta del margine
esterno, è sempre un posto poco sicuro, ma sul pianeta degli Hutt, era
addirittura pericoloso, e non era molto saggio aggirarsi tra quei bar
malfamati a meno di non essere uno del luogo, o di non essere più pericoloso
degli abituali frequentatori. Il “Last Cruiser” era un bar di terz’ordine
della zona portuale, frequentato quasi esclusivamente da ubriaconi e
mendicanti; Lando spiccava come un sabbipode su Hoth, ma nessuno degli
avventori ci fece caso, erano abituati a vedere gente strana e sapevano
di dover far finta di niente. Era quello il posto dove Laalb Wyrow era
solito trattare i propri affari, perché era tranquillo e nessuno lo
avrebbe disturbato; il locale era suo infatti, ed i “clienti” sapevano
che se volevano continuare a bere a credito, si sarebbero dovuti interessare
solo dei propri affari. Quando Lando entrò nel locale notò subito
l’uomo elegantemente vestito, appoggiato allo stipite di una porta che
dava sul retro, e questi gli si rivolse abbozzando un sorriso: - Benvenuto
Calrissian, erano giorni che ti aspettavo, mi sarebbe dispiaciuto non
vederti - - Salve Wyrow, dì piuttosto che ti sarebbe
dispiaciuto non vedere i miei soldi... - rispose prontamente Lando,
dando inizio alle schermaglie che era buona norma utilizzare tra gli
“uomini d’affari” come loro. - Lando, tu mi fai torto, sono sinceramente
contento di vederti, ma accomodiamoci nella mia saletta privata e prendiamoci
qualcosa da bere, naturalmente offro io - La saletta privata sul retro, fortunatamente,
era di tutt’altro stile rispetto allo squallido bar: legno fijisii alle
pareti, poltrone in pelle di Belkh ed un bar molto ben fornito, dal
quale i due uomini si servirono dei drink esotici. Dopo aver discusso
del più e del meno, cominciarono a parlare finalmente del motivo che
li aveva portati ad incontrarsi: - Vieni al sodo, Wyrow, e dimmi cosa c’è
in ballo - disse Lando alla fine guardando l’altro negli occhi. Wyrow non si scompose, continuò a bere,
e poi, con studiata teatralità disse: - Sto organizzando un torneo di
Sabbacc, ma non uno qualsiasi, sarà il più grande di tutta la Galassia!
- Lando smise di bere, inarcò un sopracciglio
e disse con tono dubbioso ed altrettanto divertito: - Come quello che
dovevi organizzare due anni fa su Coruscant? Ma fammi il piacere, se
mi hai fatto venire fino a qui solo per questo, posso anche ripartire
- Wyrow volse lo sguardo su Lando, ed abbassando
il tono di voce disse serissimo: - Aspetta Calrissian, stavolta è una
cosa seria: ho affittato la Coral Vanda, la nave casinò, ho selezionato
250 giocatori in tutta la Galassia, ci saranno 50 tavoli da 5 persone,
l’iscrizione costerà un milione di crediti a testa e il vincitore si
prende 100 milioni... - -...e tu ti prendi i restanti 150 milioni
per il disturbo - disse Lando - non è una cattiva pensata, chiunque
vinca per te non cambia, farai comunque un ottimo affare - - Andiamo Lando, noi non lavoriamo mica
per la gloria, anch’io devo pur mangiare - replicò Wyrow innocentemente. - Attento che con 150 milioni rischi un’indigestione
- rise Lando. - Allora cosa decidi? - incalzò nuovamente
Wyrow dopo una breve pausa. Lando ci pensò un po’ sopra, anche per
non far vedere che l’idea gli piaceva molto, e poi rispose: - D’accordo
Wyrow, mi hai convinto, riservami un posto sulla tua nave; domani accrediterò
la cifra sul tuo conto - Un grosso sorriso si accese sul volto
dell’uomo, che con malcelata soddisfazione rispose: - E’ un piacere
fare affari con te Calrissian, ci vediamo sulla Coral Vanda tra due
mesi standard. A proposito - esordì poi - quel tuo amico Corelliano,
Solo, vuoi sentire se è interessato anche lui? - - Non credo che verrà: Jabba gli ha messo
una taglia sulla testa talmente grande, che se si fa vedere in giro
rischia di lasciarci la pelle - - Come non detto allora, a presto Calrissian
- * * * La Double Dice uscì dall’orbita del pianeta
e si allontanò per effettuare il salto nell’iperspazio. Prima di partire
Lando fece una chiamata: - Qui Re-Nero, sei in contatto Vigilante? Vigilante
è Re-Nero che parla; rispondi. - - Qui Vigilante, avanti Re-Nero, ti ascolto,
tutto a posto con il tuo incontro? - - Affermativo, ho preso contatto con lo
Sciacallo, che mi ha proposto di partecipare alla festa. Ho dato conferma.
La festa si terrà tra due mesi standard dove sai. - - Sei sicuro che lo Sciacallo non sospetti
niente? - - Negativo. Non sapevo nulla della festa
e non ero interessato. Ci ha messo un bel po’ per convincermi. Tu sei
stato contattato? - - Affermativo. Lo Sciacallo ha richiesto
i miei servigi. - - Perfetto Vigilante, tutto procede ottimamente.
Sai cosa fare. Ci vediamo alla festa. Passo e chiudo. - - A presto Re-Nero, passo e chiudo. - Lando chiuse la comunicazione, poi diede
contatto all’iperguida, e sparì nell’iperspazio. * * * Lando aveva passato gli ultimi due mesi
a racimolare crediti per il torneo di Sabbacc: aveva visitato tutti
i suoi debitori e tutti quelli che per una ragione o per l’altra gli
dovevano un favore. Aveva poi reinvestito i soldi in una partita di
spezie che aveva successivamente venduto al triplo di quanto aveva speso.
Era anche entrato in una combinazione di società che avevano l’appalto
Imperiale per la costruzione di alcuni cantieri, aveva organizzato una
piccola truffa ed era riuscito a tirarsi fuori pulito, ma con un gruzzolo
di crediti non indifferente, ed ora era arrivato il momento del torneo. Arrivò sulla Coral Vanda, e trovò ad aspettarlo
proprio Laalb Wyrow. - Benvenuto Calrissian, ti ho riservato
la cabina 2603, si trova a poppa ed è una delle migliori. - - Grazie Wyrow, a cosa devo questa gentilezza?
- - E’ mio interesse trattare bene i giocatori,
soprattutto quelli che hanno buone possibilità di vittoria. Ma adesso suppongo che tu ti voglia riposare;
trovati tra tre ore nel salone principale, ci sarà una riunione con
tutti i giocatori per chiarire le regole. - - A dopo allora - disse Lando andandosene. La sua cabina era in effetti molto bella
e lussuosa, ma Lando sapeva che probabilmente sarebbe stata controllata
come tutte le altre, quindi fece una doccia e poi si coricò sul letto. Si alzò dopo un paio d’ore perfettamente
riposato, tirò fuori dal bagaglio dei vestiti puliti ed eleganti e poi
si avviò verso il salone principale. Il salone era pieno di tutti i partecipanti
al torneo, Lando riconobbe alcune persone: incalliti giocatori ansiosi
di tentare il gran colpo, ricchi commercianti che si reputavano gran
giocatori, contrabbandieri, c’erano persino un Generale Imperiale ed
un Hutt. Tra tutta quella folla, Lando individuò un personaggio degno
di nota, Droogo Nust, un ricco Rodiano che aveva fatto i soldi con il
contrabbando di spezie, e forse il più pericoloso tra quei giocatori. Mentre Lando era ancora intento ad osservare
i vari giocatori, Laalb Wyrow salì su un palco a repulsione insieme
ad un umano grande come un Wookie ed armato come un Mandaloriano e prese
la parola: - Signori, vi do il benvenuto a bordo
della Coral Vanda e dichiaro aperto il primo Torneo Galattico di Sabbacc.
Siete pregati di depositare le vostre eventuali armi all’ingresso e
di prendere posto ad i tavoli dove è segnato il vostro nome. Le regole
del Sabbacc le conoscete, quindi è inutile ripeterle. Se a qualcuno
di voi venisse in mente di dare una mano alla propria fortuna, il signor
Vemöd Karëlia qui presente vedrà di farvi cambiare idea. Per chi non
avesse capito, è lui che si occuperà del servizio di sicurezza, e che
espellerà dal casinò chiunque sia sorpreso a barare. Detto questo auguro
a voi tutti buona fortuna. - Lando si avviò verso il suo tavolo, ma
prima che ci arrivasse una grossa mano lo bloccò, girandosi vide Karëlia
che lo squadrava accigliato. - Salve Calrissian, probabilmente già mi
conosci, perciò vedi di non fare il furbo, mi dispiacerebbe molto buttarti
fuori a calci. - E strinse la spalla di Lando fino a farlo gridare,
poi se ne andò con un sorriso di soddisfazione sulle labbra. Lando si sedette massaggiandosi la spalla,
sotto lo sguardo degli altri giocatori, poi la partita cominciò. * * * Dopo il primo giorno, Lando aveva facilmente
eliminato i giocatori del suo tavolo, l’unico in grado di impensierirlo,
un Corelliano di Center Point, era stato sorpreso a barare, e Karëlia
lo aveva “gentilmente” accompagnato fuori, nonostante quello continuasse
a strillare di non aver fatto nulla, ma d’altronde la carta skifter
ce l’aveva lui. Karëlia aveva poi voluto controllare che anche Lando
non avesse delle skifter, ma non trovandole se ne era andato contrariato. Le carte skifter erano abbastanza diffuse
tra i bari, perché potevano cambiare di segno e di valore a piacimento
del giocatore, l’ideale per il Sabbacc. Mentre usciva dal casinò, Lando vide che
anche Nust il Rodiano aveva eliminato i suoi avversari, e se ne tornava
in cabina. Lando decise di mangiare qualcosa e poi uscì sul ponte della
nave per respirare un po’ d’aria; dopo poco che si trovava lì, un’ombra
si avvicinò a lui furtivamente. - Salve Re-Nero - disse - ho visto che
oggi ti è andata bene - - Salve Vigilante, non è imprudente per
te venire qui? Wyrow potrebbe accorgersi della tua assenza. - - Non ti preoccupare, sono stato attento.
Dimmi piuttosto, qualche problema? - - A parte un Corelliano che barava, non
ho avuto guai; sono solo un po’ preoccupato per il Rodiano, Nust, lo
conosci? - - Sei uno spasso Re-Nero; si lo conosco,
lo terrò d’occhio. Vai a dormire, ci vediamo domani - e se ne andò senza
aggiungere altro. Lando restò ancora un po’ all’aperto e poi andò a
letto. * * * Nella sua cabina Laalb Wyrow attendeva
la visita di un suo dipendente, che poco dopo bussò alla porta. - Avanti Karëlia - disse Wyrow - niente
da riferire riguardo al nostro ospite? - - No signor Wyrow, oggi sono stato spesso
nelle vicinanze del suo tavolo, ma non ho notato nulla - - E a proposito di quel Corelliano che
barava, sai dirmi nulla? - - No era solo una mezza tacca, l’ho sbattuto
fuori senza pensarci due volte, ma per essere sicuro ho controllato
anche le carte di Calrissian, che però erano a posto. - - D’accordo, continua così, però non gli
stare troppo addosso, non vorrei che stesse troppo in guardia. Io voglio
che faccia qualche sciocchezza, cosicché lo si possa sbattere fuori.
A proposito, fammi sapere se parla con qualcuno. - - Ai suoi ordini signor Wyrow. - disse
e poi uscì dalla stanza. Rimasto solo Wyrow accese la console sulla
sua scrivania ed attivò la olocamere nella stanza di Lando; lo vide
che dormiva e lo osservò per un poco: - Dormi pure Calrissian, riuscirò ad eliminarti
da questo torneo in un modo o nell’altro, non posso permetterti di vincere.
- poi spense la console e andò a dormire. * * * Il secondo giorno erano rimasti solo dieci
tavoli di giocatori. Al suo tavolo Lando era stato molto fortunato:
due giocatori erano stati sorpresi a barare ed espulsi dall’efficiente
Karëlia, il terzo giocatore era un incapace ed era subito uscito, l’ultimo
era Doten Kronom, il Generale Imperiale. La partita tra i due aveva gia raggiunto
alti livelli, sia di gioco che di puntate; Kronom aveva vinto le prime
tre mani, ma ora erano sei mani di seguito che vinceva Lando, e l’ultima
mano si presentava ancora più accanita delle altre: Lando aveva in mano
22 punti chiari, ma faceva credere a Kronom di avere un punteggio basso,
così le puntate erano salite vertiginosamente, ed ora sul piatto c’erano
quasi tre milioni di crediti. Il Generale prese un’altra carta e con
fare trionfante le calò sul tavolo. - Ho preso “La Morte” Calrissian, ho 28
punti scuri, a meno che lei non faccia un miracolo, in finale ci vado
io - disse il Generale con l’aria di chi ha gia vinto. Lando fece i suoi calcoli, Kronom aveva
ragione, solo la carta dello “Jedi” gli avrebbe dato la vittoria, così
pescò un’altra carta e la mise dietro alle altre per scoprirla poco
per volta, poi la calò giù: - Ebbene caro Generale, sembra che io
abbia vinto un’altra volta - disse mostrando lo “Jedi” - ho 31 punti
chiari! - Doten Kronom tenne a stento a freno la
rabbia, poi si alzò di scatto ed estrasse un fulminatore nascosto nella
manica dell’uniforme: - Fermo dov’è Calrissian - disse - ora
controlliamo le sue carte. - In quel momento intervenne Karëlia, che
aveva seguito tutta la partita: - Fermo Generale, questo è compito mio,
metta giù quell’arma, e non mi costringa a sparare. - Kronom esitò lievemente, ma diede l’arma
a Karëlia, che la consegnò a Jost, il suo aiutante, e poi controllò
le carte: le guardò una per una, le passò sotto uno scanner, ed infine
disse: - Le carte sono regolari, mi dispiace Generale Kronom, lei ha
perso. - - Che cosa? Non è possibile, nessuno può
vincere sette mani di fila a Sabbacc, quest’uomo ha imbrogliato! - disse
il Generale visibilmente adirato, ma visto che non poteva dimostrare
nulla, se ne andò dalla sala imprecando: - Mi ricorderò di lei Calrissian,
sentirà ancora parlare di me! - e se ne andò seguito dai due assaltatori
che costituivano la sua scorta. La giornata finì e dopo le varie eliminazioni,
i cinque giocatori che sarebbero andati in finale furono: Lando, Droogo
Nust il Rodiano, Rosta the Hutt, Freeth il Guitariano, e Seth Faxter
un umano di Dantoine. Lando mangiò e poi fece il solito giro
sul ponte; dopo poco arrivò qualcuno. - Ciao Lando, oggi te la sei vista brutta
con Kronom, devi stare più attento - - Salve Jost, mi fidavo della tua protezione
- - Il mio capo, Karëlia non ti vede di
buon occhio, probabilmente c’è lo zampino di Wyrow - - C’è sempre lo zampino di Wyrow, e noi
due lo sappiamo bene, vero Jost? - - L’ho sempre detto che sei un tipo divertente,
ma ora dimmi...- Improvvisamente Karëlia sbucò da dietro
un angolo. - Cosa ci fai qui Jost? - disse - Perché non sei al tuo posto?
E perché parli con i clienti? Non lo sai che è proibito per tutto il
torneo? - - Mi scusi signore, ero venuto a prendere
una boccata d’aria, quando ho incontrato il signor Calrissian...- - Ora torna al tuo posto, non te lo far
ripetere - - Si signore. - disse Jost, poi si girò
di scatto e se ne andò. - Quanto a te stai molto attento Calrissian
- e se ne andò anche lui. Lando fece un giro nella sala del bar,
prese qualcosa da bere e parlò un poco con la cameriera, che, finito
il suo turno, non perse l’occasione di andargli a fare una visita in
cabina... Quella sera stessa, Karëlia seguì Jost
lo vide andare a dormire. Dopo poco, però, Jost uscì ancora dalla cabina
e tornò sul ponte, dove incontrò una persona che non sarebbe dovuta
essere lì. Karëlia lo seguì ed ascoltò i loro discorsi,
e quando fu sicuro di aver sentito abbastanza rientrò nella sua cabina
rimuginando sul da farsi. - Se le cose stanno così, domani terrò Jost
lontano da Calrissian, così vedremo come farà...- disse tra sé e sé,
poi andò a dormire soddisfatto. * * * Il giorno seguente, la partita iniziò
presto, anche perché essendo reduci dalle eliminatorie, tutti i giocatori
erano pieni di soldi, quindi il gioco sarebbe proseguito a lungo. Le prime mani furono abbastanza tranquille,
perché i giocatori si studiavano l’un l’altro. Lando era molto attento
nell’osservare i vari tic o movimenti dei giocatori: ad esempio, quando
l’Hutt bluffava, muoveva nervosamente la coda, il Rodiano invece agitava
le sue appendici auricolari, ed anche gli altri facevano cose del genere. Dopo un po’ la partita si scaldò e sul
tavolo da gioco circolarono delle grosse cifre: Freeth il Guitariano
fu eliminato quasi subito in una mano vinta dallo Hutt e stessa sorte
subì poco dopo Seth Faxter, ma nessuno di loro fece storie, d’altronde
erano giocatori professionisti. In tutta la prima parte della partita,
Lando si era tenuto in disparte, era rimasto in gioco, solo quando era
sicuro di avere una mano vincente, ed aveva lasciato che gli altri si
eliminassero a vicenda. Perché correre il rischio di combattere contro
quattro giocatori insieme, quando poteva aspettare e misurarsi con il
vincente di questi? Durante una mano, infatti, si accorse
che sia lo Hutt, che il Rodiano avevano un punteggio alto, ma tutti
e due reputavano che l’avversario bluffasse, perciò Lando si chiamò
fuori dal gioco ed aspettò di vedere chi dei due sarebbe risultato vincitore. I due giocatori cominciarono a rilanciare
a vicenda, con la cieca opinione di chi ha un punto molto alto e non
può credere che l’avversario ne abbia uno maggiore. La cifra del piatto
salì vertiginosamente, tanto che fu chiaro per tutti che il perdente
sarebbe stato eliminato. Il Rodiano, infine rilanciò di 15 milioni di
crediti, facendo salire il piatto a 35 milioni; lo Hutt non aveva quella
cifra in contanti così si rivolse al suo avversario: - Mio caro Nust,
come ben vedi non ho quella cifra, però se accetti, posso mettere sul
piatto qualcosa che vale molto di più...- - Di cosa si tratta Rosta? - Lo Hutt tirò fuori un cristallo olografico
che accese, facendo comparire l’immagine di una costruzione che fluttuava
in aria. - E’ una miniera di gas tibanna, ne sono
entrato in possesso da poco - disse, poggiando la sfera sul tavolo. Il Rodiano osservò bene l’ologramma, valutando
il valore effettivo dell’impianto, poi si decise: - D’accordo Rosta,
accetto la puntata e vedo - disse, mettendo sul tavolo tutto il mucchio
di crediti che gli rimaneva. Lo Hutt allora scoprì le sue carte, rivelando
30 punti chiari, tra lo stupore generale. Mentre tutti si congratulavano con Rosta,
Lando vide che il Rodiano non si era mosso, e aspettò di vedere il seguito. - Veramente bravo Rosta, davvero un ottimo
punteggio - disse Nust - ma forse non bastano - e rivelò le sue carte
che contavano 31 punti scuri. Lo Hutt rimase di sasso. Tutti si aspettavano un’esplosione, che
invece non arrivò; Rosta, invece, si fece una grossa risata. - Complimenti ragazzo mio, davvero ben
giocata - ghignò, andandosene poi ancora ridendo. Rosta the Hutt, era talmente ricco che
a suo confronto, anche Jabba sembrava un poveraccio, ma soprattutto,
a differenza dei suoi simili, era un giocatore ed ancor più uno sportivo
e sapeva perdere. - Meglio per Nust - pensò Lando, preparandosi
mentalmente allo scontro finale. La partita venne sospesa, per dare ai
due avversari il tempo di riposarsi; Nust andò a mangiare, Lando invece
fece una passeggiata. Dopo poco lo raggiunse Jost. - Ehi Jost, dove eri finito? Pensavo di
averti vicino durante la partita - - Lo so Lando, ma Karëlia mi ha messo
di guardia sul ponte, forse perché ieri ci ha visto parlare insieme
- disse mentre si massaggiava la schiena...ma in quel momento: - Fermo li Jost! - disse Karëlia comparso
dal nulla - non ti muovere, e tieni le mani lontane da quel fulminatore
- - Ma veramente signore, non capisco -
rispose Jost - Hai capito benissimo, invece, alza le
mani e lascia stare il blaster - Lando vide che Jost scrollava le spalle
come se non sapesse di cosa si stava parlando, ma mentre si girava,
si gettò per terra ed estrasse il blaster puntandolo verso Karëlia. Anche Lando si gettò per terra, e sentì
il rumore di due spari; quando si girò vide il corpo senza vita di quello
che era stato il suo amico Jost e Karëlia che lo guardava contrariato. Nel frattempo era accorsa molta gente
tra cui Laalb Wyrow, che subito chiese informazioni al suo addetto alla
sicurzza: - Karëlia, cosa diavolo è successo qui?
- - Lo chieda a Calrissian, credo che Jost
volesse dargli un’arma, ma quando l’ho scoperto, ha tentato di uccidermi
- - Veramente io non mi ero accorto del
blaster - disse Lando - ero gia qui quando è arrivato Jost e ci siamo
messi a parlare, poi è arrivato il signor Karëlia ed è avvenuto il fatto
- Wyrow lo guardò con occhio dubbioso ed
allo stesso tempo deluso: - Quindi Calrissian neghi che Jost ti
volesse dare un’arma... va bene, - disse Wyrow - ti credo, anche perché
non ho prove per accusarti. D’accordo signori, non è successo niente,
torniamo a giocare - - Ma signore...- obiettò Karëlia. - Ho detto torniamo a giocare - ribadì
Wyrow, e rientrarono tutti nella sala da gioco. * * * La partita ricominciò, ma l’ambiente era
molto più teso di prima, sia perché era la finale, sia per l’uccisione
di Jost. Lando stesso era abbastanza scosso, erano
anni che conosceva Jost, non si può dire che fossero amici, però avevano
lavorato insieme molte volte, e vedere un “collega” morire in quel modo,
ricordava a Lando che nel suo mestiere ci si può sempre lasciare la
pelle. Quelli erano pensieri che Lando tendeva
a nascondere dentro di se, e ad ignorare, un po’ come i piloti di caccia,
o di podracer: sanno sempre che il loro lavoro li può portare alla morte,
ma non ci pensano troppo perché pensarci non li aiuta, anzi può portarli
a sbagliare: il vero nemico non è il pericolo in se stesso, bensì la
paura che si ha del pericolo, è la paura che ti fa sbagliare, e quando
si pensa troppo alla morte e si ha spesso paura, vuol dire che è arrivato
il momento di ritirarsi. Per Lando, però, quel momento non era
ancora arrivato, anzi, probabilmente lui sarebbe morto prima che la
paura avesse potuto toccarlo, perciò, meno di due minuti dopo l’incidente,
per Lando fu come se nulla fosse mai accaduto. Indossò di nuovo la maschera di cinismo
ed opportunismo che si era creato in tanti anni di lavoro, e tornò alla
partita. Il gioco proseguì per delle ore, durante
le quali i due avversari si studiarono a fondo, poi, pian piano, cominciarono
a fare sul serio. Le mani vittoriose si succedevano con un alternanza
sconcertante: se uno dei due vinceva una mano importante, si era sicuri
che la mano dopo l’altro avrebbe recuperato, così dopo quasi una giornata
di gioco, Lando e il Rodiano si trovavano pressappoco allo stesso punto
di partenza. - Calrissian - disse Nust - di questo
passo non finiremo mai, sarebbe più veloce fare la rotta di Kessel a
velocità sub-luce. Che ne dici di mettere tutte le nostre vincite sul
tavolo e giocarci tutto in una sola mano? - Lando squadrò il rettiloide con fare sospetto.
I Rodiani non erano famosi per il loro amore per il rischio, dunque
cosa spingeva Nust ad una mossa così rischiosa? Dovette tenersi la sua curiosità. - D’accordo
Nust, ci sto, tanto più che le nostre vincite quasi si equivalgono.
- e mise tutto ciò che aveva vinto sul piatto. Altrettanto fece il Rodiano,
e poi diede le carte. La prima carta di Lando fu la Regina dell’Oscurità,
che valeva 10 punti scuri, la seconda fu invece il 6 di Zecchini, valore
6 punti chiari e la terza era il Comandante di Fiaschi, 10 punti chiari;
in totale aveva 10 punti scuri e 16 chiari. In questa particolare versione del Sabbacc,
detta Sabbacc Imperiale, si giocava con le prime due carte coperte e
con la terza ed i cambi scoperti; in questo modo il mazziere era favorito,
perché poteva rendersi conto per primo del punteggio approssimativo
dell’avversario. La terza carta del Rodiano era lo Sciocco,
13 punti chiari, quindi Lando scartò il 6 di Zecchini e chiese due carte:
prese il Male, 15 punti scuri ed il 5 di Clave, 5 punti neutri. Lando scartò allora il Comandante di Fiaschi,
quindi la carta neutra prese il valore scuro, dandogli 30 punti scuri. Nust vide i movimenti di Lando e capì
che la prima carta, quella coperta, era negativa, perciò giocò di conseguenza:
scartò il Male, 15 punti scuri, e prese il Comandante di Zecchini, 10
punti chiari ed il nove di Sciabole, 9 punti scuri, quindi lo scartò
e voltò la prima carta, un 8 di Clave, 8 punti neutri, che sommati agli
altri valori positivi gli davano 31 punti chiari. Lando mostrò la sua carta ed i suoi 30
punti scuri. Aveva perso ed il Rodiano aveva vinto. Dopo un primo momento tutti si alzarono
per andarsi a congratulare con Nust, ma Karëlia estrasse il fulminatore: - Fermi tutti, che nessuno si muova -
disse - credo ci sia qualcosa che non va - e si avviò verso il Rodiano
per controllare le carte. Le prese in mano e le controllò una ad
una; dopo poco le mise sul tavolo e disse: - Signori, vorrei attirare
la vostra attenzione sulla carta che ha dato la vittoria al nostro ospite
da Rodia - Passò il dito in un modo particolare sul
Comandante di Zecchini, che divenne lo Jedi, lo passò ancora e la carta
cambiò di nuovo. - E’ una skifter! - dissero alcuni degli
spettatori stupiti, ma il più stupito di tutti era proprio il Rodiano: - Quella non è la mia carta, state cercando
d’imbrogliarmi! - disse Nust - Andiamo Nust - disse Karëlia - le carte
le avete date voi, vorreste far credere di esservi dato una skifter
per errore e di non esservene accorto? - Vistosi messo alle strette il Rodiano
estrasse un blaster e si girò verso Wyrow: - Tu! Mi avevi dett... - Ma non finì la frase: lo stesso Wyrow
gli sparò in mezzo agli occhi con il suo fulminatore: - Non sopporto chi imbroglia ed ancor
meno chi non sa perdere - disse con calma - Calrissian, sembra che il
Torneo lo abbia vinto tu, ti faccio i miei complimenti e ti auguro buona
fortuna per il futuro, ne avrai bisogno, tutti quei soldi farebbero
gola a molti, perciò dovrai essere prudente... - consegnò la vincita
a Lando e poi se ne andò. * * * Quattro giorni dopo la Double Dice era
attorno ad Ord Mantell in orbita geo-stazionaria; Lando aveva passato
i due giorni dopo la vincita a festeggiare a bordo della Coral Vanda:
aveva offerto da bere e da mangiare a tutti, aveva rivisto la cameriera
con cui aveva “familiarizzato” sulla nave, ed aveva “conosciuto” anche
due sue colleghe ed altre tre disponibili ospiti della nave, ma poi
il terzo giorno era sparito come un Java nel deserto ed era arrivato
li per un appuntamento d’affari. Una nave si avvicinò alla Double Dice
e si pose a breve distanza in un’orbita parallela: - Double Dice, chiedo permesso di salire
a bordo - Lando conosceva bene quella voce, sorrise
tra sé e sé e rispose alla radio: - Permesso accordato, apro un cilindro
d’energia - Diede contatto sulla console ed il cilindro
si formò; dopo pochi attimi, una figura in tuta spaziale passò nel cilindro
ed entrò nella camera stagna della nave di Lando. Quando l’uomo entrò nella sala principale
della nave, Lando era li ad attenderlo. - Salve Calrissian - disse questi - tutto
in ordine? - Lando lo guardò con fare divertito e rispose:
- Salve Karëlia, o vuoi che ti chiami Vigilante? - e dopo un istante
si misero a ridere tutti e due. * * * Dopo essersi scambiati i reciproci convenevoli,
si accomodarono su un divano a repulsione, quindi Lando disse: - Ora
mi devi raccontare tutto, e non tralasciare nulla, specie ciò che riguarda
Wyrow - - Non c’è poi molto da raccontare, il
mio lavoro era quello di eliminare i giocatori pericolosi e di coprire
le tue azioni, come ho fatto con il Corelliano a cui avevi rifilato
la skifter. Poveretto ancora non ha capito il perché sia stato eliminato
- e ricominciarono a ridere. - Anche col Generale ti ho coperto - continuò
Karëlia - facendo sparire la skifter con cui lo avevi battuto. Certo
che si è arrabbiato di brutto, dovrai stargli alla larga, quello è pericoloso
- - Non ti preoccupare - si schernì Lando
- per ora non ho intenzione di arruolarmi tra le fila dell’Impero. La
Galassia è grande, spero di non doverlo più incontrare. - Karëlia lo guardò preoccupato. - Forse
non ti sei accorto di quanto sia diventato potente l’Impero, se decidessero
di cercarti, non so per quanto potresti scappare. Non fare l’errore di sottovalutarli, non
tutti gli Imperiali sono idioti come il Generale Kronom. L’Impero è un problema che i tipi come
te e me dovranno affrontare in futuro; a meno che la Ribellione non
riesca a mettere a segno un colpo come quello di Yavin, la vita sarà
sempre più difficile. - - Impero, Ribellione, mi sembri uno di
quei politici di Coruscant! - rise Lando - Per quanto mi riguarda mi
terrò attentamente fuori dalle loro beghe, non mi interessano e sono
d’intralcio per gli affari, ma ora basta con questi discorsi, continua
a raccontare. - Karëlia scrollò le spalle, per quanto
tempo ancora Lando avrebbe continuato a nascondere la testa sotto terra?
Possibile che fosse così cieco da non accorgersi che il conflitto tra
Impero e Ribellione coinvolgeva tutta la Galassia? Probabilmente se
ne sarebbe accorto a sue spese, concluse Karëlia, e continuò a parlare: - Wyrow aveva intenzione di eliminarti
dal Torneo in un modo o nell’altro: una sera ha detto a Jost di metterti
in tasca una skifter, di modo che io la trovassi e ti eliminassi, ma
io li ho ascoltati di nascosto ed ho tenuto Jost lontano da te; lui
ha cercato di rifilarti la carta lì sul ponte, ma quando l’ho sorpreso
mi ha sparato, e sono stato costretto ad ucciderlo - - Quindi Jost era d’accordo con Wyrow
- disse Lando dubbioso - non credevo... non che fossimo amici, ma abbiamo
lavorato assieme molte volte, credevo che tra noi ci fosse una stima
reciproca... - - Lo sapevi che Jost avrebbe fatto di
tutto per soldi - spigò Karëlia - calcola pure che aveva con Wyrow dei
debiti di gioco per quasi un milione. - - Ed il Rodiano? Anche lui aveva debiti?
- chiese Lando. - No, lui era d’accordo con Wyrow per
vincere il Torneo, poi avrebbero diviso a metà tutti i guadagni, almeno
così credeva Nust, probabilmente Wyrow lo avrebbe ucciso e si sarebbe
preso tutto, ma questo è un problema che non ci riguarda, anche perché
Wyrow l’ha eliminato prima che potesse dire una sola parola. - Lando si fece pensieroso. - Ma se Wyrow
mi riteneva pericoloso per i suoi piani, perché ha voluto che partecipassi
al torneo? - - Semplice - rispose Karëlia - perché
a torto o a ragione, tu sei garanzia di credibilità: molti giocatori
si sono iscritti dopo che hanno saputo della tua partecipazione al torneo.
Probabilmente hanno pensato che se si era iscritto anche Lando Calrissian,
il Torneo era una cosa seria e non una truffa. - Lando annuì rendendosi conto che era tutto
molto plausibile, poi scrollò la testa e disse: - Lo sai però qual è
la cosa che mi rode? E’ che se tu non avessi infilato la mia skifter
tra le carte di Nust, avrebbe vinto lui. Sai nelle situazioni critiche
mi sono sempre vantato di uscirne bene, ma questa volta non sarebbe
stato così - - Se è per questo, non ti crucciare, Nust
aveva barato, ma non lo potevo dimostrare, quindi ho usato la skifter,
per questo era così sorpreso: si era tenuto da parte la carta dello
Sciocco e se l’era servita, il suo imbroglio era sicuro, ma per tua
fortuna c’ero io...- - Però, mica male come tecnica, niente
tecnologia, niente prove, ottima davvero - assentì Lando - ma ora parliamo
d’affari, questi sono i 50 milioni pattuiti, se li vuoi contare, possiamo
dire concluso l’affare. - Karëlia lo guardò divertito: - Non c’è
bisogno, Lando, di te mi fido. Piuttosto, cosa farai ora con tutti quei
soldi? Non dirmi che vai in pensione!? - - No, non se ne parla, per te e per me
non esiste pensione... credo che invece li investirò nella miniera di
gas Tibanna che Nust aveva vinto allo Hutt, potrebbe rivelarsi un affare
interessante e anche molto redditizio - ammiccò Lando. - Non cambierai mai Lando! Ma forse è
meglio così. Allora addio, ci rivedremo al prossimo affare - disse Karëlia
e ritornò alla sua nave. * * * La Double Dice si trovava ora nell’iperspazio,
guidata dal pilota automatico; il suo comandante era invece nella sua
cabina a rimirare la sfera olografica della miniera che era stata dello
Hutt. Lando pensava a molte cose in quel momento:
ai suoi affari, alla sua recente vincita, alle sue ultime “conquiste”,
ma anche a quello che gli aveva detto Karëlia: Lando sapeva che l’Impero
stava diventando sempre più potente e pericoloso, molti dei suoi amici
ci avevano avuto a che fare e non tutti avevano potuto raccontarlo di
persona... Pure il suo amico Han Solo si era fatto
coinvolgere dalla Ribellione, anzi da quello che si diceva in giro pareva
che avesse partecipato e contribuito alla distruzione della Morte Nera
su Yavin, e pensare che poco tempo prima avevano scherzato insieme sulla
votazione al suicidio dei ribelli. Anche Solo aveva preso la sua decisione,
non che ci fosse granché da decidere, era impensabile schierarsi con
l’Impero, ma Lando non se la sentiva ancora di assumersi un impegno
così grosso, voleva ancora rifletterci sopra, magari gli avvenimenti
futuri avrebbero deciso per lui. Tornò quindi a guardare l’ologramma, pensando
a questa sua nuova avventura ed a come sarebbe finita, sicuramente con
un mucchio di soldi per lui, pensò, e rilesse il documento di proprietà:
“ ...le miniere e gli impianti presenti su Cloud City, pianeta di Bespin...” - Cloud City, Bespin. - disse tra sé e
sé - Però, suona bene. Vediamo quanto ci mette questa carretta ad arrivarci
- Tornò nella cabina di pilotaggio per controllare
i parametri del navi-computer; fatto questo, si sedette al posto di
comando e finalmente si addormentò. |