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Il segreto sovversivo della Forza
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di Filippo Rossi |
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1. Antiche superstizioni ed aspiranti stregoni
Nel Guerre Stellari originale (Star Wars, Episode IV: A New Hope, 1977, d'ora in poi ANH) la Forza ed i Cavalieri Jedi vengono definiti negativamente, sia dall'Impero che dalla "gente comune". È credenza comune che l'Energia che mantiene unito l'universo sia un'antica e superata religione.
Riportiamo subito un paio di esempi: sulla prima Morte Nera assistiamo ad una sfida diretta da parte di un "umanissimo" ufficiale imperiale a Lord Darth Vader, Oscuro Signore dei Sith e araldo della Forza, che difatti risponde stizzito e quasi strangola col pensiero l'offensivo militare… egli è l'Ammiraglio Motti, semplice essere umano che in quella scena definisce sprezzante la Forza come una "vecchia superstizione", qualcosa che ha fatto i suoi danni ma che ormai è per fortuna dimenticata. In un'altra scena sul Millenium Falcon (durante il primo addestramento di Luke): il pirata spaziale Han Solo, sbruffone e cinico, smonta e delegittima la Forza in faccia al Cavaliere e Maestro Jedi Obi-Wan "Ben" Kenobi, proprio uno dei suoi ultimi rappresentanti ancora viventi.
Gli unici quattro sopravvissuti "senzienti la Forza" (Obi-Wan, Yoda, Vader, Palpatine) non fanno apparentemente alcuna mossa per cercare altri esseri da poter utilizzare come aspiranti discepoli; né usano apertamente la Forza per i loro scopi. Il Maestro Yoda e Obi-Wan vivono nascosti ed hanno perso il loro status pubblico di Cavalieri Jedi. L'Imperatore Palpatine e Vader mantengono in segreto il potere grazie alla Forza, certo, ma si appoggiano pubblicamente ad una struttura burocratico-militare che utilizza la figura dei Governatori o Grand Moff e si serve di strumenti tecnologici (la Morte Nera, gli Star Destroyers) per dominare la Galassia - quel "terrore tecnologico" bistrattato dallo stesso Darth Vader. Anzi, l'Impero di Palpatine sembra incoraggiare un Nuovo Ordine che non abbia legittimazione attraverso la Forza, bensì attraverso la violenza spicciola e la repressione della dittatura militare.
Se nella Vecchia Repubblica esistevano il Consiglio Jedi ed un Tempio Jedi per addestrare dei discepoli e creare consenso intorno all'Ordine e alla Forza, questo non si verifica ai tempi dell'Impero. L'energia mistica che tutto sostiene e governa, tutto circonda e penetra continua ad esistere, beninteso, e chi sa controllarla controlla l'universo; ma l'esistenza della Forza è mantenuta nel segreto, non se ne deve parlare in pubblico, e se lo si fa la si disprezza. In ANH non sappiamo di nessun Consiglio Sith, di nessun allievo, di nessuna Accademia del Lato Oscuro, di nessun Tempio né Istituzione sociale dedicati alla Forza. Esiste solo il giovane ed avventuroso Luke Skywalker che, una volta individuato, deve essere trascinato verso il Lato Oscuro per sostituire Vader o l'Imperatore. Ma tutto questo sempre in… segreto!
2. La grande catastrofe dei Jedi
Una delle tematiche che necessariamente devono essere trattate nell'imminente Episode III di Star Wars (d'ora in poi SW) è la seguente: come mai la Forza ed i Jedi nella Trilogia Classica non solo vengano dimenticati dai più, ma (come abbiamo già visto) addirittura disprezzati da chi ne aveva solo sentito parlare; o guardati con un certo timoroso pietismo da parte di chi li aveva un tempo conosciuti - così si comporta il Grand Moff Tarkin quando si vede costretto ad affrontare con Vader lo scomodo tema del presunto ritorno di Kenobi.
I Jedi e la Forza nel periodo storico della Nuova Trilogia (ossia la Vecchia Repubblica) appaiono (tra le altre cose) come popolari depositari pubblici di un certo rispetto "religioso" o perlomeno di una funzione sociale concreta. E grazie a questo, pur in numero limitato e raramente visti in tutti gli angoli della Galassia, essi sono inseriti nella società. Non si mantengono segreti e la gente è abituata alla loro presenza e all'esistenza della Forza (si nota nella deferenza che dimostra Valorum, nell'esistenza di un Tempio Jedi nel centro di Coruscant, in battute come quella Anakin in Episode II: Attack of the Clones, d'ora in poi AOTC: "È un lavoro da Jedi", ecc.).
L'atmosfera generale della Trilogia Classica è invece opposta. È di rifiuto della Forza e dei Jedi, come se i Jedi (e di conseguenza la Forza) avessero commesso qualche terribile e deflagrante "crimine ai danni dell'umanità" - sicuramente frutto di una mistificazione dei loro nemici per toglierli di mezzo. E i Jedi ne hanno pagato e ne stanno pagando, ai tempi della Trilogia Classica, tutte le conseguenze.
È evidente che la Forza ed i Jedi, ad un certo punto della storia galattica precedente a ANH, devono essere stati violentemente screditati. Tra Episode III e ANH deve essere successo qualcosa di traumatico, catastrofico per la gente normale, il popolo, la società galattica, le istituzioni... e la colpa di questo cataclisma deve essere stata necessariamente attribuita ai Jedi; e di conseguenza alla Forza. Parliamo di un evento traumatico a livello stellare e di una conseguente caccia alle streghe a livello cosmico!
Venti anni dopo questi terribili eventi, in ANH, il risultato è che abbiamo: ufficiali imperiali che osano sfidare e denigrare apertamente Lord Darth Vader, Emissario Imperiale ex-Jedi e dotato della Forza; il contrabbandiere sbruffone, squattrinato e parolaio Han Solo che deride senza problemi l'ex-Cavaliere ed ex-Generale Obi-Wan Kenobi; ma anche, nella malfamata e periferica Cantina di Mos Eisley su Tatooine, una masnada di delinquenti alieni senza scrupoli che, al primo sfolgorare di spada laser, si allontanano timorosi e turbati dal Jedi Ben Kenobi: più la riapparizione di un antico e temuto mostro mitologico, che di un cavaliere senza macchia guardiano della pace!
3. Il grande stratagemma dei Sith
I Jedi e la Forza appaiono come i "Cattivi" nella realtà narrativa della Trilogia Classica, sia per la gente normale della Galassia (Owen Lars, i tizi della Cantina) sia per i colti e/o i protagonisti della storia (Tarkin, Han Solo). Questo per quanto riguarda i Jedi e il Lato Chiaro della Forza. Ma anche i Sith e il Lato Oscuro subiscono le conseguenze di questa grande "calunnia cosmica della Forza".
Nella Trilogia Classica i Sith di Palpatine e la Forza (Oscura) dominano segretamente la Galassia: l'Imperatore si mantiene nell'ombra, nascondi i suoi poteri dominanti e si fa passare pubblicamente per burocrate/tecnocrate/dittatore militare; non cerca assolutamente delle comode legittimazioni mistiche o religiose attraverso la sua padronanza della mistica Energia.
Il "crimine ai danni dell'umanità" di cui si è parlato, che in Episode III dovrà infamare i Jedi, è certamente organizzato dai loro mortali nemici, i Sith di Palpatine, assetati di potere e senza scrupoli. Ma i suoi effetti destabilizzanti si fanno sentire necessariamente anche su chi dà il via al processo destabilizzante. Palpatine non ha dubbi: per eliminare i Jedi non può che incriminarli, e se così facendo screditerà la stessa Forza che gli dà il Potere Oscuro… non ha importanza.
Il fine, per il blasfemo e sprezzante Palpatine, giustifica sempre i mezzi.
I Sith di Palpatine, per screditare i Jedi dominanti, devono screditare la Forza, e quindi anche loro stessi. Rimangono così "intrappolati dallo loro stessa trappola"… non possono più usare apertamente la Forza per mantenere il potere e farlo prosperare: difatti, così facendo, scoprirebbero il loro gioco e scatenerebbero un'incontrollabile rivoluzione popolare contro di loro. La minaccia è reale, e il pragmatico e calcolatore politico Palpatine non la sottovaluta. I Sith sono solo due, pur se potentissimi: per eliminare la minaccia reale di migliaia di Jedi - ma anche quella potenziale di miliardi di cittadini galattici, devono adattarsi alla situazione. L'Imperatore è sempre stato maestro in questo.
Palpatine, dopo la Strage dei Jedi e l'instaurazione del Nuovo Ordine Imperiale, deve governare una Galassia "senza Forza", in modo "laico". Permette quindi, ad un livello pubblico, il disprezzo e l'emarginazione della "antica religione della Forza" e degli stessi stregoni che "millantano" poteri mistici grazie ad essa. Ad un livello privato è, senz'altro, tutto un altro discorso…
4. L'eroismo della sovversione
Nella realtà galattica della Trilogia Classica, è dunque questa la situazione: la Forza onnicomprensiva è stata screditata e rinnegata, e con essa tutti coloro in grado di sentirla e controllarla.
Noi "pubblico" di SW sappiamo naturalmente che questa è una situazione negativa, e che la verità riguardo la Forza è tutt'altra. La Forza ci viene da subito presentata come un'energia sovrumana, "divina" e universale, da accettare e sentire per fede; e inoltre i Jedi ci appaiono da subito come i "Buoni" della vicenda, poiché umili martiri in grado di "usarla" per il bene comune - anche se nessuno nell'universo di SW non solo accetta questo fatto, ma addirittura o non lo sa o non lo vuole sapere! La conseguenza più evidente e significativa è che il pubblico di SW è indignato da questo atteggiamento diffuso, e ne rifiuta le posizioni aggressive e stoltamente cieche nei confronti della bistrattata "spiritualità" (la Forza esiste, ma nessuno nel film vuole crederci!). Di conseguenza, parteggia per chi si ribella al corrotto contesto sociale, per chi non vuole credere al falso status quo, per chi non crede alle menzogne diffuse, per chi vuole guardare oltre le apparenze grigie e tristi; parteggia per chi vola lontano dalle solite e sicure convinzioni ordinarie e ripetute per sentito dire, e si spinge con coraggio in volo tra i misteriosi ed inediti territori della trascendenza; ossia, il pubblico parteggia per l'avventuroso che si sente spinto ad affrontare la Cerca della Verità contro ogni ostacolo sociale, credenza diffusa e millantata assurdità. Il pubblico si sente spinto a fidarsi ed affidarsi alla Forza (e a Ben).
Il pubblico parteggia per l'eroe Luke, lo segue fino in fondo.
E l'eroe Luke è come noi. Luke arriva ad avere lo stesso atteggiamento nostro (del pubblico): un atteggiamento, nonostante tutto, fiducioso nei confronti delle proprie convinzioni, della verità e della speranza; ma anche e soprattutto un atteggiamento controcorrente, destabilizzante, sovversivo, innovatore, davvero rivoluzionario... perché è un coraggioso sfidare ogni convenzione e convinzione, contro tutto e contro tutti.
Luke è reso ancora più eroico dal fatto che non vuole riscattare solo suo padre ed un Ordine cavalleresco; vuole riscattare anche un'intera credenza benigna e un'intera "forza spirituale", seguendo l'esempio sommesso di Ben, in un'atmosfera di rifiuto e disprezzo generale assolutamente pesante e oppressiva. Il suo è un atteggiamento idealistico e controcorrente in una Galassia che ha evidentemente perso lo slancio spirituale e l'interesse non materialistico. Una Galassia non riesce più a guardare oltre l'apparenza delle cose, e Luke con coraggio ci riesce. Con lui, noi ci riusciamo.
Straordinariamente, il parallelo tra Lato Chiaro e Oscuro, tra Jedi e Sith, si ripete anche in questa eccezionale interpretazione dell'Eroismo. Si ripete tra eroe e villain, tra padre e figlio, tra Luke Skywalker e Anakin/Vader.
Lo stesso villain Lord Darth Vader, il Cavaliere Nero della vicenda, il Nemico, dimostra fin da subito lo stesso slancio idealistico, sovversivo e spirituale dell'eroe Luke... e lo fa fin dalle prime sequenze di ANH, lì non ancora personaggio a tutto tondo ma già caratterizzato in maniera certamente strepitosa. "Non sottovalutare la Forza", ripete in continuazione a tutti i "miscredenti" in potere: Vader si schiera apertamente dalla parte della Forza di fronte alle credenze comuni e al disprezzo diffuso, ergendosi a suo rischio ("eroicamente") in difesa della Verità contro le piccolezze delle abitudini, del materialismo e delle convenienze. E le sue motivazioni, incredibile dictu, sono le stesse dell'eroe Luke!
L'Antagonista nero e spietato, genialmente, viene posto da George Lucas, fin dall'inizio della sua vicenda personale, su di un piano esemplare, specularmente lo stesso piano di suo figlio, l'Eroe della storia: il piano idealistico, sensibile, spirituale, controcorrente, rivoluzionario e sovversivo… e per questo eroicamente simpatico. Il pubblico viene spinto a parteggiare per lui, come parteggia per l'eroe. E l'inevitabile scontro eroe/antieroe sarà, anche per questo, ancora più drammatico.
Darth Vader ha la stessa valenza eroica di Luke Skywalker. Anche quando interpreta la parte del "cattivo".
Grazie ad Alessandro "Wedge Antilles" Natoli, che nel Forum di Cloud City "Sith Council" ha dato il via alla discussione all'origine di questo scritto.
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