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La partitura di Episode II: Attack of the Clones
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a cura del gruppo "John Williams Forum" |
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La colonna sonora di Attack of the clones può riservare delle sorprese in base alla cultura di John Williams che si ha.
Se le conoscenze del compositore si fermano solo ai motivetti classici da fischiettare (Indiana Jones, Star Wars, Lo squalo) si rimane estasiati da questo lavoro perché è un superbo cocktail di musica d'azione, sentimentale, cori e rimandi a quei leit-motiv che oramai sono entrati nella testa di chiunque.
Per chi invece è all'avanguardia sulla musica da film, per chi al cinema tende prima l'orecchio e poi osserva le scene, ci si accorge che questo soundtrack avrebbe potuto dare un po' di più.
È bene subito chiarire qualcosa che potrebbe portare ad equivoci: ci sono due modi per ascoltare la musica da film:
1) Senza vedere nessuna scena.
2) Con le immagini del film che scorrono sotto gli occhi.
L'ascolto "puro" della musica, nella camera o nel salotto di casa, lascia maggior spazio alle sensazioni e all'immaginazione. La persona che lo effettua, se altamente creativa, si "costruisce" le immagini per proprio conto, guidata solo da un titolo del brano che già lo predispone (se leggo "Confrontation with Dooku" mi aspetterò un brano più o meno movimentato…). A volte ascoltare la colonna sonora comodamente nella propria stanza tende a rendere totalmente migliore, o peggiore, lo spezzone di film a cui ci si riferisce (da un punto di vista puramente musicale "Duel of fates", il pezzo corale di Episodio 1, è più emozionante senza il combattimento di spade laser perché si apprezzano meglio le parole del testo in sanscrito che viene cantato).
Coloro che ascoltano la colonna sonora direttamente al cinema vengono a contatto con sensazioni diverse poiché la visione stessa e le battute recitate (per non parlare degli effetti visivi/sonori) distolgono l'attenzione "dell'orecchio" verso il senso della "vista". Il risultato può essere "Che bella la musica di quella scena!" quando l'orchestra non ha fatto altro che abbozzare un insieme di suoni senza nessuna linearità ma che funzionano con le immagini.
Molti potrebbero dire che questa riflessione non ha senso poiché "la musica è soggettiva", tuttavia un brano da film privo di quel "quid" che lo rende tale è come…un testo di una canzone famosa in cui le frasi non hanno senso!
In relazione a quanto detto Attack of the clones possiede brani ottimi da sentire senza immagini, altri che invece vengono esaltati dalle gesta visive, altri ancora che risultano senz'anima…
La parte che sicuramente colpisce di più rispetto a tutta la partitura è il "love theme" chiamato Across the stars. Soave, quasi commovente, suonato con archi ed ottoni ma anche con un'arpa che ne intensifica il significato quasi idilliaco come se l'amore tra Skywalker e Amidala fosse portato in musica da una ninfa dei laghi di Naboo.
Sentiamo le prime note del "love theme" nel momento in cui Padmè sussurra ad Anakin: "Non crescere troppo in fretta", ed è emozionante ascoltare nei titoli di coda come tale tema di tenerezza si tramuti in una Imperial march ancora a basso volume e appena accennata. La musica di Williams a volte non suona ma "parla" accennandoci spesso con poche note un presentimento o una imminente certezza.
La ripresa finale della Imperial March crea un parallelismo con The Phantom Menace dove negli ultimi secondi del precedente soundtrack il tema di Anakin bambino sussurra la musica di Vader.
C'è chi vede in Across the stars una copiatura del soundtrack di Hook e addirittura di Braveheart. La realtà è che esistono dei passaggi simili ma parlare di copiature è esagerato. Può accadere che note uguali ma disposte sul pentagramma in modo differente ricordino un altro motivo, anche se la tonalità è diversa. In questo caso sarebbe il caso di definirle "affinità". John Williams ci regala sempre qualcosa di nuovo ad ogni suo album e parlare di "copiatura" mi sembra quasi offensivo nei suoi riguardi!
Le percussioni in Star Wars sono sempre state molto utilizzate, soprattutto in questa nuova trilogia. Esse danno un suono molto "pieno" che ben si abbina a scene dove l'azione fa da padrona. |
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In The Phantom Menace Williams usa percussioni tra le barriere di energia poco prima dello scontro tra Qui Gon e Darth Maul. Le utilizza per l'adunata Gungan che presagisce la battaglia di Naboo e anche per le celebrazioni finali dove si nota pure una squadra di Gungan-musicisti che le suonano.
Se in Episodio I questi strumenti introducono molto all'azione imminente, in Attack of the clones musicano l'azione stessa: il brano Zam the assassin and the chase through Coruscant ne è una prova evidente: 11 minuti di musica d'azione straordinaria, molto varia e in cui i tamburi sono protagonisti e riescono ad esprimersi al meglio.
Se prima ci avessero detto che Williams avrebbe scritto tanti minuti di musica così intensa che si rinnova ogni minuto, probabilmente la reazione più normale sarebbe stato lo scetticismo. Credo che questo spieghi ampiamente la bellezza del brano e anche il "superamento dei canoni" che ancora oggi esistono nella musica da film…. ma del resto John Williams ci ha ormai abituato a superarsi e a superare gli altri.
In Zam the assassin and the chase through Coruscant vi sono delle "chicche" interessanti, ovvero pezzi che non abbiamo visto (e quindi non sentito) al cinema. La scena di Coruscant è stata ampiamente ridotta per motivi di tempo…peccato altrimenti avremmo sentito addirittura delle chitarre elettriche sottolineare alcune fasi! Su questa scelta musicale si potrebbe discutere un mese poiché alcuni non vedono di buon occhio il connubio tra i suoni moderni e quelli classici di una orchestra sinfonica; ma si può anche ribattere che Coruscant è la "capitale dell'high-tech" e quindi strumenti come le chitarre elettriche non fanno altro che caratterizzare (e valorizzare) maggiormente il pianeta e chi ci vive!
Yoda and the younglings si dovrebbe riferire alla scena del quasi novencentenne maestro con i piccoli padawan. In realtà il brano è strutturato in tre parti diverse, due di queste (la prima e l'ultima) accompagnano Anakin e Padmè verso Naboo.
La prima parte termina con Across the stars e si riferisce alle parole di Anakin sull'amore incondizionato che gli Jedi dovrebbero provare. L'ultima parte si riferisce all'atterraggio del cargo stellare ai pontili di attracco di Theed.
E Yoda? Occupa la parte centrale del brano, con lo Yoda's theme del 1980 (The Empire strikes back) e subito dopo un dolce coro di bambini introduce gli "younglings" e le loro deduzioni su Kamino. Il coro sottolinea anche la bellezza della mappa stellare che viene proiettata nella stanza: una galassia olografica armoniosa che trova in voci quasi angeliche il perfetto accompagnamento alla sua pienezza.
Alcuni pensano che questo sia uno dei brani meno belli di tutto il soundtrack per lo "shake" tra le diverse fasi del film: si accorpa il tema di Yoda (saggezza e canoni morali) con Across the stars (simbolo della perdizione di Anakin), un contrasto che può non piacere. Altri asseriscono che in realtà la colonna sonora è asservita al film e non si può giudicarla in modo totalmente distaccato da esso.
In Attack of the clones il tema di Yoda è stato abbastanza saccheggiato dai responsabili del montaggio (non è certo colpa di Williams!), soprattutto nelle fonderie di Geonosis: vediamo Anakin impegnato nel ditruggere la catena di montaggio e si ascolta lo "Yoda's theme". Ma il Venerabile Maestro non c'è. Da un punto di vista del montaggio musicale questo può essere un errore perché si introduce un personaggio con la "sua" musica ma egli non è presente e neppure gli si fa riferimento.
Molto bella invece la reprise del tema alla fine del combattimento Yoda-Dooku, dove la musica si riferisce totalmente al Maestro Jedi e sembra sottolineare gli sforzi che egli compie nel sorreggere la colonna sospesa in aria.
Cacciatore di taglie è sinonimo della "famiglia" Fett.
Janfo & clone (ehm…figlio) sono presenti in due brani della colonna sonora: Jango's escape e Bounty hunter's pursuit. Il primo brano è riferito allo scontro Jango / Obi-Wan sulla piattforma di Kamino e la musica che si ascolta (prevalentemente ottoni) è estremamente riferita alle immagini: quando i laser sparano si avverte una notevole variazione nella tonalità, quando Obi viene trascinato nel vuoto si ha un attimo di silenzio (per una sua battuta di 1 secondo) e poi riprende l'orchestra.
I brani come questo sono forse i più difficili da comporre perché si deve rispettare fino al millesimo di secondo la scena da musicare.
Non è così per Bounty hunter's pursuit: la scena è per metà montata solo con gli effetti sonori delle astronavi (bellissimo il motore dello Slave-I che sembra una motocicletta dello spazio), le bombe sismiche e i "bip" della strumentazione di bordo. Nel momento in cui Jango lancia il missile a ricerca inizia il brano che risulta meno legato alle immagini come sentito in Jango's escape.
Il brano inizia veloce (con ottimi ottoni) perché Obi-Wan fugge alla morte e rallenta quando Jango pensa di averlo distrutto e si dirige a Geonosis. Geonosis è immersa nella notte e il brano si fa quasi silenzioso, suonato da archi cupi che accompagneranno Obi-Wan anche durante la sua visita negli alveari del pianeta. Questi archi, che vanno a sfociare nella "marcia dei drodi" della Federazione sentita in Episodio I, sottolineano anche il soggiorno di Obi-Wan nelle camere sterili di Lama Su dove i cloni vengono preparati. La sopracitata marcia si riferisce proprio alla visione dell'esercito di cloni.
Departing Coruscant è uno dei brani di collegamento tra due scene importanti: quella dell'inseguimento tra Coruscant e il viaggio stellare dei futuri coniugi Skywalker. Come ogni buona musica di collegamento non ci si può aspettare un brano molto innovativo: si tende solo ad accompagnare i fatti con della musica che non sia troppo fracassona e non distragga lo spettatore dalle immagini. Da notare che quando si sussurrano le parole "La Forza sia con te" tra Maestro ed apprendista inizia e si conclude quasi subito il famoso The Force theme.
Buona la musica ascoltata durante il distacco del cargo stellare dall'attracco: sottolinea con la sua potenza la fine di un capitolo oramai chiuso (le avventure su Coruscant) e la genialità di Williams vuole che tale pezzo corrisponda al raggiungimento della massima potenza del cargo, quando il suono dei suoi motori dovrebbe essere amplificato. In realtà si "amplifica" la musica e non il suono.
Il film oltre al "love theme" possiede altri due brani sentimentali, ovvero Anakin & Padmè e The meadow picnic. La loro struttura è molto strana. Anakin & Padmè racconta la cena dei ragazzi e la loro discussione d'amore vicino al fuoco. The meadow picnic invece avvolge tutta la scena sull'erba e non si disdegnano alcuni archi cupi per le scene su Kamino (o Geonosis, più o meno le tonalità sono le stesse) e per il sogno di Anakin seguito dalla meditazione mattutina.
Le prime parti dei due brani sono molto simili e si ascolta in entrambe un mini-tema suonato con il flauto, molto bucolico e espressione della tenerezza di Padmè (lo si ascolta bene in Anakin & Padmè quando lo Jedi solleva il frutto portandolo al suo piatto). In The meadow picnic lo stesso mini-tema è un po' coperto dalle cascate di Naboo in lontananza.
Se in Anakin & Padmè il brano prosegue in archi cupi intervallati da un dolcissimo Across the stars, in The meadow picnic si sboccia nello stesso "love theme" eseguito con il pieno orchestrale al massimo della potenza (la corsa sul dorso della "pecora" di Naboo). Questi sono ottimi brani starwarsiani, forse i più simili per linearità di esecuzione ai brani dedicati a Han e Leia oppure Luke e Leia.
Tatooine. Il pianeta dei due soli. Come il numero dei soli anche nella musica dedicata si possono ascoltare due temi principali: uno molto simile a quello ascoltato in The Phantom Menace nei momenti di Mos Espa. È un tema gioioso, quasi infantile, ed è giusto perché Anakin ritorna alle sue origini e ridiviene un po' bambino rivedendo Watto, C-3PO e il paese dove viveva.
Ma poi c'è una continua discesa verso temi ripetitivi (e la cosa è voluta) nonché ritmici: sottolineano la caduta di uno Jedi verso le sensazioni umane. L'ultimo baluardo del lato buono è sottolineato dal Force theme quando Anakin abbraccia Padmè, più come un'amica che come un'amante. Sarebbe questo l'amore "incondizionato" concesso agli Jedi, ma subito dopo si ritorna dritti all'Episodio I con Duel of the fates: il coro in sanscrito accompagna una swoop bike al limite della potenza che è un chiaro parallelismo verso i limiti etici e morali degli Jedi.
Il ritrovamento di Shmi è preceduto da una ricerca nel campo tusken che assomiglia molto al brano di Indiana Jones nel tempio maya all'inizio de I predatori dell'Arca perduta. |
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La morte della madre è un momento musicalmente complesso. Quando Anakin la prende tra le braccia risuona un tema simile a quello infantile sentito in Mos Espa: forse nel vederla egli è tornato bambino ed è più felice che furioso delle condizioni in cui ella versa. Poi ottoni cupi prendono il sopravvento quando la donna muore e un tripudio di violini entra in gioco quando la rabbia scoppia.
I brani dedicati a Tatooine sono somma anche di vari segmenti che si riferiscono a Dooku e ai separatisti, ad Obi Wan che cerca di contattare i suoi compagni ma tutto riconduce ad un leggero coro che riporta Anakin di nuovo dai Lars. Il tema monta sempre di più fino alla Imperial march e al grandioso Emperor's Throne Room durante la confessione del massacro.
Poi, a commento del funerale, una Imperial march molto tenue e negativamente scarica. Archi ed ottoni riportano il tema alla sua normalità tralasciando i temi del male e riportando lo Jedi alla sua ragione; si parte per salvare Obi Wan!
L'arena di Geonosis è un fulcro dell'intera esalogia di Star Wars. Qua cominciano a delinearsi i destini di molte persone: i Jedi sono decimati, quasi a presagire il loro futuro. La guerra inizia, e proseguirà nella ribellione contro l'Impero.
La musica di uno dei più grandi scenari (il brano è Love pledge and arena) dell'epopea di Lucas inizia con Across the stars suonato in modo molto triste, malinconico, come se stesse per suggelare la fine di un amore. È curioso ascoltare come la parte musicalmente più potente del "love theme" si ottenga con la panoramica sugli palti gremiti dell'arena: come se si volesse suggerire che quella tristezza nel brano è dovuta ai Geonoisiani e al loro gioco di morte.
Poi tutto cambia radicalmente: una marcetta intrisa di archi e rulli di tamburo (ricorda quasi una esecuzione militare della Francia rivoluzionaria) lascia il posto a degli ottoni. E segue un crescendo del solito tema (con poche variazioni), con l'aggiunta di nuovi ottoni con suoni sempre più squillanti. L'esecuzione verso la fine si fa più veloce e si ascoltano di nuovo Across the stars e The Force theme suonati velocemente poiché la gravità della situazione non richiede indugio. Lo spegnimento del brano avviene con l'entrata nell'arena dei droidekas che bloccano la scena nel silenzio fino all'entrata di Mace Windu.
Ecco il brano preferito da molti, Confrontation with Dooku and finale. Questo è uno dei brani migliori per molteplici motivi. La musica varia ogni trenta secondi e Williams fa uso di un elemento che in Star Wars non aveva mai utilizzato: un soprano. Vi ricordate quando Dooku ritorna con la sua navetta a Coruscant e incontra Sidious? Appena "parcheggiata" la navetta fa la sua entrata dall'ombra il Sith incappucciato e inizia un commento musicale lirico femminile (il soprano appunto) che ha la stessa intensità del coro maschile del tema dell'Imperatore. La voce femminile in questione è esasperata, in pena, sembra quasi urlare una maledizione che presto Sidious si accingerà a far divenire realtà. Con questo espediente Williams ha fornito il Lato Oscuro della Forza di tutta la coralità tragica che ci si può immaginare. Adesso "il suo viaggio verso il Lato Oscuro è finalmente compiuto…"
E poi la Imperial march che esplode dopo il presagio di Yoda… Palpatine che osserva con un pugno di senatori i suoi futuri eserciti. L'immagine non indugia sulla figura del Supremo Cancelliere come se si volesse far capire a chiare lettere che la marcia è più dedicata a lui che ai cloni marcianti.
Infine di nuovo il "love theme" con Anakin e Padmè finalmente sposi sulle rive dei laghi di Naboo. Il brano è molto rumoroso come se fosse giunto a giusto compimento. Oramai l'uno sa di essere amato dall'altra e non c'è più nessun pregiudizo o imposizione che possa contrastarli. L'orchestra non può far altro che accompagnare a pieno regime tuto ciò, con gli strumenti che urlano l'amore traboccante della scena.
Chiude la solita ed eccezionale fanfara di tutti i film di Star Wars seguita dal brano guida dell'episodio in questione: in questo caso non poteva essere che Across the stars.
Alla fine il giudizio che ci si può fare è molteplice e questo ha dato e dà tutt'ora adito a discussioni. Per alcuni l'intera colonna sonora è valida qualitativamente ma non quantitativamente: ci sono pochi brani rispetto a The Phantom Menace e questo influisce sulla caratterizzazione dei vari segmenti del film: non c'è un brano che riassuma il tema di Kamino, per esempio. Kamino è spezzato in un paio di altri brani, come se la musica del CD fosse registrata direttamente dal film (dove Kamino prende posto tra i baci dei due futuri coniugi e le loro scampagnate..). In The phantom menace questo non avveniva: persino il capitano Panaka e i suoi soldati avevano il loro tema personale!
Tuttavia altri trovano questo lavoro così gratificante dal punto di vista sonoro che non esitano a mettere in secondo piano la poca caratterizzazione delle tracce.
La caparbietà di Lucas nell'editare 4 diverse confezioni con le "faccione" dei diversi personaggi ha fatto ben sperare all'inizio facendo esclamare "Se hanno i soldi per fare 4 edizioni, ci regaleranno un Signor CD". Così non è stato. L'operazione commerciale di questo lavoro è stata a dir poco ridicola: esiste un "bonus track" intitolato "On the conveyor belt" (letteralmente "Sul nastro trasportatore") e tutti si chiedono che senso avesse farne un "bonus". Poi si vocifera che non sia presente in tutte le copie del soundtrack (tra l'altro è un ottimo brano, con gli ultimi magnifici 30 secondi di azione sentiti nei corti trailer TV e nella scena in cui il braccio di Anakin è saldato al metallo).
E poi l'obbrobrio più totale: musica di The phantom menace riassemblata per l'occasione. A volte pare di essere nel mezzo della battaglia Gungan piuttosto che a Geonosis! Provate ad ascoltare i 30 minuti della battaglia finale con orecchio attento e vi accorgerete che quasi non c'è un pezzo nuovo! Non si sono azzardati a mettere questa musica nel CD, forse proprio per la consapevolezza di mancanza di originalità che avrebbe mandato in bestia gli acquirenti: si devono ricordare le prime frasi di questo articolo quando si è accennato al fatto che a volte si ci trova di fronte ad accozzaglie di note senza né capo né coda che però possono far risaltare bene le immagini. È il caso di questi ultimi 30 minuti di film.
Non dovrebbe essere colpa di Williams, ma di un maldestro montaggio sonoro. Tuttavia circolano delle indiscrezioni: Lucas che non ha montato la musica perché non gli piaceva, Williams che non ha fatto in tempo a comporre musica per la battaglia per altri suoi lavori imminenti, Williams che ha composto musica mai ascoltata e che probabilmente vedrà la luce in un doppio CD "ultimate edition" come è accaduto per "The phantom menace".
Non parliamone più, per adesso, perché potremmo gettare fango su cose e persone che forse non lo meritano. Forse all'uscita del DVD avremo le giuste spiegazioni.
Per concludere, Attack of the Clones è senza dubbio la più romantica colonna sonora che Williams abbia scritto per i film di Star Wars. Non è la più cupa come era stato pronosticato.
Come visto sopra è anche la più chiacchierata ed in tutto questo non ci rimane che una cosa: ascoltare di nuovo il CD (e ci raccomandiamo, rigorosamente originale!) in attesa dei temi del Lato Oscuro di Episodio III.
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