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La lettera di rifiuto della Universal, autunno 1975
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a cura di Davide Canavero |
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Se pensate che la futura grandezza di Star Wars e, più prosaicamente, il suo potenziale commerciale siano apparsi subito palesi a tutti, vi sbagliate di grosso. Prima che la 20th Century Fox accettasse —nella persona di Alan Ladd jr.— di produrre il film di Lucas, molte altre blasonate major hollywoodiane avevano sbattuto la porta in faccia al regista, decise a non scommettere su un prodotto arduo da realizzare e rischioso.
Una di queste major fu la Universal. Ecco la lettera —non si conoscono con certezza mittente e destinatario— con la quale si esprime la volontà di non imbarcarsi in un'avventura produttiva difficile e dai risultati tutt'altro che certi, più per una diffidenza verso Lucas regista che non verso la sceneggiatura da lui proposta.
Data: (forse autunno 1975)
A: ???
Da: ???
Oggetto: "The Star Wars", sceneggiatura di George Lucas (probabilmente la terza "draft")
To my mind, we're really rolling dice with this kind of a project, but I think the concept here (at least in terms of what has been done so far with the genre), is rather exciting, and combined with the potential action inherent in the piece, it seems to me an attractive possibility in many ways.
On the other hand, a great deal of this screenplay (above the special effects and make-up problems) is going to be very difficult to translate visually. I'm thinking particularly in terms of our robot "heroes", Threepio and Artoo.
And even if all visuals and special effects work perfectly, the story could be ultimately no more than an interesting exercise if the audience doesn't completely understand the rights and wrongs involved, and just as important, have absolute empathy with young Luke Starkiller. And it is in these areas I believe the script still needs work. Action and adventure abounds. We still need more from the characters.
Bottom line: If the movie works, we might have a wonderful, humorous and exciting adventure-fantasy, an artistic and very commercial venture. Most of what we need is here. The question, in the end, is how much faith we have in Mr Lucas's ability to pull it all off.
Dal libro "Empire building. The Remarkable real-life story of Star Wars", di Garry Jenkins, Simon and Schuster (London) 1997: p. 41-42.
Ci piacerebbe pensare dov'è oggi e cosa pensa il troppo prudente analista della Universal che, formulando questo giudizio, fece perdere alla propria casa di produzione quello che può essere senza tema definito l'affare del secolo! E il suo rifiuto fu tanto più grave poiché egli aveva intuito, entro certi limiti, che poteva trattarsi di un'avventura fantastica appassionante; ma il punto è che non nutriva sufficiente fiducia nell'ancora poco conosciuto Lucas. Una mancanza di coraggio che costò cara.
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