Trama:
Anakin e la sua flotta si frappongono tra Grievous e la conquista del sistema chiave di Bothawui. Kenobi consiglia la ritirata e lo appoggia Ahsoka: il suicidio non è la via dei Jedi per affrontare le crisi. Ma come Kenobi non ha mai dato ascolto al suo padawan, così anche Anakin non dà ascolto alla propria. Decide di proseguire nella resistenza adottando una strategia completamente nuova: collocare la flotta dietro gli anelli del pianeta, attendere la flotta di Grievous e poi attaccarla alle spalle in un modo del tutto imprevedibile.
La flotta separatista giunge a Bothawui e Grievous ordina che le navi attraversino il campo di asteroidi dell’anello planetario per sorprendere i repubblicani: massima energia agli scudi frontali e la poppa delle navi sguarnita perché protetta dagli asteroidi stessi.
La squadriglia oro di caccia V-19 decolla dalla Resolute, guidata dal Gold Leader Skywalker, sul suo caccia Jedi Delta-7B. La missione è quella di spingere le fregate separatiste dentro la trappola preparata per loro. Grievous ordina di aprire il fuoco sugli incrociatori della Repubblica che, sottoposti a un attacco così massiccio, non potrebbero resistere a lungo. Una delle navi classe Venator, danneggiata, perde il controllo; e intanto anche tra i caccia della squadriglia oro si registrano delle perdite.
Anakin accelera verso i nemici e ordina di far scattare la trappola. Gli asteroidi più grandi alle spalle delle navi separatiste sono pieni di camminatori AT-TE che aprono il fuoco contro la poppa delle navi di Grievous, lasciata senza protezione. I danni che infliggono alle navi nemiche sono massicci: gli scudi vengono ridistribuiti e a quel punto gli incrociatori della Repubblica aggiungono il loro fuoco di prua intrappolando i separatisti.

Anakin distrugge il ponte di una delle navi e Grievous abbandona la propria prima che sia tardi fuggendo a bordo del suo caccia personale. Appena Anakin lo nota si lancia all’inseguimento, determinato nel suo intento, troppe volte rimandato, di eliminare il Generale cyborg. Mentre Grievous sta per saltare nell’iperspazio, il caccia Delta-7B di Anakin e R2-D2 viene danneggiato da un detrito e perde potenza: i tentativi di rimetterlo in sesto provocano un’esplosione e il caccia viene proiettato fuori controllo nel campo di asteroidi dell’anello planetario.

In seguito Anakin si risveglia nell’infermeria della Resolute senza ricordare cosa sia accaduto. La missione è stata un successo, la sua vita è salva ma, come gli rivela tristemente Ahsoka, R2 è perduto. Nel briefing olografico con Obi-Wan Anakin anziché essere fiero della vittoria appare profondamente turbato agli occhi del suo vecchio maestro. La ragione sta nell’attaccamento possessivo e affettivo a quel piccolo droide astromech, la cui importanza Kenobi non riesce a comprendere: si tratta di un comunissimo droide, eppure Anakin desidera partire alla sua ricerca. Skywalker confessa che, dopo tutte le loro avventure insieme, non ha mai cancellato la memoria, e dunque la personalità, di R2. Ciò significa che il droide è ancora programmato con tutte le informazioni tattiche della Repubblica, compresa la posizione delle basi. Kenobi è scioccato e allarmato: bisogna trovarlo subito, prima che cada nelle mani dei Separatisti.

Nell’hangar si prepara la Twilight per la missione di recupero e Anakin vi trova Ahsoka che gli presenta il sostituto di R2, R3-S6, astromech di ultima generazione, che soprannomina “Dorato”, droide navigatore perfetto –secondo i suoi entusiasmi malriposti- per il Capo Oro della squadriglia Oro. Anakin non condivide e continua a struggersi nella mancanza del suo piccolo amico perduto, che nessuno può sostituire.
La Twilight ispeziona i relitti nel campo di asteroidi, trova i resti del caccia Jedi Delta-7B ma quando i fari lo illuminano l’alloggiamento dell’unità R2 appare vuoto. Gli scanner non trovano traccia di R2 ma segnalano una nave nelle vicinanze. Si tratta delle nave di un rigattiere trandoshan, la Vulture’s Claw. La Twilight attracca al cargo e Anakin e Ahsoka salgono a bordo con poncho e abiti civili che non diano troppo nell’occhio.

L’odore è insopportabile: dopo un esame da parte di un occhio elettronico appare Gha Nachkt, un trandoshano grasso, puzzolente e sospetto. Anakin si finge un normale acquirente che vuole comprare un droide serie R2. Gha Nachkt afferma di non averne più visti da parecchio tempo, ma forse qualcosa potrebbe essere rimasto nella sua stiva. Vi introduce i due visitatori avvertendoli di stare attenti ad alcuni pezzi unici presenti là. Anakin e Ahsoka esplorano la stiva e trovano un paio di droidi assassini IG.

Anakin ordina a R3-S6 di accedere all’inventario e sente il trillo familiare di R2-D2 da qualche parte. Chiede al droide dorato di aprire un vano cargo, ma il piccolo droide imbranato accende invece le luci e attiva i droidi assassini. Anakin e Ahsoka sono costretti ad accendere le spade laser per difendersi. Una volta distrutti, Anakin rimprovera aspramente il nuovo droide dorato per gli errori commessi, che mai R2 si sarebbe concesso. Il portello desiderato viene aperto ma Anakin vi trova Gha che protesta. Il Jedi chiede la restituzione del suo droide ma il disgustoso rigattiere continua a negare e lamenta il disastro nella sua stiva. Una volta partita la Twilight, Gha contatta Grievous su un canale segreto per dirgli che si sta recando al punto di rendez-vous per la consegna della preziosa unità R2. Se un Jedi è venuto a cercarla il suo valore dev’essere grande… ma Grievous taglia corto con qualunque tentativo di tirare sul prezzo.

Kenobi ritiene che a questo punto R2-D2 si possa dare per distrutto nell’incidente al caccia. La nuova missione è quella di trovare la stazione di ascolto separatista che consente a Grievous di intercettare le comunicazioni della Repubblica. Anakin intende dividere le sue forze pattugliando l’area esterna dello spazio sospetto e lasciando alle altre navi il controllo della zona centrale. Il suo caccia si aggancia a un anello per il salto nell’iperspazio.
A bordo del Vulture’s Claw, mentre Gha Nachkt dorme, R2 cerca di liberarsi facendo saltare il proprio bullone di costrizione contro lo stipite di un portello e si muove per la nave. Purtroppo si imbatte in un droide assassino IG: ma lo attira in un vano e, interfacciandosi con i sistemi della nave, spalanca un portello pressurizzato proiettando il droide nello spazio. Purtroppo Gha Nachkt lo trova ponendo fine alla sua fuga.

Anakin esce dall’iperspazio in una zona di spazio sospetto. Chiede a R3 di attivare gli scanner a lungo raggio ma il “barattolo” maldestro attiva invece i segnalatori a lungo raggio. La posizione di Anakin viene subito individuata da Ahsoka sulla Resolute; la padawan ordina allora alle truppe di prepararsi perché qualcosa dev’essere andato storto. Ma il segnale sciaguratamente trasmesso viene captato anche dalla flotta di Grievous che piomba sul posto dall’iperspazio nel giro di pochi secondi, compiacendosi che il Jedi sia caduto nella sua trappola. Ad Anakin non resta che un fuga disperata. Skywalker ordina all’astromech dorato di preparare il salto nell’iperspazio e questi invece sgancia i motori ad anello per il salto, lasciandolo alla mercé dei nemici. L’anello poco dopo viene abbattuto e la fuga dovrà essere compiuta con i soli motori sub luce. Anakin è fuori di sé per la collera verso lo stupido droide dorato.

Dalla nave di Grievous vengono lanciati tutti i caccia droide a disposizione: essi sganciano missili a volontà contro Anakin, il quale adotta la strategia di spegnere i motori e far fuoco sulle tesate. Ma R3 fatica a riattivare i motori e segnala il malfunzionamento degli stessi sistemi d’arma. Per fortuna Ahsoka e il capitano Rex arrivano a bordo della Twilight per dar man forte ad Anakin abbattendo i droidi caccia: appena i motori del caccia Jedi Delta-7B ripartono Anakin si dirige dentro l’hangar della Twilight, nel quale atterra fortunosamente. Con Skywalker a bordo, Ahsoka guida la Twilight direttamente in mezzo ai due incrociatori separatisti, ritraendo l’alettone inferiore e passando così vicino alle navi da fare scintille. I caccia inseguitori invece si schiantano e mentre le due navi madri evitano la collisione, gli eroi della Repubblica fuggono nell’iperspazio.

Dopo la deludente prova di inefficienza di R3-S6, Anakin è sempre più determinato a ritrovare il suo R2: sente che è ancora là fuori da qualche parte.
Commento:
Il sesto episodio si presenta come molto
vario e avvincente. Il tema conduttore è quello del
senso di attaccamento che Anakin prova verso gli esseri cui è legato emotivamente. Obi-Wan è convinto che Anakin si stia ossessionando troppo all’idea di acciuffare Grievous, ennesimo esempio di materia sulla quale il Prescelto
non riesce a esercitare la virtù Jedi del distacco, anche in un caso come questo in cui il legame è di tipo negativo; si tratta pur sempre di una partecipazione passionale troppo forte e coinvolgente alle vicende in sé e nei confronti delle persone interessate. Grievous è un nemico ma, già in episodi precedenti, abbiamo visto Anakin perdere il sonno all'idea di raggiungere l'obiettivo di catturarlo e ucciderlo (tema che diverrà rilevante all'interno della trama di Episode III).
Poco dopo, una volta perduto R2-D2, Anakin dimostrerà ancora una volta il proprio attaccamento, in misura ancora maggiore dal momento che
il piccolo droide è per lui un membro della famiglia; e in generale nell'universo di
Star Wars i droidi tendono a essere considerati esseri senzienti benché non organici.
L'episodio è caratterizzato da un paio di
battaglie spaziali di notevole efficacia, dimostrando ancora una volta una tendenza spiccata di questa serie (dunque tout court del suo demiurgo Dave Filoni?) a privilegiare le battaglie ambientate nel magico vuoto spaziale a scapito di quelle campali, cui ci hanno abituato i Prequel cinematografici. Dopo il "tradimento" del sense of wonder dello spazio profondo operato dai film, questa serie sembra incamminata su un
recupero ormai sistematico di quella affascinante dimensione. Un ritorno a uno Star Wars più "spaziale".
L'idea centrale nella scena degli anelli di Bothawui è quella di
usare in una battaglia spaziale persino mezzi di terra come i camminatori AT-TE, con effetti devastanti sul nemico e benefici ai fini dell'innovazione artistica. Già nel secondo episodio avevamo assistito a uno scontro nello spazio condotto con mezzi di terra (in quel caso cloni e persino un Jedi!); qui la credibilità tattica della scena è ancora maggiore.
Viene citato il pianeta
Bothawui, noto ai cultori di expanded universe come il pianeta dei bothan, e viene recuperata con Gha Nachkt la specie rettiloide dei
trandoshan, conosciuta all’epoca di TESB con il cacciatore di taglie
Bossk; nonché i
droidi della serie IG, come IG-88, che proprio insieme a Bossk faceva parte dei cacciatori di taglie ingaggiati da Vader in TESB; I droidi IG, inoltre, erano apparsi al servizio di Durge anche nella prima serie animata Clone Wars, su Muunilinst.
Una delle star, per quanto discutibile e controversa, dell'episodio è
R3-S6, l’improbabile rimpiazzo di R2: esso rappresenta l’elemento (tragi)comico dell’episodio, con le sue doti diametralmente opposte al più famoso droide astromech: è maldestro, ingenuo, imprevidente. Quasi troppo stupido per non destare qualche fondato sospetto...