background epico
Uno dei punti di forza della saga è l'impressione netta e fascinosa che ciò che si vede non sia che una piccola parte di un'epopea più vasta; il che è più che mai vero. L'accennare di sfuggita a guerre passate (le Guerre dei Cloni) alla Repubblica caduta, ai Jedi ormai scomparsi lascia intendere che esiste una profondità nell'universo descritto, che appare subito un po' più credibile. Un espediente di questo tipo è un vero toccasana in una saga come questa che, senza tali echi storici inventati, apparirebbe simile a un fumetto piatto (in effetti è imparentata coi fumetti, Flash Gordon sopra tutti): ecco allora che Lucas, nell'atto di creare una nuova mitologia, ha sentito come vitale rafforzarne la credibilità e la complessità. Questa profondità del background epico è simile a quella che J.R.R. Tolkien, l'altro grande creatore di mondi di questo secolo, ha creato a poco a poco per la sua Terra di Mezzo, con la differenza che la sua costruzione fantastica poggiava maggiormente su miti autentici del passato. Lucas ha creato tutto da zero, o quasi: se pure certi spunti rimandano a miti famosi è nella visione d'insieme che un universo come quello di Star Wars non si era mai visto.
Lucas non racconta tutto. Non ha creato una serie di telefilm per narrare, episodietto dopo episodietto, tutta la linea temporale da lui creata. Egli lavora con cura per anni e produce importanti episodi, capitoli fondamentali di una saga più vasta, scegliendo i fatti notevoli; la stessa tecnica della tragedia classica, delle epopee antiche e di Tolkien, consistente nel narrare un solo blocco di eventi importante. Pensiamo all'Iliade e alla scelta non banale di narrare solo poche settimane dell'ultimo anno della guerra di Troia, e, sorprendentemente, non la presa della città, che pure è così famosa. La storia esisteva, era narrata dagli aedi, ma l'opera letteraria compiuta non coincide con l'interezza del "background" storico, ma con una selezione ristretta. Se l'Iliade fosse stata un telefilm avremmo visto pezzo dopo pezzo tutta la storia, e non avrebbe avuto la stessa efficacia. La potenza della saga lucasiana spesso sta anche in ciò che non racconta, ciò che non mostra dinanzi ai nostri occhi e che tuttavia diventa famoso (come la presa di Troia): le Guerre dei Cloni sono state famose per più di due decenni, senza che fossero messe "in scena", ma soltanto accennate (si veda il concetto di "glimpse").
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