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(Star Wars e l'Eroe Mitologico)
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     1.9 L'Attraversamento della Prima Soglia

     Quando il Millennium Falcon inizia ad avvicinarsi alla meta stabilita, i suoi passeggeri si accorgono che il pianeta è scomparso ed al suo posto rimane solo una fitta nuvola di detriti spaziali; è stato distrutto dall'enorme base imperiale, la Morte Nera. Attirati quindi dalla forza gravitazionale di quest'immensa opera distruttiva, si ritrovano nel suo interno: un enorme labirinto pieno di stanze, di lunghissimi corridoi e d'insidie. Ognuno di loro avrà ora un obbiettivo ben preciso: Ben dovrà distruggere il raggio gravitazionale che tiene la loro nave bloccata sulla base spaziale, Han Solo e Luke dovranno trovare la principessa, liberarla e farla scappare.
     Nella mitologia classica, il labirinto ha sempre avuto un ruolo importante in quanto metafora della nostra esperienza di vita. Il labirinto, toglie ogni punto di riferimento al malcapitato che vi si perde e che, solo una volta uscito, potrà capirne oggettivamente la forma ed il significato.
     Ritorna in mente anche il classico triangolo "eroe-mostro-donna in pericolo" nel quale l'eroe deve imbattersi in un mostro per recuperare una donna in pericolo. Leia, tenuta prigioniera dal cavaliere nero Darth Vader, si trova nell'interno della Morte Nera in una delle tante stanze segrete del suo labirinto. Il personaggio della principessa è sì in pericolo, ma non sembra essere solo una povera vittima in cerca d'aiuto; Lucas voleva un personaggio femminile che si allontanasse dallo stereotipo classico della damigella preda passiva degli avvenimenti. Leia, infatti, è una donna emancipata con grandi capacità organizzative che si è rifiutata di tradire la Ribellione pur andando incontro alla tortura.
     Secondo la teoria junghiana degli archetipi, Darth Vader, è un perfetto rappresentante dell'oscurità: è potente, privo di pietà ed incarna con la sua maschera nera e la sua armatura le forze del male (20).
     Leia, invece, appare come una donna gracile vestita di bianco, il suo opposto angelico sotto ogni punto di vista; minuta e femminile, vestita con un semplice drappo è la leader di una passionale ed affiatata ribellione contro un sistema sterile, impietoso e tecnologico.
     Ma Leia non è soltanto un simbolo ma una persona concreta con grandi capacità d'azione, è un comandante militare, una sorta di Giovanna d'Arco della Ribellione. Essa rappresenta l'ispirazione di Luke ed è proprio nel secondo capitolo della trilogia (l'Impero colpisce ancora), che lo salverà come fece Beatrice (21) con Dante nella Divina Commedia.
     Incontriamo ora un altro elemento mitologico da esaminare: gli eroi si trovano di fronte ad un pericolo che difficilmente, con la propria forza ed abilità, riusciranno a superare. La Morte Nera li ha risucchiati ed inghiottiti nel proprio interno; in pratica si ritrovano nel compressore di rifiuti dell'intero pianeta artificiale, in procinto di essere stritolati e gettati nello spazio profondo.
     Come per Giona (22) nel ventre della balena, questo episodio è l'esempio di un tema mitologico universale, il tema dell'eroe che viene inghiottito nel ventre del mostro per poi uscirne trasformato.
     Per Campbell, quest'immagine rappresenta una discesa nelle tenebre e da un punto di vista psicologico, la balena, il drago o il mostro rappresentano la potenza vitale racchiusa nell'inconscio. Metaforicamente l'acqua è l'inconscio e la creatura che sta nell'acqua è la vita o comunque l'energia dell'inconscio che ha sopraffatto e messo sotto controllo la personalità conscia (23).
     Nel primo stadio di questo tipo d'episodio, l'eroe, dopo aver abbandonato tutto ciò che gli era familiare, giunge ad una soglia, sulla sponda di un lago o del mare dove incontra il mostro.
     La personalità cosciente viene quindi a contatto con un'energia inconscia che non è ancora in grado di affrontare; per riuscire egli dovrà superare tutte le prove di un terrificante viaggio in cui imparerà a dominare con le proprie forze le tenebre e riemergerà, infine, pronto per una nuova vita.
     Tornando a Star Wars, Luke ed i suoi compagni riescono ad uscire dal ventre della Morte Nera con l'aiuto dei due droidi della principessa così come nell'antico mito del Minotauro (24), Teseo riesce a fuggire dal labirinto con l'aiuto del filo donatogli da Arianna.
     Il cammino attraverso i labirinti della Morte Nera, rappresenta un primo livello di superamento nell'iniziazione degli eroi che ora escono rinati e cominciano a comportarsi in modo differente, come un team affiatato.
     Han, personaggio egoista e materialista, rischia la propria vita affrontando da solo le truppe imperiali; Luke salvando Leia da un profondo precipizio con un'azione di gran coraggio, mostra che la sua magica trasformazione, da adolescente ad età adulta è in pieno svolgimento.
     Mentre il gruppo è intento a liberare la principessa, Ben è riuscito a liberare il Millennium Falcon, ma al suo ritorno dall'hangar incontra Darth Vader. L'incontro a singolar tenzone, rappresenta nella mitologia medioevale l'elemento culminante: Ben ha ormai concluso con successo la sua funzione; ha condotto Luke oltre le prime prove, gli ha donato una spada magica (talismano), lo ha introdotto alle vie della Forza, gli ha trovato dei compagni di viaggio ed a reso possibile la sua fuga con la principessa dalla Morte Nera.
     Ora Luke dovrà andare avanti con le proprie forze e lasciare il proprio mentore così come Re Artù si rende indipendente da Merlino una volta raggiunta la propria maturità.
     Ben saluta con serenità il suo discepolo e, conscio di non poter affrontare Darth Vader, si fa uccidere senza opporre troppa resistenza. Solo più avanti Luke capirà il significato di quel gesto; capirà, infatti, di aver interiorizzato quella guida nella propria coscienza e che, nel momento del bisogno, questa tornerà in forma di spirito per aiutarlo.
     Dopo aver superato il primo livello dell'iniziazione, gli eroi sono pronti per un confronto più diretto con l'Impero. Alla base dei Ribelli viene organizzato l'attacco alla base nemica sfruttando i piani segreti custoditi nella mente di R2-D2. Luke si unisce al resto della flotta ribelle per affrontarla. Nei miti classici come quello sotteso al duello biblico fra Davide e Golia, entrambi i contendenti hanno una simile quantità di forza ma di qualità differente. Da una parte abbiamo la forza bruta, fisica ed istintiva, dall'altra una forza che proviene dalle capacità interiori dell'eroe, dalla sua fede che lo guida nell'astuzia. Così come Davide uccide il gigante Golia scagliandogli contro una pietra con una piccola fionda, così Luke e la Ribellione dovranno, con le loro piccole navicelle, riuscire a colpire un minuscolo punto della Morte Nera (il suo tallone d'Achille) per distruggerla; il successo della missione dipenderà dall'accuratezza con la quale riusciranno a colpire l'obbiettivo.
     Han, rimane inizialmente scettico sulla possibile riuscita dell'operazione, intasca la ricompensa per aver liberato la principessa e abbandona gli altri prima dell'inizio della battaglia; ma, nel momento più concitato del combattimento, sarà proprio lui a cambiarne le sorti salvando Luke dalle grinfie di Darth Vader. Il primo stadio di trasformazione è completo anche per Han che compie un gesto eroico rischiando la propria vita per salvare il suo amico. Da mercenario materialista ed egoista, scopre di avere capacità che prima gli erano ignote, come la compassione.
     Nel momento in cui Luke si sta avvicinando al punto debole della Morte Nera, una voce dal suo inconscio, la voce del maestro defunto, gli suggerisce di usare la Forza, quella capacità che solo ora riuscirà a mettere in atto.
     Ben, ormai, è parte di Luke che, seguendo questo potere interiore riesce a centrare il minuscolo bersaglio ed a portare la Ribellione al trionfo. Il primo capitolo della trilogia, si conclude ma segna soltanto l'inizio di una lunga avventura che porterà verso nuove ed inaspettate rivelazioni ed imprese che gli eroi dovranno affrontare.
     All'inizio del secondo capitolo della trilogia l'Impero colpisce ancora (1980), il viaggio dell'eroe è nella parte centrale del proprio cammino. Le forze del male non sono ancora state sconfitte e Darth Vader è riuscito a sfuggire alla distruzione della propria immensa base spaziale.
     Nuove vicissitudini ostacoleranno il cammino di Luke ed i suoi compagni portando con sé altri momenti d'illuminazione e di profonda comprensione.
     Questo capitolo è forse il più cupo dell'intera trilogia e gli avvenimenti, la cattura, il recupero e la fuga, si fanno sempre più oppressivi e difficoltosi.
     Il motivo della caccia e quindi della cattura, si ripete più volte in questo capitolo attraverso la figura del cacciatore di taglie che già avevamo incontrato nel personaggio di Greedo. Ora i cacciatori di taglie, i Bounty Hunter, coprono un ruolo fondamentale nel momento in cui Darth Vader ne assolda un affiatato gruppo per cercare i compagni di Luke.
     Sono passati ormai tre anni dalla distruzione della Morte Nera da parte della Ribellione; Luke ha praticamente firmato un patto di fedeltà e responsabilità con essa e si trova quindi in una situazione di stallo come se si trovasse congelato in ruolo ben definito. Per procedere nella sua crescita ed abbandonare questo momento d'immobilità, l'eroe si troverà nuovamente in una situazione di perdita e di abbandono.
     Il film si apre quindi con Luke che, durante una perlustrazione nei pressi della base ribelle sul pianeta Hoth, viene attaccato da un wampa, una creatura delle nevi dalle sembianze di un gigantesco orso bianco; dopo aver perso i sensi, si risveglia nella tana del feroce predatore ma con l'aiuto della Forza riesce a recuperare la propria spada laser e a fuggire. La notte è ormai scesa ed il freddo si fa insopportabile; Luke cade a terra privo di sensi e, nel momento in cui percepisce che le forze lo stanno definitivamente abbandonando, una visione di Ben lo esorta a recarsi sul pianeta Dagobah (25) dove potrà concludere il suo addestramento con il maestro Jedi Yoda, lo stesso che, un tempo, aveva istruito lui.
     La visione del maestro Ben svanisce nel momento in cui Han, dopo averlo cercato per tutta la notte, soccorre Luke.
     Dopo il salvataggio, il gruppo degli eroi si riunisce nella base ribelle e quindi si scioglierà nuovamente poiché ogni membro dovrà affrontare la propria missione. Han e Leia seguiranno la Ribellione mentre Luke si recherà sul pianeta Dagobah alla ricerca di Yoda. Questo è per Luke l'inizio di un nuovo percorso che lo porterà ad un'altra tappa del suo cammino spirituale: l'incontro con il padre.
     Lasciando il pianeta Hoth, i personaggi abbandonano nuovamente la loro posizione rispondendo al richiamo dell'avventura.
     Il superamento della soglia verso la trasformazione spirituale e psichica richiede inizialmente una sorta di auto distruzione; in questo passaggio, l'eroe andrà incontro al dolore fisico la mutilazione. Attraverso questa morte simbolica, la parte più resistente dell'io dell'eroe sarà frantumata per consentirgli di accedere allo spirito ed al cuore.
     Come afferma J. Campbell, il viaggio dell'eroe richiede una separazione dal mondo familiare per ricercare una nuova fonte di forza e di potere (26). Quando Han e Leia lasciano il pianeta Hoth vengono inseguiti dalla nave imperiale di Darth Vader. Han, con grande abilità, riesce a far perdere le proprie tracce ed a fuggire attraversando con il Millennium Falcon un campo di asteroidi e trovando riparo in una di queste gigantesche rocce vaganti nello spazio.
     Sfortunatamente, la grotta nella quale s'illude di aver trovato riparo, non è una grotta ma il ventre gigantesco di un'enorme lumaca spaziale.
     Ancora una volta Lucas propone l'immagine dell'eroe nel ventre del mostro e, come i personaggi erano riusciti a fuggire dal labirintico interno della Morte Nera, questa volta è Han a rendere possibile la fuga guidando il Millennium Falcon attraverso le fauci della terribile creatura. La metamorfosi di Han è ora quasi completa; mentre alla fine del primo film aveva scoperto il lato più compassionevole della sua cinica natura, ora scoprirà il proprio amore per Leia.
     Con la scoperta dei sentimenti, Leia ed Han sono solo all'inizio della loro storia d'amore. Dopo aver superato diversi ostacoli l'eroe e l'eroina terminano la loro avventura con quello che J. Campbell chiama matrimonio mistico (27). Esso rappresenta la meta finale e più ambita nel percorso dell'eroe; Leia incarna la bellezza, la somma di tutti i desideri, la figura dispensatrice di beatitudine nella ricerca terrena ed ultraterrena dell'eroe. "Tutto ciò che nel mondo affascina, tutto ciò che sembra promettere gioia, non è che un'indicazione della sua esistenza" (28). I trovatori del XII Secolo, raccontandoci storie d'amore come quella di Tristano (29) e Isotta, esaltarono soprattutto la sacralità del rapporto fra due persone.
     Nei miti ed in molti racconti risalenti al Medioevo, la meta di ogni ricerca, custodita da draghi o mostri di ogni genere, era sempre la donna.
     J. Campbell nella sua opera L'eroe dai mille occhi, esprime il concetto con queste parole: "Nel linguaggio figurato della mitologia, la donna è tutto ciò che si può conoscere. L'eroe è colui che viene a conoscere. Com'egli avanza in quella lenta iniziazione che è la vita, la forma della dea (la donna) subisce una serie di trasformazioni: ella non può mai essere più grande di lui, anche se può sempre promettere più di quanto egli sia attualmente in grado di comprendere. Ella lo affascina, lo guida, lo induce a spezzare le proprie catene. E se egli riesce ad eguagliare la sua grandezza, i due, il conoscitore e la conosciuta, saranno liberi da ogni limitazione. La donna è la guida verso il sublime, acme dell'avventura sensuale" (30).
     Secondo i ruoli dell'amor cortese, l'eroe deve tuttavia guadagnarsi la fanciulla; Han, durante lo svolgimento dei primi due film della trilogia, ha completato, infatti, le tre tappe necessarie alla conquista della principessa: ha combattuto per lei, è riuscito a salvarla e si è battuto per la Ribellione, che in questo caso può essere considerata un surrogato del padre dell'amata; ora Han è pronto a mostrare a Leia i propri sentimenti.
     Nel frattempo, anche Luke ha lasciato Hoth seguendo le istruzioni di Ben e si è diretto verso il paludoso pianeta Dagobah: dove ha dimora il misterioso maestro Yoda, una sorta di elfo dalla carnagione rugosa e verdastra e dalle enormi orecchie appuntite.
     Yoda è un personaggio di grande importanza, inserito nella saga per rivestire quel fondamentale ruolo di guida spirituale e di veicolo al messaggio più profondo della trilogia, che era rimasto vacante dopo la morte di Obi-Wan Kenobi.
     Il percorso iniziatico di Luke sulle vie della Forza sotto la sapiente guida del potente Jedi, costituisce la parte indubbiamente più profonda e mistica della trilogia.
     La foresta in questo caso rappresenta l'inconscio della mente, dove i segreti, i ricordi più lontani ed oscuri giacciono in attesa di essere riscoperti. Ancora una volta Luke abbandona gli amici ed il nucleo protettivo per seguire la sua vocazione. Fra le nebbie del pianeta, si sottopone ad un duro addestramento psicofisico per far fluire nel suo io non un potere materiale ma una capacità insita nella natura; non un mezzo per dominare ma uno strumento per fondersi con l'universo circostante.
     I parallelismi con le dottrine derivanti dal pensiero del Buddismo sono evidenti. In Giappone, lo studio dello Zen (31) dà ai samurai la consapevolezza della natura transitoria delle cose ed in particolare della vita umana: ogni azione deve essere compiuta come se fosse l'ultima.
     I guerrieri non vivono con la mente rivolta al futuro o al passato ma al presente. Yoda ricorda questo concetto quando si lamenta con lo spirito di Ben a proposito di Luke la cui mente è sempre proiettata verso il futuro, verso l'orizzonte e mai a ciò che sta facendo attualmente.

     1.10 L'Avvicinamento alla Caverna più Segreta

     Per completare il suo addestramento Luke deve penetrare in un gigantesco albero disseccato. Yoda lo esorta ricordandogli che quell'albero è un ricettacolo delle forze del male, un vero e proprio concentrato del lato oscuro della Forza. Quando Luke domanda cosa sia quella grotta costruita nel tronco, il maestro risponde: "Solo ciò che con te porterai"; ciò nonostante, Luke porta con sé la spada mostrando la sua immatura impazienza e mancanza di fede, il suo indottrinamento orientato alla violenza ed all'ostilità verso il mondo esterno.
     Una volta immerso nelle sue tenebre dall'atmosfera cupa, l'apparire di una gigantesca figura vestita di nero, dall'inconfondibile respiro sibilante ed armata di una minacciosa spada laser rossa, rappresenta per il giovane una scioccante rivelazione. È venuto il momento di confrontarsi con Darth Vader?
     L'eroe si scaglia contro l'assassino di Ben, ma il combattimento è di breve durata; la spada di Luke decapita con un solo colpo l'assassino, la testa cade a terra e l'agghiacciante maschera nera si apre facendo finalmente apparire il volto del nemico: Luke scopre di aver ucciso se stesso.
     L'allegoria è evidente: il giovane apprendista Jedi scopre che il peggiore nemico, il male più spaventoso, il vero lato oscuro, può risiedere nei recessi della sua anima.
     Controllare la Forza ed affrontare il nemico su un piano fisico, sono momenti successivi al dominio del proprio universo interiore che va conosciuto e che non deve riservare sorprese.
     Ancora una volta insegnamenti che trovano larga risonanza nelle dottrine filosofiche orientali, ma anche nei dogmi etici della religione cattolica, ebraica e protestante. La conoscenza delle proprie ombre è il primo passo verso la luce.
     Nel momento in cui Luke, durante il suo addestramento, comincia a scoprire i poteri della Forza, ha una visione del futuro che vede Han e Leia in pericolo; quindi abbandona con impeto il proprio tirocinio per recarsi a Cloud City (la Città delle Nuvole) dove i suoi compagni sono realmente in difficoltà. Cloud City rappresenta il pericolo dell'illusione: appare inizialmente come una città luminosa e pacifica ma in realtà nasconde un'identità oscura che porterà gli eroi ad affrontare l'inganno ed il tradimento.
     Nei miti nordici, il Dio Loki (32) tradisce il suo diletto Balder ordinandone la morte e, nella religione cristiana, Giuda l'Iscariota vende Gesù per trenta denari.

     1.11 Il tradimento

     Nella trilogia di Star Wars, il traditore è l'affascinante Lando Calrissian, un vecchio amico di Han Solo che, per proteggere la propria città dall'invasione dell'Impero, lo consegna a Darth Vader in cambio dell'immunità (quest'episodio segnerà l'inizio del percorso eroico di Lando che lo porterà a profondi cambiamenti nel terzo film).
     Han, catturato dalle guardie imperiali, verrà prima torturato e poi ibernato in una tomba di carbonite per essere infine consegnato ai cacciatori di taglie assoldati da Jabba the Hutt.
     L'atto di trasformare in pietra le persone si ritrova in molti racconti mitologici: durante la fuga di Lot (33) e della sua famiglia da Sodoma e Gomorra per scappare dall'ira di Dio, la moglie di Lot si volta indietro e viene trasformata in una colonna di sale; Perseo sfrutta il potere della testa di Medusa per mutare i propri nemici in statue di pietra.
     La trasformazione di Han in pietra avviene attraverso l'ibernazione in carbonite; i suoi amici soccorritori dovranno discendere nel sulfureo palazzo di Jabba per salvarlo. Mentre fu Orfeo a recarsi nel mondo dei morti per cercare la propria amata Euridice, in Star Wars sarà Leia a compiere questo atto d'amore per Han.
     Le ultime parole pronunciate da Han prima di essere ibernato, sveleranno completamente i suoi sentimenti; il suo atto eroico di sacrificio è dedicato a lei.
     Nel Medioevo, quando l'impresa eroica consisteva nella conquista della propria amata e ciò rappresentava la prova più difficoltosa per l'eroe, anche il ruolo della donna si era trasformato; non era soltanto una damigella da salvare dalle grinfie del drago, ma diventava lei stessa simbolo di libertà, valore e purezza.

     1.12 La Prova Suprema o Iniziazione

     Cloud City segna quindi un punto di svolta per l'intera trilogia; tutte le forze del destino sembrano incontrarsi in questo luogo.
     Luke, intanto, seguendo il segnale d'aiuto dei compagni si trova nuovamente in un ventre oscuro, i sotterranei della città, e questa volta, non per incontrare una proiezione di se stesso come a Dagobah, ma per incontrare Darth Vader in un duello faccia a faccia. Durante il combattimento avrà una rivelazione che sconvolgerà completamente la sua vita: Darth Vader (34) in realtà è suo padre, Anakin Skywalker.
     Nella mitologia greca, Crono (35) viene a conoscenza del fatto che uno dei suoi figli vorrà succedergli come re degli dèi. Per scongiurare tale possibilità, Crono divora tutti i suoi figli eccetto quello che la moglie, Rea, ha nascosto, dando in pasto al marito una pietra. Questo figlio, Zeus, una volta cresciuto ucciderà il padre Crono, sposerà la sorella e si approprierà del suo trono.
     Nel contesto della trilogia di Lucas, anche Vader vorrebbe uccidere il proprio figlio per difendere la sua posizione di dominio all'interno dell'Impero. Luke però, non ha le capacità per eliminare il padre e, accecato dalla rabbia e dall'orgoglio, entrambi sentimenti che un uso sapiente della Forza dovrebbe rifuggire, lo attacca selvaggiamente.
     L'incontro con il padre è precipitoso e prematuro, e Luke dovrà pagarne le conseguenze sacrificando durante il combattimento a colpi di spada laser, la propria mano. Luke, si trova letteralmente e metaforicamente sull'orlo di un precipizio e non vi sono altre vie di fuga se non attraverso il padre.
     Piuttosto che arrendersi al lato oscuro della Forza, Luke sceglie una morte quasi certa e, nel momento in cui il padre lo esorta ad unirsi a lui nel comando dell'Impero, si lascia cadere nel vuoto.

     1.13 Il sacrificio

     L'atto del sacrificio per preservare il proprio onore e la propria individualità è un momento fondamentale sia che si parli di mitologia omerica che di racconti riguardanti i Samurai in Giappone.
     Il salto nel vuoto di Luke rappresenta il suo ultimo distacco dall'innocenza. La mano del fato interviene nuovamente e l'eroe riesce a salvarsi rimanendo aggrappato ad un appiglio incontrato durante la caduta; sospeso fra le nuvole (del paradiso) ed i gas sulfurei della città, Luke si rivolge istintivamente a Leia, la forza femminile della sua vita.
     Leia riesce telepaticamente ad udire il messaggio d'aiuto e a bordo del Millennium Falcon salva Luke. Nel momento in cui l'astronave, dopo averlo recuperato, si dirige lontano dalla città, Luke sente la voce del padre che lo chiama.
     Dopo questo rivelante incontro con il lato oscuro della Forza, il secondo capitolo della trilogia si conclude mostrando gli elementi finali del viaggio che vedrà la trasformazione di Darth Vader e la sua successiva riconciliazione con il figlio.

     1.14 La Via del Ritorno

     All'inizio della trilogia l'obbiettivo dell'avventura era chiaro: l'eroe partiva per recuperare una principessa ed uccidere un ipotetico drago; a metà svolgimento l'avventura si ferma lasciando che si sviluppi in profondità la descrizione di ogni personaggio.
     Ora, ne Il Ritorno dello Jedi, l'avventura ritorna alle proprie origini mettendo a fuoco i temi ed i motivi introdotti nel primo capitolo, portando ad una conclusione.
     Sono passati tre anni e ormai Luke ha quasi terminato il proprio addestramento per diventare un cavaliere Jedi. Avendo raggiunto un alto livello di maturità e di conoscenza, ora è pronto per il ritorno dell'eroe, fase attraverso la quale potrà dimostrare e mettere in atto la propria esperienza.
     Secondo J. Campbell, "conclusa la propria ricerca con la penetrazione nella fonte, …l'eroe deve far ritorno con il suo trofeo rinnovatore della vita. La legge del monomito, esige che l'eroe inizi ora la fatica di portare le rune della saggezza, il Vello d'oro o la sua principessa addormentata fra gli altri esseri umani, dove il dono potrà contribuire a rinnovare la comunità, la nazione, il pianeta, o i diecimila mondi" (36).
     Questo passaggio, però, non sarà facile per Luke; la credibilità è l'elemento più difficile da mantenere nel momento del ritorno, sia in rapporto al nemico sia ai propri compagni. Quando Luke lasciò Tatooine era "un ragazzo semplice ed affabile dal sorriso vincente". Ora dovrà lavorare duramente per cambiare la propria immagine e mostrare la propria crescita interiore a coloro i quali non hanno condiviso la sua esperienza.
     Nel terzo film della trilogia, ciascuno dei personaggi dovrà affrontare prove sempre più difficili scoprendo nuove risorse interiori che nel finale li aiuteranno a portarli al trionfo. All'inizio del film, Leia, travestita da cacciatore di taglie riesce a infiltrarsi nel palazzo di Jabba the Hutt per recuperare Han; Jabba, una creatura mostruosamente grassa e maliziosamente distruttiva, ha conservato la sua preda ibernata nella carbonite per il puro piacere di ammirare l'innata vitalità del mercenario Han imprigionata. Nella notte, Leia elude le guardie del palazzo e libera il prigioniero dalla propria tomba facendolo resuscitare dall'ibernazione.
     Nella Mitologia Greca, Persefone (37), figlia della dea Demetra, viene rapita da Ade, dio dell'aldilà e portata nel regno dei morti dove viene imprigionata.
     Dopo una lunga ricerca Demetra ottiene la liberazione della figlia; questa rinascita e riunione simbolizzano ogni anno il ritorno della primavera.
     Per Leia ed Han, la gioia per la loro riunione non può durare a lungo in quanto Jabba, accortosi della mancanza del proprio trofeo, rinchiude entrambi nelle prigioni del palazzo. Luke, per liberare i suoi compagni, dovrà affrontare ancora una volta un mostro, il terribile Rancor.
     Nella mitologia, uno dei principali modi attraverso il quale l'eroe si mette alla prova è il combattimento corpo a corpo, lo scontro fisico. Così Luke, senza l'aiuto della propria spada laser, riesce a sconfiggere il Rancor, dimostrando di aver acquistato una grande abilità nel combattimento, caratteristica classica degli eroi Greci.
     Le forze del Male hanno sempre avuto la tendenza a ritornare anche dopo pesanti sconfitte. Questa persistenza del Male è ben rappresentata nella mitologia Greca dal mostro Hydra (38), dotato di un corpo da cane alato e di più teste di serpente. Ogni volta che una testa sarà tagliata, altre due teste ricresceranno al suo posto.
     Nell'opera di Lucas, la risurrezione del Male è rappresentata dalla ricostruzione da parte dell'Impero di una nuova Morte Nera ancora più grande e minacciosa della precedente.
     Mentre Luke ritorna a Dagobah per completare l'addestramento e per assistere alla morte dell'ormai vecchio maestro Yoda, l'Imperatore arriva sulla nuova Morte Nera; questo nuovo personaggio è l'essenza della mostruosità dell'Impero. Pieno del suo ego è l'incarnazione della parte più oscura e seducente della Forza. L'unica persona che potrà sconfiggerlo sarà quell'eroe il cui cuore e spirito rimarranno intatti ed integri alle sue aggressioni e tentazioni.
     Intanto, sul pianeta Dagobah, Ben riappare a Luke e gli rivela che Leia, in verità, è sua sorella gemella. Non avendo mai nascosto la propria attrazione per la principessa, Luke si rende conto di aver sfiorato un'altra tragedia: il pericolo di amare, senza saperlo, sua sorella. Anche qui ritorna il mito d'Edipo alla mente nella possibilità di un incesto inconsapevole, benché al posto della madre ci sia la sorella gemella.
     Lando Calrissian, dopo essersi riscattato dal suo tradimento aiutando Han ed i suoi compagni a fuggire dal palazzo di Jabba, è ora a capo di uno squadrone d'attacco che dovrà riuscire a penetrare all'interno della Morte Nera; il resto del gruppo si dirige invece sulla luna Endor per distruggere i generatori di energia che le danno vita; qui incontrano gli Ewoks, piccole creature della foresta che, come gli elfi delle fiabe possono rivelarsi sia pericolosi sia amichevoli. Il loro villaggio, costruito in piena armonia con la foresta circostante, rappresenta un gran contrasto con l'austera e fredda tecnologia forgiata dall'Impero.
     Anche Leia, una volta immersa in questa nuova ambientazione si trasforma: sciolti i lunghi capelli, indossa un abito di pelle quasi a riflettere la magia che unisce gli abitanti della piccola luna alla natura circostante.
     Gli Ewoks si spaventano alla vista del robot C-3PO e lo scambiano per una divinità scesa dal cielo. Proprio grazie a questo equivoco gli eroi riusciranno a rendersi amici gli abitanti della foresta e ad averli al proprio fianco nel combattere l'Impero.
     In tutta la trilogia, C-3PO ha sempre svolto una funzione speculare rispetto agli eroi ed in maniera ironica. È stato catturato all'inizio, smembrato e ricostruito ed ora riceve le adulazioni di un misterioso popolo quasi a riscatto della propria mancanza di personalità. C-3PO compie la sua eroica trasformazione nel momento in cui riesce ad attirare l'attenzione dell'intero villaggio Ewoks, raccontando le peripezie incontrate durante il suo lungo viaggio a fianco di Luke, Leia ed Han. Ispirati dal suo racconto le piccole creature si uniscono alla Ribellione per battersi contro la tecnologia dell'Impero.
     Dopo una lunga battaglia, i ribelli riescono a distruggere i generatori di energia della Morte Nera, consentendo così a Lando di penetrare nel suo interno e distruggerla.
     Il viaggio di Luke all'interno della Morte Nera si conclude con l'incontro con l'Imperatore (il mostro nel centro del labirinto) ed il suo braccio destro Darth Vader (suo guardiano). L'Imperatore possiede un grande potere ma si è sempre rifiutato di sfruttarlo per il bene del suo popolo per usarlo invece per i suoi scopi personali, sfruttando il suo ruolo di leader per servire il proprio io.
     Luke dovrà liberare questo potere dai fini egoistici e riportare l'equilibrio nella galassia.
     L'Imperatore offre a Luke la possibilità di sedersi al suo fianco e quindi l'opportunità di rimpiazzare il ruolo del padre. Yoda aveva avvertito l'eroe che la paura e la rabbia l'avrebbero spinto all'aggressione e quindi verso il lato oscuro della Forza. L'Imperatore, consapevole di tale rischio, cerca più volte di spingerlo ad attaccare il padre. Luke, inizialmente, si lascia trasportare dalla rabbia ed attacca il padre con violenza riuscendo ad avere il sopravvento ma, quando si accorge che la sua reazione lo porterà a trasformarsi in un nuovo Darth Vader, si rifiuta di obbedire all'Imperatore, getta a terra la sua spada laser e si arrende. Furioso, l'imperatore usa tutti i suoi poteri per uccidere Luke.
     Anakin si trova ora davanti ad una scelta fondamentale: lasciare che suo figlio muoia per mano dell'Imperatore o redimersi intervenendo per poi riconciliarsi con il figlio.
     Nel confronto con il nemico, Luke, non utilizza il suo potere di guerriero, ma fa appello ai sentimenti: "Padre, per favore aiutami!" sono le parole che griderà nel momento in cui l'Imperatore è in procinto d'infliggergli l'ultimo colpo. Darth Vader reagisce immediatamente alla richiesta d'aiuto del figlio, afferra l'Imperatore e, dopo averne subito a sua volta il mortale attacco, lo getta nel vuoto uccidendolo. Con questo gesto si libera dal proprio lato oscuro sacrificando se stesso davanti agli occhi del figlio.
     J. Campbell descrive questa fase del percorso eroico con le seguenti parole: "La personalità cosciente viene a contatto con una carica di energia inconscia che non è in grado di affrontare e dunque deve patire tutte le prove e le rivelazioni di un terrificante viaggio, per imparare a dominare con le proprie forze la tenebra ed emergere, alla fine, pronto per una nuova vita. La coscienza crede di svolgere un ruolo-guida, mentre invece è un organo secondario di un solo essere umano e non deve mettersi a esercitare il controllo. Deve anzi sottomettersi a servire l'umanità del corpo. Quando si mette a condurre la situazione, ne viene fuori un uomo alla Darth Vader, un uomo che s'identifica con la sua parte cosciente ed intenzionale". (39)
     Uno dei temi fondamentali del terzo episodio della trilogia è la capacità dei personaggi di spogliarsi della propria immagine apparente per rivelarne un'altra differente ed a volte in netto contrasto con la prima. Leia appare inizialmente mascherata da cacciatore di taglie e quindi irriconoscibile, quasi a sottolineare l'inizio del suo percorso eroico; quando questa maschera cade, nel momento del salvataggio di Han, Leia rivela tutta la sua sensualità e la sua femminilità.
     Nelle culture in cui i miti sono considerati come parti di un rituale, la maschera ha un ruolo dominante così come lo avevano nella tragedia greca. Anche nelle tribù africane, la maschera è utilizzata nei rituali per spaventare il nemico, per evocare gli avi o per celebrare un'alleanza fra tribù differenti.
     Nel momento in cui la seconda Morte Nera viene colpita al suo cuore dalla Ribellione, Luke cerca di portare in salvo il padre ormai morente che tuttavia insiste perché il figlio rimuova il casco (maschera), anche se ciò provocherà definitivamente la sua morte. Il volto che appare rivela profonde ferite, segni dell'umanità della sofferenza incontrata durante la vita.
     Finora Darth Vader non ha mai liberato la propria umanità; ha vissuto come un automa, un robot burocrate che non vive secondo i propri principi ma segue automaticamente i dettami di un regime.

     1.15 La Resurrezione

     Durante i festeggiamenti dei ribelli per celebrare la liberazione della galassia dalla morsa dell'Impero, Luke assiste alla cremazione del corpo del padre.
     Nel mito e nei rituali, il fuoco è spesso associato alla purificazione poiché lo spirito del defunto risorgerà ed unendosi al fumo del rogo salirà in cielo per raggiungere le altre anime. Anakin, avendo ottenuto la grazia attraverso l'amore per suo figlio, va incontro ad una analoga apoteosi: nel momento in cui Luke sta per raggiungere i suoi compagni, si volge indietro e vede l'anima del padre raggiungere quelle di Obi-Wan Kenobi e di Yoda e formare una triade di cavalieri Jedi. La saggezza, la compassione e l'eroe guerriero convivono ora in Luke; la riconciliazione è completa.

     1.16 Il Premio ed il Ritorno con l'Elisir

     Nei miti l'atto dell'eroe che si reca ad incontrare il padre, è quello di aprire la propria anima al terrore, in modo tale da essere in grado di comprendere come il dolore e le tragedie del mondo sono rese completamente esplicite nella vita. L'eroe trascende la vita con il suo particolare potere e, per un momento, riesce ad intravedere la fonte; contemplando il volto del padre comprende e padre e figlio si riconciliano.
     Ora Luke sopporterà più facilmente le tragedie della vita; ora ha superato l'ultima prova del suo viaggio eroico ed ha ricevuto un dono che aiuterà il suo popolo a vivere nella pace.


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     Note:


(20) C. G. Jung, citato da J. Campbell, Il potere del mito, Intervista di B. Moyers, cit., pag. 42.

(21) Dopo averla celebrata nella Vita nuova come la donna angelicata, il poeta la trasfigurò nella Divina Commedia in sua salvatrice, immaginando che ella scendesse dal cielo per indurre Virgilio a portare il suo aiuto al poeta traviato, e facendo poi di lei la sua guida attraverso il paradiso.

(22) Giona (libro di), breve libro della Bibbia, che narra la vicenda di un profeta con questo nome. Ricevuta da Dio la missione di predicare la penitenza a Ninive, la capitale assira, il profeta trasgredì all'ordine e, recatosi a Giaffa, s'imbarcò verso occidente; una tempesta turbò la navigazione e Giona venne buttato in mare dai compagni di viaggio. Ingoiato da un grande pesce (che la tradizione ritenne poi una balena), rimase nel suo ventre per tre giorni e quindi fu rigettato, vivo, sulla spiaggia siriaca, dove decise di recarsi a Ninive per adempiere la missione divina.

(23) J. Campbell, Il potere del mito, Intervista di B. Moyers, cit., pag. 180.

(24) Nato dall'unione fra il toro bianco di Posidone e Pasifae moglie di Minosse fu un essere mostruoso dal corpo umano e la testa taurina, che, per la sua ferocia, venne rinchiuso nel Labirinto e nutrito con vittime umane, tra le quali i giovani Ateniesi mandati come tributo espiatorio. Venne infine ucciso da Teseo con l'aiuto di Arianna, figlia di Minosse.

(25) Dagobah = dagòba (o dagaba), nome dato a Ceylon allo stupa, un tipo di tempietto indiano, un monumento destinato a conservare reliquie o a ricordare episodi della vita del Buddha.

(26) J Campbell, L'eroe dai mille volti, cit., pag. 33.

(27) J. Campbell, L'eroe dai mille volti, cit., pag. 101.

(28) J. Campbell, L'eroe dai mille volti, cit., pag. 102.

(29) Tristano e Isotta, leggenda medievale. Per conto dello zio Marco, re di Cornovaglia, Tristano di Léonois si reca in Irlanda a chiedere in sposa la figlia del re, Isotta la bionda. Durante la traversata per errore fatale i due giovani bevono un magico filtro d'amore che li unisce in una passione violenta, che non si estingue neppure dopo le nozze di Isotta col re.

(30) J. Campbell, L'eroe dai mille volti, cit., pag. 106.

(31) Setta buddhista introdotta in Cina dal monaco Bodhidharma, il cui messaggio fu poi portato in Giappone nel XII sec. dal monaco Eisai. Secondo la dottrina zen la verità si trasmette al di fuori delle scritture; l'oggetto esclusivo di ogni ricerca meditativa è l'anima, e l'uomo giunge allo stato di illuminazione attraverso la meditazione.

(32) Loki, nella mitologia nordica, una delle divinità appartenenti alla schiera degli Asi era essenzialmente un essere demoniaco; a Loki si fa risalire la responsabilità dell'uccisione di Balder.

(33) Lòt, personaggio biblico, figlio di Aran e nipote di Abramo si stabilì nella regione di Sodoma e Gomorra, presso il Giordano. Fatto prigioniero con tutta la sua gente da Kedorlaomer, re degli Elamiti, fu liberato da Abramo accorso in suo aiuto. Avvisato da messaggeri celesti del castigo divino che incombeva su tutta la regione e sui suoi abitanti, Lot abbandonò Sodoma con le due figlie e la moglie; quest'ultima, contravvenendo all'ordine divino di non voltarsi indietro, fu tramutata in una statua di sale.

(34) Darth Vader = "Dark Father"; un nome ricco di significato nella saga, connesso come sembra essere con la radice indoeuropea pater, dalla quale deriva la parola padre in tutte le lingue occidentali: greco patér, latino pater, italiano e spagnolo padre, sanscrito pitàr, gotico fadar, tedesco Vater, anglosassone faeder, inglese father, olandese vader. Molto probabilmente si tratta di una scelta deliberata di Lucas che, aveva concepito Vader come figura paterna ostile fin dal principio, mosso dalla sua esperienza personale, in altre parole dal rapporto molto conflittuale con il padre. Il Luke di Star Wars, può essere, in origine, una proiezione di sé: Lucas = Luke (da Appunti di onomastica starwarsiana in questa sezione).

(35) Cròno, in greco Krónos. Nella mitologia greca antichissima divinità greca, assimilata a Saturno dai Romani. Sposato alla sorella Rea, per il timore di essere spodestato divorava i figli che via via ogni anno gli nascevano, finché la moglie lo ingannò dandogli da mangiare una pietra avvolta in fasce al posto del neonato Zeus. (K. Kerényi, Gli dèi e gli eroi della Grecia, il Saggiatore, Milano 1963, pag 30).

(36) J. Campbell, L'eroe dai mille volti, cit., pag. 171.

(37) Persèfone, in greco Persephóne. Nota già a Omero come sposa di Ade, fu per la prima volta detta figlia di Demetra da Esiodo. Fu quindi identificata con la figlia di Demetra, Core, che, rapita da Ade-Plutone, sarebbe divenuta sua sposa e sovrana dell'Oltretomba con il nome di Persefone. (K. Kerényi, Gli dèi e gli eroi della Grecia, il Saggiatore, Milano 1963, pag. 208).

(38) Nella mitologia greca era un mostruoso serpente acquatico. Il termine sta a significare il concetto di male gravemente dannoso e difficile da estirpare. Figura chimerica a sette teste che simboleggiava l'intrepidità e l'anarchia.

(39) Tratto da Il potere del Mito, Intervista di Bill Moyers, TEA Edizioni, Milano 1994.





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