Mappa del sito Aiuto

1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7

100 ragioni per amare La Vendetta dei Sith

100 (e più...) cose che dovete gustarvi in questo film

di Davide G. Canavero


     Sappiamo tutti che la bellezza oggettiva non esiste. Per fortuna, forse.
     Mai come nel caso dei Prequel di Star Wars il dibattito è stato aperto e acceso, al punto che le stesse ragioni che spingono alcuni all'entusiasmo e all'amore per un film possono spingere altri verso sentimenti diametralmente opposti, di odio, disgusto, critica spietata.

     Proverò a passare in rassegna le ragioni per le quali trovo Episode III: Revenge of the Sith un film emozionante e accattivante, senza la presunzione di imporle come fatti oggettivi, ma ciononostante con l'intento di mostrare a tutti —adoratori e detrattori— aspetti nascosti o non evidenti, cameo, easter-eggs ma soprattutto parallelismi, citazioni, omaggi, finezze stilistiche e temi ricorrenti, che dopo essere stati accortamente impostati nei primi due episodi —spesso spiazzando e deludendo molti— trovano qui il loro compimento, provando che dietro i Prequel è esistito un lavoro di pianificazione minuzioso.
     Sono i commenti che condividerei con i miei compagni di visione; e sono numerosi, suddivisi in sette pagine per alleggerire il caricamento.

     1)   Fin dal titolo
     Ancor prima di iniziare c'è da dire qualcosa sul titolo del film: le parole usate, "revenge" e "Sith" fanno felici i fan, sono esse per prime delle piccole vendette.

     Finalmente i Sith, nemmeno citati nella Trilogia Classica, conosciuti per anni solo dai fan, vengono sdoganati e assurgono a una dignità pari a quella dei Jedi, entrando a pieno titolo nell'olimpo della saga, nell'immaginario collettivo. Fuori dai cinema si sentono spettatori citarli e parlarne come di loro vecchi amici. Lucas ha una volta per tutte espanso la sua epopea oltre i propri confini, ne ha esteso e consolidato il mito, la storia, l'universo fittizio.

     2)   Guerra!
     L'opening crawl del film, questa volta, esordisce in modo icastico, duro e conciso, con una sola parola: War! con tanto di punto esclamativo.
     L'incipit non era mai stato così forte: un primo pugno nello stomaco.
     Il raffronto immediato è col finale di Episode I: là l'ultima parola pronunciata nel film da Boss Nass era "Peace!", pace, qui la prima è "War!", guerra: il legame è forte e l'ironia tragica è alla fine tristemente sciolta e svelata. Non c'è dubbio sulla natura di ciò che ci attende.



     3)   Rombo di tuono
     Dopo i titoli il main theme non sfuma, come sempre, in un altro tema, bensì in un inquietante silenzio riempito da un rombo terribile e ritmato da colpi di timpano che scendono a frequenze molto basse; il tutto dura una quindicina di secondi.

     4)   Salvate il soldato Palpatine
     Sempre a partire dai titoli di testa ha inizio una lunga sequenza, della durata di ben un minuto e quindici secondi, costituita da un'unica inquadratura in cui la telecamera (virtuale) segue i caccia di Anakin e Obi-Wan senza staccare mai. Anche questo non era mai accaduto in nessun film della saga, una soluzione registica inedita per Lucas.



     5)   Incipit a sorpresa
     L'elenco delle meraviglie e delle novità concentrate nel primo minuto e mezzo non è finito qui. La prima parte dell'unica inquadratura continuata di cui sopra è l'incipit stesso del film: dopo i titoli di testa la camera scende sul sole del sistema di Coruscant e su un Venator Star Destroyer della Repubblica. La scena sembra quieta, la nave si muove lentamente. I due caccia di Anakin e Obi-Wan guizzano all'improvviso sull'incrociatore, lo percorrono e, superatolo, si tuffano verso il basso: la camera li segue in questo tuffo e, con la complicità della musica che raggiunge il suo primo picco, rivela l'immensa battaglia che si combatte al di sotto, nell'orbita di Coruscant, tra centinaia e centinaia di vascelli e caccia. Mai inizio fu più in medias res di questo.



     Indubbiamente la sequenza d'apertura più emozionante dai tempi di A New Hope, quella che cambiò la storia del cinema con la sua novità e maestosità. Fatte le dovute proporzioni, quella che apre la Vendetta è altrettanto riuscita e grandiosa. Tutte le altre scompaiono al confronto: quella debolissima e noiosa che apre TESB, quella copiata da ANH ma priva di tensione che apre ROTJ, quella poco innovativa e poco significativa che apre AOTC, con la nave di Amidala che arriva dalle nostre spalle sul basso, avvitandosi su se stessa; solo l'apertura di TPM aveva offerto un elemento di novità, con la nave diplomatica dei Jedi che giungeva da davanti a noi e ci superava, facendo girare poi la camera di 180 gradi. Ma questa volta siamo su altri standard qualitativi, per la complessità e la potenza intrinseca dell'idea. Da notare anche l'elemento sorpresa che accomuna l'apertura di Ep3 a quella del primo Star Wars: allora la sorpresa fu l'arrivo inaspettato dell'immenso e lunghissimo incrociatore dopo la prima nave che aveva attraversato lo schermo; questa volta la sorpresa è scoprire che sotto lo scenario inizialmente apparsoci del tutto quieto si sta in realtà combattendo una battaglia spaziale di proporzioni immani.



     6)   Lock S-Foils in Attack Position
     I caccia dei cloni ARC-170 prodotti dalla Incom Corporation sono gli antenati degli X-Wing: hanno le stesse caratteristiche ali a doppio assetto. La celebre frase "Lastre a s in posizione d'attacco" viene pronunciata prima dell'assalto alla nave del Generale Grievous; tornerà nell'assalto alla Morte Nera in A New Hope.



     7)   This is where the fun begins!
     "This is where the fun begins!" esclama Anakin. "Ed è adesso che la festa inizia" in italiano, ma sarebbe stato più fedele un "Ed è adesso che il divertimento inizia".
     Strizzata d'occhio metacinematografica: è del film che si parla.
     Ma naturalmente il riferimento è innanzitutto quello alla stessa frase (adattata diversamente in italiano: "Ora comincia il divertimento") pronunciata da Han Solo in Episode IV durante la fuga da Tatooine, inseguito dagli Star Destroyer e in attesa di compiere il balzo nell'iperspazio.



     8)   Sciami di nemici
     L'attacco dei droidi caccia che partono dalla Invisible Hand è ricalcato sull'attacco dei TIE Fighters nella battaglia di Endor in Episode VI, con uno sciame di centinaia di caccia che guizzano verso l'osservatore sparando all'impazzata.

     9)   Corpi nello spazio
     Alla distruzione di uno dei caccia ARC-170 fa seguito una scena di inedita crudezza in un film di Star Wars: si vedono chiaramente i corpi dei cloni-pilota proiettati nello spazio insieme ai detriti del velivolo e se ne segue per alcuni secondi la macabra traiettoria.
     Questi sono i dettagli che differenziano Episode III dagli altri capitoli conferendo maggiore drammaticità e concretezza alla guerra.

     10)   Display
     A qualcuno sarà sfuggito che il display per il puntamento dei nemici sul caccia Jedi di Anakin è identico a quello che avrà, nelle vesti di Darth Vader, sul proprio TIE fighter personale nell'assalto alla Morte Nera. Notare anche le manopoline.



     11)   C'è sempre una nave più grossa - I
     Mentre i missili inseguono Anakin, nella sequenza in cui si vede una collisione tra due navi l'occhio è distratto dal notare una piccola curiosità: un incrociatore Venator della Repubblica è "prigioniero" tra i bracci di una grossa nave circolare della Federazione.



     12)   Obi-Wan odia volare
     Pare proprio che Obi-Wan Kenobi detesti con tutte le sue forze il volo.
     Episode II (inseguimento): "Lo sai che non mi piace quando fai così!" / "Scusa, maestro, dimenticavo che non ti piace volare" / "Un conto è volare, un conto è cercare di ammazzarsi" — e più avanti nello stesso film (inseguito dalla Slave I): "Ecco perché odio volare!".
     Episode III: "Volare è per droidi!".

     13)   E ora cosa combina???
     Episode II, Anakin (prima di gettarsi tra i grattacieli) "Se vuoi scusarmi".
     Episode III, Anakin (prima di lanciarsi ad abbattere lo scudo della Invisible Hand) "Scusa maestro...".
     In entrambe le situazioni Anakin si getta a capofitto in un gesto avventato, per quanto coronato da successo; e in entrambi i casi la reazione di Obi-Wan è tra il perplesso e lo spaventato. Vedi anche la scena dell'ascensore, più sotto: anche in quel caso il Prescelto fa mostra della stessa impulsività... "creativa".

     14)   Brutti presentimenti e marchi di fabbrica
     Appena i portelli d'emergenza dell'hangar della Invisible Hand iniziano a chiudersi Obi-Wan scocca la frase marchio di fabbrica di ogni film di Star Wars: "I've got a bad feeling about this!", "Ho un gran brutto presentimento!".
     Insieme a "May the Force be with you" è uno degli elementi irrinunciabili di ogni episodio della saga. Lo spettatore e l'appassionato hanno bisogno di ritrovare queste frasi per "sentirsi a casa".

     15)   La frenata
     Anakin atterra con il suo caccia giallo nell'hangar di una nave separatista scivolando sulla sua superficie e frenando con uno stridore e con copiose scintille; in Episode III travolge dei droidi frenando, in Episode I ripartendo; per il resto la scena è identica.



     16)   Voi siete qui
     Il fido R2 proietta lo schema olografico della Invisible Hand per consentire ai nostri di orientarsi nella loro missione esattamente come in Episode I proiettò lo schema del palazzo reale di Naboo.



     17)   Distruttori!
     Fa un certo effetto vedere in Episode III remake di scene non della Trilogia Classica ma di Episode I, ormai sufficientemente lontano nel tempo da essere diventato, a suo modo, un classico. Ecco allora il rifacimento nei minimi dettagli dell'assalto dei distruttori ai due Jedi infiltrati sulla nave separatista. La scena è identica, l'inquadratura è identica, solo che questa volta non si tratta di Qui-Gon e Obi-Wan ma di Obi-Wan e Anakin; e lo scenario è molto più cupo, oscuro.



     18)   Non è finita...
     Una delle gag più "fresche" e briose vede Obi-Wan e Anakin chiudersi nell'ascensore della Invisible Hand sfuggiti ai droidekas, sicuri di potersi riposare un attimo... per trovarsi invece circondati da stupidi battledroids, con reciproca sorpresa. Divertimento starwarsiano d'altri tempi. Segue ennesima mattanza di automi geonosianomorfici.

     19)   Pronto, droidi???
     I nostri eroi sono in difficoltà e tentano un contatto con i droidi, sperando nella capacità di R2-D2 di interfacciarsi con i sistemi di computer: in ROTS si tratta dell'ascensore della Invisible Hand, per ben due volte, di cui la prima in un clima molto disteso e divertente, con la gag del comlink a tutto volume che tradisce R2 (risata garantita in sala); la seconda volta con tempi troppo stretti anche solo per provare, visto che l'ascensore sta precipitando; in ANH si tratta invece dello schiacciarifiuti, scena dalla suspense drammatica che si colloca molto più avanti nel corso del film, assumendo un peso diverso.



     20)   Non lo sopporto
     Episode II, Obi-Wan (dopo che Anakin si è lanciato giù tra i grattacieli) "Non lo sopporto quando fa così!".
     Episode III, Obi-Wan (dopo che Anakin si è lanciato su nell'ascensore della nave) "Non sta fermo un attimo!".

     21)   Appesi
     Padre e figlio nella stessa situazione. Citazione di TESB? Difficile negarlo.



     22)   Gli sporchi trucchi di R2
     In ROTS R2 usa l'olio (che poi incendia) per liberarsi dei due super battledroids; in TESB fa qualcosa di assolutamente analogo, usando il fumo contro i soldati imperiali.
     Non è una scena "sopra le righe" più di quanto lo fosse la sua controparte classica. Ha solo l'handicap iniziale di appartenere ai Prequel e dunque dover automaticamente sopportare il doppio delle critiche a priori...

     23)   La poltrona
     La scena di ROTS in cui Palpatine è seduto, apparentemente prigioniero di Dooku, nel salone della Invisible Hand mentre alle sue spalle si svolge la battaglia spaziale di Coruscant e quella, in ROTJ, in cui è seduto nella sala del trono della seconda Morte Nera e alle sue spalle si svolge la battaglia spaziale di Endor sono pressoché identiche. All'arrivo di Anakin / Vader in entrambi i casi la poltrona-trono ruota verso il nuovo arrivato. E dei duelli che si svolgono sotto gli occhi di Palpatine / Sidious diremo più avanti.



     24)   La nostra specialità
     Palpatine: "Non potete affrontarlo, è un Signore dei Sith"
     Obi-Wan: "Cancelliere Palpatine, i Sith sono la nostra specialità".
     Una delle tante battute da guascone, da smargiasso impenitente alle quali il giovane Obi-Wan ci ha abituati, capace di strappare sicuramente un sorriso; ma questa volta carica di un'ironia tragica molto forte: i Sith sono a tal punto la loro specialità che Kenobi ci sta parlando assieme senza saperlo. Per non parlare del fatto che Palpatine è sotto gli occhi dei Jedi da ben tredici anni.

     25)   Mi sono perso qualcosa?
     Lo svenimento di Obi-Wan non è un fatto incidentale irrilevante, messo nella storia tanto per movimentarla un po': è un elemento importante della trama che consente a Palpatine di indurre Anakin a togliere di mezzo il Conte Dooku senza avere un altro scomodo testimone della sua natura perversa.
     Quando Kenobi si risveglierà poco dopo chiedendo se si è perso qualcosa aleggerà una forte ironia tragica: si è perso la prima manifestazione della malvagità di Palpatine e un omicidio a sangue freddo compiuto da Anakin...

     26)   Duello sulla scalinata
     Durante il loro duello, Anakin e Dooku salgono la scalinata sul ponte dell'Invisible Hand: il set e l'inquadratura citano un momento del duello tra Luke e Vader nella sala del trono in ROTJ. In entrambi i casi Anakin / Vader sale la scalinata.
     La somiglianza dello scenario asseconda e favorisce le somiglianze coreografiche, fotografiche e narrative tra le due scene.

     27)   Il bene e il male nelle sue mani
     Nel momento in cui si trova a dover scegliere tra seguire la propria etica Jedi e risparmiare la vita a Dooku oppure seguire il proprio impulso di vendetta, sobillato dall'invito di Palpatine, e ucciderlo, Anakin è al suo primo bivio tra bene e male.
     Nelle sue mani, simbolicamente, ci sono le due scelte, rappresentate dalle due spade laser, la Jedi e la Sith, la blu e la rossa, appunto il bene e il male. Anche se giungerà a compimento solo più avanti, la scelta inizia ora.

     28)   E ora prendi il suo posto al mio fianco!
     Darth Sidious non si interessa affatto dei suoi apprendisti, che sono mere pedine nel suo gioco. Quando giunge la loro ora non batte ciglio nel caldeggiare la loro sostituzione, anche perché essa è funzionale alla crescita nel Lato Oscuro dell'apprendista successivo. Accade con Dooku in favore di Anakin e accadrà con Vader in favore di Luke — ma allora la simmetria fortunatamente si spezzerà. Mentre il giovane Jedi incombe con la/e spada/e sul Sith sconfitto, atterrato e mutilato, il vecchio burattinaio commenta con "Bene!" e ride, invitando poi il giovane a portare fino in fondo ciò che sta facendo.
     Episode III: "Bene, Anakin, bene! (ride) Uccidilo. Uccidilo ora".
     Episode VI: "Bene! (ride) Il tuo odio ti ha fatto potente. Ora adempi il tuo destino e prendi il posto di tuo padre al mio fianco".



     L'invito esplicito alla sostituzione del Sith sconfitto non può essere ancora formulato nel caso di Anakin in Episode III perché in quella fase Palpatine non si è ancora palesato. Ma il parallelismo è perfetto, perché nel dominio del non detto (e nella realtà fattuale dell'immediato futuro) stanno quelle stesse parole, che il Signore Oscuro vorrebbe sussurrare: "ora prendi il suo posto come mio nuovo allievo". Lo dirà al Generale Grievous poco dopo: "Presto avrò un nuovo apprendista, uno molto più giovane, molto più potente".

     29)   Il serpente tentatore
     È stato notato che l'abito indossato dal Cancelliere Palpatine nella scena della sua (finta) prigionia appare coperto di squame, come un serpente. Non è la prima né l'ultima volta che il personaggio ha qualche tratto che lo avvicina a un serpente, specie nelle movenze (sia in Episode I che in Episode III). In questa scena il simbolismo funziona alla perfezione: Palpatine è il serpente tentatore che induce Anakin a una spietata esecuzione a sangue freddo, convincendolo poi di aver agito bene.

     30)   Tradito
     Lo sguardo smarrito del Conte Dooku quando si scopre tradito riesce a suscitare compassione autentica. All'improvviso tutto si rende chiaro agli occhi del vecchio Jedi rinnegato e idealista. Ha voluto imparare le vie del Lato Oscuro per cambiare il mondo, per renderlo aderente alle sue idee e ai suoi desideri (proprio come farà Anakin), ma ora scopre che il Lato Oscuro significa anche tradimento. Capisce di non essere altro che una pedina sacrificabile nel gioco del suo maestro. Troppo tardi. L'ingoriosa fine di un grande uomo.



     31)   Echi del passato
     Tutti avranno notato che quando Palpatine rievoca l'episodio della strage dei tusken, raccontato da Anakin al suo amico e confidente (e anche questo è un dato molto interessante), si sente in sottofondo il verso di un predone di Tatooine. Da notare anche l'adattamento italiano "sabbipode", in continuità con quello della Trilogia Classica come molti altri ("Fener", "Leila", ecc.).

     32)   Il periscopio
     Divertente citazione della scena di TESB in cui R2, finito nelle paludi di Dagobah, estende il proprio periscopio per guardarsi intorno è quella che avviene appena la Invisible Hand è tornata in equilibrio in orbita su Coruscant: il povero astrodroide si trova sepolto sotto resti di droidi e altri rottami ammassatisi sul fondo dell'hangar della nave di Grievous che aveva perduto la sua gravità artificiale. Nelle proiezioni cinematografiche il pubblico non ha mai resistito a una risata spontanea.



     33)   Sono o non sono Capitan Uncino?
     Il Generale Grievous è un vero corsaro, goffo, repellente, minaccioso, malato, intento a dare ordini ai suoi, mentre fuori le navi si cannoneggiano sulle fiancate. La sua tosse e il suo ansimare lo rendono un vero personaggio a tutto tondo, memorabile, anziché un semplice e banale droide tra altri droidi quale avrebbe potuto essere. Al momento opportuno rivela una notevole codardia, unita alla saggezza di sottrarsi a scontri che sa essere a rischio data la potenza dei Jedi.
     Anche la sua fuga sull'esterno della nave, che evoca i classici "giri di chiglia", i cannoni palesemente antiquati, con tanto di bossoli giganti che fanno pensare che non si sparino laser ma proiettili o direttamente pesanti palle di cannone, e infine il distacco delle scialuppe di salvataggio: tutto rimanda al mondo dei pirati e dei loro vascelli. Puro stile starwarsiano, nel senso della reinvenzione fantascientifica di suggestioni del passato.



     34)   Fetore organico e platee ottuse
     L'inquadratura degli occhi su Utapau, a metà film, non è certo il primo indizio che Grievous non è un semplice droide. Il fatto stesso che il personaggio tossisca dovrebbe far capire che non è una macchina, anziché suscitare un'assurda critica ("che sciocchezza, un droide non può tossire!"). Strano modo di ragionare, no? Colpisce che molti diano inspiegabilmente per scontate le apparenze ("sembra un droide, DUNQUE è per forza un droide") e su tali basi ignorino bellamente quegli indizi che il narratore dissemina convinto di stabilire un elementare gioco di deduzione con il pubblico, anzi li scambino per incongruenze. Il gioco intellettuale cozza con un misto di arroganza interpretativa —insomma ottusità— superficialità e probabilmente in qualche caso anche ignoranza: magari qualcuno ignora il concetto stesso di "cyborg", in fondo siamo in Italia. Fatto sta che constatare il vuoto là dove si presupporrebbe il più elementare ragionamento logico-deduttivo, in questo e in molti altri casi affini, è motivo sufficiente per una parentesi che è solo in apparenza sterile polemica.



     La prima scena che non dovrebbe lasciare dubbi, se il pubblico fosse un po' meno lento a capire, è l'incontro tra il Generale e Anakin: quando questi gli si avvicina il giovane si ritrae chiaramente nauseato dal fetore del fiato e forse delle masse organiche tenute in vita dentro l'esoscheletro di duranio. La reazione di Anakin sembra davvero eloquente: lì dentro c'è un essere vivente —deduciamo di nuovo— tra l'altro uno piuttosto ripugnante. Il fatto che, invece, alcuni spettatori (anche giovani!) dopo la tosse, dopo il fetore e persino dopo aver visto in primo piano gli occhi e infine gli organi interni in tutto il loro splendore, siano usciti dalla sala continuando a credere che si trattasse di un droide "strano" o di una sciocchezza perché "le macchine non tossiscono mica! bah!" fa riflettere sul grado di attenzione con cui si guardano —e di conseguenza si giudicano— i film. Sveglia, italiani!

     35)   Il boccaporto
     Quando il Generale Grevous rientra dentro l'Invisible Hand per raggiungere i gusci di salvataggio passa attraverso un boccaporto sullo scafo; la stessa inquadratura viene riservata all'analogo passaggio per un boccaporto (questa volta del Millennium Falcon) quando, in TESB, Lando trae in salvo Luke appeso alle antenne sotto Cloud City.



     36)   Il danno non sembra tanto grave da qui
     Sono molto simili anche le inquadrature di Grievous che osserva lo spazio mentre si allontata sul guscio di salvataggio e quella, analoga, di C-3PO e R2-D2 che osservano la Tantive IV catturata dal Devastator all'inizio di ANH.





(segue)
pagina seguente (2)

1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7





Mappa del sito

torna a Struttura e parallelismi

Salva

Aiuto

Cerca