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CLONE WARS:
Episodio 1, il prologo
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di Davide G. Canavero |
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EPISODIO 1
Trama:
La Guerra dei Cloni è cominciata. La voce fuori campo del Maestro Yoda, che vediamo lanciarsi all'assalto dei nemici a cavallo di un animale, racconta come il conflitto si stia diffondendo in breve tempo per tutta la galassia; e sempre più sistemi stellari aderiscono al movimento separatista del Conte Dooku.
"Contro tale minaccia è compito dei Cavalieri Jedi guidare l'esercito della Repubblica appena formato. E quanto più infuria la guerra tanto più prode si dimostra uno dei più valenti allievi della Forza". È Anakin, il cui potere cresce di giorno in giorno, di pari passo col numero delle imprese compiute.
A Coruscant, nell'ufficio del Cancelliere Supremo Palpatine, si discute della necessità di colpire le fabbriche di droidi del Clan Bancario sul suo pianeta-sede, il mondo urbano di Muunilinst. Yoda propone di affidare ad Obi-Wan Kenobi il comando dell'esercito che dovrà conquistare il pianeta; Palpatine spinge perché ad Anakin venga affidata la guida dei caccia che combatteranno in orbita. Obi-Wan si oppone perché non lo ritiene abbastanza maturo da affrontare un simile incarico, venendo immediatamente ripagato dal giovane Skywalker con uno sguardo ostile. Yoda ammette che il posto di un padawan è accanto al maestro, ma... ma Palpatine forza la mano ai Jedi e taglia corto: è deciso. Yoda e Kenobi non possono far altro che incassare.
Legioni di cloni e camminatori della Repubblica vengono caricati a bordo degli incrociatori di classe Acclamator per preparare l'assalto a Muunilinst, mentre Obi-Wan osserva in quale abisso stia precipitando la galassia e immagina che nemmeno Qui-Gon Jinn sarebbe stato in grado di preparare un Jedi ad affrontare la pesante -ed inedita- responsabilità di guidare le truppe in battaglia. Del resto, non è ciò per cui i Jedi sono nati.
Anakin decolla con il proprio caccia Jedi, da lui modificato personalmente ispirandosi al podracer su cui tanti anni prima, da bambino, aveva corso e si era guadagnato la libertà. Quando passa davanti al palazzo dell'amata Padmé, i due giovani si scambiano uno struggente saluto a distanza, separati da molto più che i vetri di transparacciaio. Poi la flotta riempie i cieli di Coruscant e si dirige verso gli orrori di una guerra priva di senso più di ogni altra.
Commento:
L'episodio con il quale viene inaugurata la serie animata Clone Wars, nel novembre del 2003, è un capitolo a sé stante con funzione introduttiva, come la voce narrante di Yoda nelle prime sequenze rende evidente. I successivi saranno quasi sempre accorpati a blocchi.
Inizia con una carrellata sui fronti di battaglia, nei quali vediamo impegnati Jedi e non solo. Mostra, curiosamente, Yoda a cavallo di un animale, riprendendo un tema non nuovo, quello della sintonia del grande maestro con la Natura in tutte le sue manifestazioni. Un altro momento memorabile è la discesa di Obi-Wan e Anakin in caduta libera verso il campo di battaglia, che strizza l'occhio a Episode II.
La sequenza centrale, in tutti i sensi, è quella che si svolge nell'ufficio di Palpatine, dove non è difficile intuire si tessono tutte le trame segrete dei Prequel: una vera e propria tela del ragno. Il Cancelliere dagli oscuri disegni compie con destrezza una forzatura che mescola ostentazione di cordialità e brutale autoritarismo: Anakin otterrà fiducia e responsabilità pesanti, perché le merita. Fatalmente ad Obi-Wan tocca assumere il ruolo di freno del giovane e a Palpatine quello di suo angelo custode. Il futuro si sta preparando...
Commuove il ricordo del pacifico Qui-Gon Jinn dinanzi a una galassia che cambia, a una guerra di proporzioni immani: come si sarebbe comportato? Che avrebbe fatto il Maestro? Anche lo spettatore se lo chiede, in uno dei momenti più toccanti nella loro semplicità. Trascurabile il siparietto di C-3PO investito dal mantello di Anakin (divertente ma forse superfluo) e invece assolutamente strepitosa la scena finale di questo episodio-incipit, che sarebbe stata una perfetta conclusione del film precedente, L'attacco dei cloni.
L'addio dei due amati, dato in segreto con il palmo delle mani sui vetri e con la barriera della distanza ad accrescere la tensione e il desiderio, è una sequenza struggente ed efficacissima: l'inquadratura finale, poi, col cielo di Coruscant che si riempie di navi spaziali in partenza per la guerra, avrebbe potuto occupare gli ultimi attimi del film in modo più che legittimo, anche grazie a un montaggio musicale che favorisce questo tipo di paragone.
Un esordio eccellente per una serie che, con il suo disegno stilizzato, aveva lasciato molti preventivamente perplessi.
(segue)
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