Trama:
Siamo su Rattatak, un pianeta remoto e desolato del Margine Esterno della Galassia. In un'arena scavata dentro un'enorme grotta si svolgono ludi gladiatorii molto feroci. Il veliero solare del Conte Dooku atterra, e il Sith viene accolto e fatto accomodare nella tribuna d'onore. I dignitari del luogo sperano che Dooku possa trovare tra i gladiatori il guerriero che fa al caso suo.
Una figura ammantata di nero si affianca di soppiatto a Dooku nella tribuna, con rapidità fulminea e senza farsi notate, se non dai sensi Jedi del Conte, il quale ne loda le doti di furtività. Tuttavia, non è di una spia che egli ha bisogno... Per dimostrare di essere anche e soprattutto un'abilissima assassina, Asajj Ventress si tuffa nell'arena e affronta i gladiatori.
Qui sfodera tutte le proprie abilità di combattimento: velocità, destrezza e l'uso della Forza, grazie alla quale sconfigge un droide killer particolarmente potente.
Sempre grazie alla Forza Asajj riesce a sbarazzarsi di tutti i gladiatori, seppellendoli sotto le macerie delle stalattiti che pendevano dalla volta rocciosa soprastante. Un gigante possente e minaccioso è però scampato e brandisce una roccia come una mazza; la guerriera fa ricorso al suo asso nella manica: due spade laser sottratte a dei Jedi, con le quali se ne sbarazza. Il Conte Dooku applaude compiaciuto e Asajj incrocia le spade proclamando di essere... un Sith.
Dooku scoppia in una risata spontanea e irride l'audace pretesa della guerriera. Levitando, si cala nell'arena, spiegando che per essere Sith occorre ben altro, occorre non avere paura. Quando Asajj dà a Dooku del vecchio pazzo che non sa nulla del Lato Oscuro, i fulmini di Forza la investono.
Si risveglia in un grande salone scavato nella montagna, battuto dal vento. Trova le proprie spade laser e un istante dopo il Conte Dooku l'assale. È un test molto impegnativo, che serve a verificare le capacità dell'assassina aspirante Sith.
I duellanti combattono senza esclusione di colpi, persino in volo. Le trappole che Asajj cerca di tendere a Dooku non hanno successo e il vecchio Jedi rinnegato ha la meglio, taglia le impugnature delle due spade della donna e la chiude in un angolo. Ma rifiuta di finirla, ovviamente: ci sono altri piani per lei.
Darth Sidious, che assisteva come sempre via ologramma, è compiaciuto: si tratta di un'allieva promettente, abilissima con la spada laser; potrà servire ai loro scopi. Le ordina di scovare il giovane Jedi Anakin Skywalker ed eliminarlo, mentre lei dà prova della propria dedizione alla causa inveendo contro i Jedi, il loro Ordine, la loro superbia e corruzione, con un trasporto decisamente spontaneo. Dooku / Tyranus, intanto, le dona due spade laser dalla lama rossa e dall'impugnatura ricurva simili alla propria, perché possa tradurre in atto senza indugi il proprio odio verso i Jedi.
Il secondo dono che viene fatto ad Asajj Ventress è una nave spaziale dotata di vela solare non troppo diversa da quella dello stesso Darth Tyranus, che le permetterà di muoversi con grande rapidità per la galassia per eseguire le missioni affidatele. Mentre ella decolla, Dooku afferma che sarà una prova impegnativa per Skywalker - che ovviamente si spera si dimostri sufficientemente forte da superarla. Darth Sidious sgombra il campo da ogni residuo equivoco replicando al suo anziano allievo: la spietata e zelante guerriera non è altro che una stupida pedina, uno strumento in un piano molto più grande: estirpare i Jedi alla radice.
Commento:
Cronologicamente questa coppia di episodi dovrebbe situarsi prima di tutti gli altri, ed è inserita in mezzo alla storia come flashback. Del resto è evidente: se al termine del settimo episodio Asajj si mette sulle tracce di Anakin, che subito prima e subito dopo vediamo impegnato nella battaglia nell'orbita di Muunilinst, dev'essere occorso del tempo all'assassina per scovarlo; se l'ordine cronologico fosse quello della sequenza degli episodi bisognerebbe immaginare o che Asajj trovi Anakin e lo raggiunga tanto in fretta che la battaglia in cui il giovane è impegnato è ancora in corso, oppure che tale battaglia duri ininterrottamente per così tanti giorni da poter permettere ad Asajj di raggiungerlo.
Risolto questo piccolo enigma sulla cronologia, bisogna rilevare che i due episodi su Rattatak sono molto suggestivi: l'ambientazione è fascinosa e desolata, un ambiente perfetto per i riti di reclutamento al Lato Oscuro che vi si svolgono. I sei minuti totali sono dominati dalla figura carismatica di Dooku, caratterizzato bene, con la consueta asciuttezza ed efficacia di Tartakovsky. La classe con la quale parla e dà lezioni di ogni genere è motivo di compiacimento per lo spettatore: Dooku / Tyranus è un punto fermo.
Del resto non avrebbe potuto esserlo Asajj Ventress, una buona villain in posizione debole, sia per la sua immaturità sia perché destinata fatalmente a uscire di scena. È da notare che il suo concept è il riciclo della prima idea avuta durante la preproduzione di Episode I per il cattivo del film: un Sith donna, per quanto sinistra e spettrale.
Può lasciare confusi il fatto che Darth Sidious ordini ad Asajj di trovare e uccidere Anakin Skywalker. Non c'è, in realtà, alcuna contraddizione con i piani che sappiamo preparati per il Prescelto: la guerriera oscura è solo un test messo sulla sua strada per verificarne le capacità. Se non dovesse farcela, non varrebbe la pena interessarsi troppo a lui, così come un giorno lontano a Cloud City Darth Vader metterà alla prova le capacità del figlio, per capire quale sia il suo potenziale e se meriti di essere preso in considerazione. La spietatezza dei Sith è qui molto ben rappresentata in tutte le sue manifestazioni.
(segue)
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