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CLONE WARS:
EPISODIO 22


di Davide G. Canavero

    EPISODIO 22

     Trama:
     Dopo l'investitura a Cavaliere Jedi, Anakin Skywalker ha affrontato ogni genere d'impresa ed è stato impegnato in campagne militari sempre più difficili nell'interminabile conflitto che resterà nella Storia come Guerra dei Cloni. Proprio come il suo ex maestro e ora compagno d'armi Obi-Wan Kenobi, egli ha cambiato il proprio aspetto, porta capelli più lunghi (mentre Obi-Wan più corti). Anche i segni del tempo si fanno vedere, insomma. La Guerra cambia tutto, sia l'interiorità che l'esteriorità.

     Le battaglie si susseguono a ritmo incessante, da quelle di terra a quelle nello spazio. Vediamo i due eroi Jedi sorprendere un goffo generale separatista dimostrando cosa significhi avere la Forza dalla propria parte; vediamo Anakin distinguersi nei duelli su caccia stellari, affrontare mezzi da guerra robotizzati liberando altri Jedi... Il Prescelto sembra aver acquisito una potenza e una sicurezza di sé senza precedenti.

     Ma il suo cuore è altrove, a Naboo dalla sua Padmé: questa è una cosa che né la guerra né il tempo possono cambiare. È proprio da lei che vola, in una pausa del conflitto, per godersi un effimero riposo. L'amata vede per la prima volta la cicatrice di guerra che Anakin si è procurato e lo carezza teneramente. La notte, un'ultima luce si spegne tra le cupole di Theed City: i due amanti godono uno degli ultimi momenti sereni di una vita destinata a un esito tragico quanto imminente; e forse, sotto quel cielo stellato, comincia a germogliare la nuova speranza del futuro.

     Ben presto nuove imprese attendono il Jedi a fianco del suo amico Obi-Wan. Ritroviamo i due a Jabiim, sotto incessanti piogge, sfiancati dalle asprezze quotidiane della vita sui campi di battaglia: Anakin, però, dissimula la fatica apparendo sicuro di sé fino alla sfrontatezza, sfida eventi avversi e persino il buonsenso (cibandosi di tutto!) e insieme all'ex maestro compie una nuova incursione in territorio nemico; la prima gli era valsa il singolarissimo pasto che ha consumato sotto la sguardo inorridito di Obi-Wan.

     I due penetrano dietro le linee nemiche passando per le fogne ("che puzza stupenda ci hai fatto scoprire!" è l'immancabile citazione) e disattivano lo scudo che protegge una città sotto assedio, lasciando campo libero alle legioni di cloni e agli altri mezzi di terra e d'aria per invarderla.

     Intanto, nel resto dei mondi del Margine Esterno della galassia, le campagne militari, gli assedi, le occupazioni, gli scontri in campo aperto si suseguono a ritmo incessante e su vasta scala, non risparmiando nessun pianeta: vediamo Kashyyyk, Mustafar, Utapau, Orto...

     Nel frattempo, in qualche nascondiglio segreto non meglio precisato, il Conte Dooku sta addestrando il terribile Generale Grievous nel combattimento con la spada laser: nonostante il cyborg ne maneggi molte insieme, il grande Jedi rinnegato, abilissimo maestro d'armi, gli tiene testa ammonendolo e indirizzandolo a migliorarsi sempre di più e insegnandogli in che modo dovrà affrontare i migliori Jedi, lui che non possiede la Forza: "Dovrai avere paura, sorpresa e intimidazione dalla tua parte: se una di queste verranno a mancare, sarà meglio per te ritirarti dallo scontro".
     Li interrompe l'apparizione del Maestro Sidious, che chiede rapporto sui progressi della guerra: gli assedi dei mondi esterni proseguono, sparpagliando i Jedi per la galassia e distraendoli. È tempo di lanciare l'operazione finale...

     Anakin e Obi-Wan vengono inviati da Palpatine sul freddo pianeta Nelvaan, dove pare che il Generale Grievous sia stato più volte avvistato.

     I due Jedi e il loro esercito si mettono subito in viaggio. Nelvaan è un luogo piuttosto inospitale, e la comparsa di un gigantesco predatore poco dopo il loro atterraggio non migliora certo le cose: dopo che la bestia ha fatto strage di cloni, Skywalker riesce ad abbatterla, ma Obi-Wan era già conscio che si trattava di un errore: una tribù di locali circonda i nostri e non sembra affatto lieta della morte del mostro.



     Commento:
     L'umorismo è il maggior punto di forza di questo episodio; un umorismo vivace e intelligente, debitore di quello della Trilogia Classica, spesso rimpianto nel diverso clima dei prequel. Proprio qui, proprio nelle ore buie della Guerra dei Cloni, addirittura nelle trincee, viene recuperato. E serve a dare spessore al rapporto tra Obi-Wan e Anakin che, abbandonata la subordinazione maestro / allievo, si relazionano come amici: complicità e umorismo rendono le loro scene molto gradevoli. Come fa rilevare Sonia Morganti, questi momenti riuscitissimi nella loro semplicità sembrano incarnare le parole del vecchio Ben Kenobi a Luke in Ep IV: tuo padre era un astuto guerriero e un caro amico. Un rimpianto al quale il vecchio Jedi non saprà far seguire la speranza di redenzione, nella quale crederà invece il figlio di Anakin, Luke. Ma questa... è un'altra storia.

     Un altro momento memorabile per l'arte del non detto, per la capacità di suggerire e nulla più, è quell'ultima finestra che si spegne di notte, e Naboo, tra le silhouette dei palazzi, in una selva di cupole e colonne: suggerisce con stile il momento d'intimità di Anakin e Padmé e lascia intendere che forse in quella circostanza -ci piace pensarlo- vengono concepiti i gemelli che saranno la speranza di un futuro oscuro che tra l'altro non è ancora del tutto posto in atto: come se la speranza nascesse prima del male, prima di ogni motivo di disperare.



(segue)
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